“Almeno credo”: un libro con tante storie che trasmettono speranza

Lisa Zuccarini, moglie, mamma e blogger cristiana, ha pubblicato recentemente un libro dal titolo “Almeno credo”, Edizioni Cantagalli. Le abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa in merito. “Basterebbe mollare le apparenze a cui siamo affezionatissimi, – ha spiegato l’autrice, nell’intervista – la ricerca fatua della felicità rapida che rincorriamo senza sosta, per scoprire che alla fine è il Cielo che ci manca”.

Lisa, come mai questo titolo? Di cosa parla?

Avevo bisogno di un titolo che fondasse da principio le basi per un rapporto onesto col lettore. “Almeno credo” parla in qualche modo di fede, spero si intuisca, ma non sarò mai “la guru” spirituale di nessuno. Sono una madre di famiglia col vizio della scrittura, una cattolica “modello standard”, come tanti; perciò, bisognava si capisse subito che non vendo sogni, ma nemmeno solide realtà. Credo in Dio, ci credo fortemente, ma certi giorni ho crisi devastanti, come prima o poi capita a molti. La sottoscritta per prima ha bisogno di prove dell’esistenza di Dio, per ricordarsi che conviene crederGli ancora, nel 2024.

Allora, per riflettere sulla credibilità delle cose celesti, ho deciso di partire dal basso, trovo sia più funzionale. Se devo spiegare dov’è Dio oggi e cosa c’entri con me, ho bisogno di cercarlo nella realtà, nella vita intricata di tutti i giorni. In questo libro racconto quindi storie di cronaca, di santi della porta accanto, di personaggi famosi, di gente qualunque, e ogni volta viene fuori un senso profondo che riconduce in alto.

Cosa ti ha spinto a scriverlo?

Il bisogno di speranza che vedo e sento intorno a me. C’è nell’aria una disperazione che si taglia col coltello: abbiamo un desiderio folle e inespresso di trovare senso alla vita, alla sofferenza, abbiamo bisogno che alla fine della storia qualcuno arrivi a tirarci fuori dai guai, a salvarci, a dirci che andrà tutto bene, perché Lui ci amerà lo stesso, nonostante noi. Abbiamo bisogno, in sintesi, di tornare a sperare in Dio. Perciò ho scritto qualcosa che possa aiutare a farlo.

Come sei arrivata fin qui? Vuoi raccontarci qualcosa del tuo passato?

Nel mio passato ci sono gli studi in medicina, che mi hanno dato opportunità incredibili di entrare nelle storie degli altri, nel caso specifico i pazienti, da una porta d’ingresso privilegiata, ovvero la sofferenza. Poi, però, ho capito che la mia vocazione era la cura, sì, ma di una famiglia, e dunque ho preferito la carriera di madre e moglie. La maternità, arrivata non senza prove inaspettate, ha fatto venire a galla un universo di esperienze da condividere per aiutare altre madri a sentirsi meno sole nelle loro incapacità naturali: non si nasce madri, ci si diventa, e oggi con più complessità di ieri. È nato così il mio primo libro, “Doc a chi?!”, che argomenta anche la bizzarra scelta di cambiare vocazione all’ultimo minuto, appendendo il camice al chiodo, a favore dell’accudimento esclusivo di marito e prole.

Leggi anche: Trasmettere la fede ai figli. Dall’arca di Noè alla nostra speranza durante le tempeste (puntofamiglia.net)

Un messaggio di “Almeno credo” che ti auguri possa arrivare ai tuoi lettori…

Che il cielo è più vicino di quanto si pensi. È già qui in mezzo a noi. Basterebbe mollare le apparenze a cui siamo affezionatissimi, la ricerca fatua della felicità rapida che rincorriamo senza sosta, per scoprire che alla fine è il cielo che ci manca. È il cielo che ci mette nostalgia del bene autentico, un bene che sotto sotto vorremmo, il problema è che ci siamo convinti non esista più e abbiamo finito per accontentarci dei surrogati di felicità da due spiccioli. Le risposte sono in cielo, ma le domande tocca farsele noi.

Per saperne di più: Almeno credo (copia firmata) – Edizioni Cantagalli

Descrizione del libro: Vale la pena credere ancora nella storia del Dio vivente, essergli fedeli oggi, nonostante l’amicizia con Lui renda meno popolari del pane di segale integrale? Nel tono ironico di chi non ha nulla da perdere, questo libro prova a ragionarci su, soprattutto raccontando vite vere. Come quella di Stefano nella notte in cui corre sulle rotaie per salvare il figlio Claudio, o di Kate Middleton alle prese con una maternità sotto i riflettori. Storie di eroi sconosciuti, da Stanislav Petrov impantanato in una potenziale distruzione atomica a suor Maria Antonella, un passato di abusi e un presente a dirigere centri antiviolenza. E poi ci sono Carlo Acutis, padre Pino Puglisi, Chiara Corbella e molti altri. Si parla di successo, amore, dolori e desideri, si parla di persone. In fondo, se Dio s’è fatto uomo, forse per (ri)conoscerlo ancora vivo e presente dopo duemila anni è dall’uomo che bisogna ripartire.




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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