Aborto
Diminuiscono gli aborti ma i dati non parlano chiaro
Una riduzione del numero di aborti secondo la relazione annuale sulla legge 194. Un indice influenzato da altri fattori purtroppo e non da una maggiore consapevolezza del valore della vita.
Gli ultimi dati statistici parlano di una riduzione del numero di aborti. Un indice che tuttavia potrebbe essere influenzato da altri fattori. Lo dice Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la vita italiano.
“La riduzione progressiva del numero totale di aborti non può che essere valutata positivamente. Non è chiaro, tuttavia, quanto la riduzione sia dipesa dalla maggiore consapevolezza e rispetto della vita, quanto invece da altri fattori, quali l’uso della pillola del giorno dopo e l’aborto chimico attraverso l’impiego di farmaci antiulcera e antidolorifici con meccanismo simile a quelli della Ru486”. È il presidente del Movimento per la vita italiano (Mpv), Gian Luigi Gigli, a dichiararlo, commentando la relazione annuale al Parlamento sull’attuazione della legge 194/1978. “Bisogna considerare che il minor numero di aborti è in parte legato anche alla riduzione della popolazione femminile in età fertile causata dalla denatalità. L’alta percentuale di straniere tra donne che ricorrono all’Interruzione volontaria di gravidanza (Ivg), se da un lato potrebbe essere il frutto di una diversa cultura, dall’altro richiama l’importanza delle difficolà economiche, sottolineando l’inadeguatezza di una legge che pure avrebbe come obiettivo la proposta di soluzioni alternative”. Il presidente conclude “la mancanza di dati sull’opera di prevenzione dei consultori, costituisce ancora una volta il limite maggiore della relazione”.
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