Adozioni Tavolo Nazionale Affido, “Occorre assicurare adeguati sostegni alle famiglie che adottano un bambino disabile” Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 21 Ottobre 2015 Nessun commento su Tavolo Nazionale Affido, “Occorre assicurare adeguati sostegni alle famiglie che adottano un bambino disabile” di PUNTO FAMIGLIA Nel febbraio del 2014 erano 300 i minori disabili che attendevano di essere adottati. Numeri preoccupanti segnalati dal Tavolo Nazionale Affido, che denuncia: “Occorre assicurare adeguati sostegni alle famiglie che adottano un bambino disabile”. “Figli di un dio minore”, nati con gravi disabilità, abbandonati dai genitori in ospedale e mai adottati. Sono preoccupanti i numeri dei bambini disabili che attendono ancora di trovare una famiglia: nel febbraio 2014, erano 300 i minori adottabili, e tutti con «gravi e gravissime condizioni psicofisiche, con handicap e disabilità, disturbi comportamentali e deficit cognitivi». L’età media è di dieci anni: 62 sono più piccoli, mentre 137 ne hanno più di 15. Nonostante la legge 184/1983 stabilisca che tutti i minori, anche quelli con disabilità, hanno diritto di crescere in un contesto familiare, c’è ancora molta strada da fare. L’allarme è stato lanciato dal Tavolo Nazionale Affido, che ha anche denunciato come molti neonati con problemi fisici o intellettivi permangano in ospedale oltre il tempo strettamente necessario per le cure e, nell’attesa che il Tribunale dei Minori trovi loro dei genitori, la maggior parte finisce in istituti a valenza sanitaria. La mancanza di cure familiari peggiora a volte la condizione di disabilità di molti bambini. «Occorre ribadire con forza la necessità di assicurare adeguati sostegni alle famiglie che adottano un bambino disabile – commenta Marco Giordano, segretario del Tavolo Nazionale Affido – o un ragazzo con più di dodici anni. L’art. 6 della legge 184/83 invita lo Stato, le Regioni e gli enti locali ad attivare aiuti economici, misure di sostegno alla formazione e all’inserimento sociale di questi minori. Nonostante ciò ad oggi soltanto in Piemonte sono presenti misure di sostegno specifiche. Si tratta di una meschina deresponsabilizzazione da parte dei decisori pubblici». Il Tavolo Nazionale Affido ha chiesto infatti al governo di dare un contributo economico alle famiglie che accolgono minori con età superiore a 12 anni o con un handicap accertato. Ancora, la piattaforma che raccoglie molte associazioni – tra cui Federazione Progetto Famiglia – domanda che venga al più presto attivata la Banca dati nazionale dei minori adottabili, uno strumento per trovare i genitori più adatti in base alle condizioni del bambino, accelerando così l’iter burocratico. Giordano dichiara: «I decisori pubblici troppo facilmente dimenticano che molti di questi bambini e ragazzi, se non venissero adottati dalle famiglie, resterebbero accolti per anni in comunità residenziali, con costi a carico del bilancio pubblico enormemente più alti di quelli che occorrerebbe affrontare per assicurare loro i sostegni di cui sopra. Per tentare di smuovere qualcosa sta prendendo il via in questi mesi un’ampia Campagna di Advocacy che, attraverso l’impegno di decine di associazioni ed enti no-profit sta tentando di indurre le Regioni del Centro-Sud Italia ad adottare specifiche misure di sostegno alle adozioni difficili». Infatti, accanto alla richiesta di accompagnamento dei neomaggiorenni in uscita da percorsi di tutela, della pratica degli “affidamenti ponte” per i bambini piccolissimi, dell’istituzione di Tavoli regionali sull’affido familiare e della certezza dei contributi economici agli affidatari, si pone il tema del sostegno alle adozioni difficili: sono questi i 5 punti della Campagna per chiedere alle Regioni del Centro-Sud Italia misure urgenti per la tutela del diritto dei bambini e dei ragazzi a crescere in famiglia. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag adozione, affido familiare, Marco Giordano, Tavolo Nazionale Affido ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Life skills”: strumento per combattere e prevenire le dipendenze nei giovani Papa Francesco: “La Madonna ci fa vedere Gesù. Lei ci apre le porte, sempre!” Famiglia con undici figli insultata sui social: “Dovete avere dei disturbi psicologici!” Lo Spirito Santo “non resiste” alla preghiera: noi preghiamo, Lui viene. Parola del Papa Dilexit nos: perché il Papa ci incoraggia a tornare al Cuore di Gesù? 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