Separazione

Scuola, vacanze, compleanni: impossibile capire…

di Silvia Vittoria Milagros

È sposata ed è madre. Silvia ha elaborato la separazione dei suoi genitori, anche grazie all’esempio dei suoi nonni. Non avrebbe mai immaginato di diventare avvocato e soprattutto moglie. Oggi è serena, perché il miracolo dell’amore le ha riempito la vita.

Il mio compleanno è alle porte. Mi appresto a concludere il mio quarantesimo anno di vita e volgendomi indietro vedo tante battaglie, alcune vinte ed alcune perse. Tra quelle conseguite – con grande sacrificio – vedo la mia esperienza di figlia di una coppia divorziata. Non so se sia esatto definirmi una “figlia tradita”. Almeno questa è una certezza che nutro oggi, da donna adulta. In effetti, al tempo della separazione dei miei genitori – avevo quasi 8 anni – mi sentivo tradita e molto. Ed anche arrabbiata. Oltre me, a vivere questa vicenda, c’è stato anche mio fratello, di 8 anni più grande. Vedendo quello che siamo diventati si può capire bene come lo stesso vissuto possa colpire in maniera distinta persone diverse.

Guardandomi indietro ricordo una bambina che era l’unica della scuola ad avere genitori separati. Ricordo le foto di una delle feste di carnevale di quei tempi: una bambina con il caschetto, occhiaie pronunciate e due occhi tristi, come triste era ciò che vivevo. Non è facile dover dividere il proprio cuore, i fine settimana e le vacanze. Ma ancor più difficile è stato dover spartire il giorno del proprio compleanno. Pranzo con mamma e cena con papà – cosa che peraltro faccio tutt’ora – o le feste di Natale e Pasqua.

Impossibile capire i sensi di colpa che attanagliano un adolescente che deve dire al proprio genitore “di turno”, che vorrebbe festeggiare il compleanno o la Pasquetta con gli amici e non con loro, rifiutando quell’appuntamento rigidamente stabilito.

Impossibile capire la mancanza di un genitore quando sei in vacanza con l’altro ed il senso di colpa che senti nel provare tale sentimento. Impossibile capire.

Guardando indietro vedo ancora una bambina convinta che il matrimonio è solo un tentativo che si fa di stare insieme e che se va male tanto si può divorziare. Sì, questo era quello che pensavo insieme alla convinzione che non avrei mai fatto in vita mia l’avvocato. Davvero curioso, visto che oggi sono un avvocato e soprattutto felicemente sposata.

Ricordo le lacrime di mia madre quando mio fratello decise di andare via con mio padre e la rabbia di mio padre, che non capiva il motivo che aveva spinto mia madre a separarsi. Ricordo lo sconcerto che provavo a vedere che accanto ai miei genitori c’erano un altro uomo ed un’altra donna. Una cosa però la ricordo ancora meglio: mai e poi mai mi è mancato il loro amore ed il loro appoggio e qui nasce la differenza.

Sì, perché se è spiazzante avere il tuo cuore diviso tra due famiglie lo è ancora di più sapere di non avere avuto il loro amore e per fortuna io questo dolore non l’ho provato.

Vi chiederete cosa mi abbia fatto cambiare idea sul matrimonio. Ebbene, ho avuto un miracolo nella mia vita: i miei nonni. Il primo che mi ha dato uno scossone è stato mio nonno paterno, Angelo, dicendomi che, se mi fossi sposata pensando che “Tanto c’è il divorzio”, era meglio che non mi sposassi affatto. Dopo la morte della moglie, mia nonna Vittoria, lui scrisse su tutte le sedie di casa una dedica per lei, la donna della sua vita. E poi i nonni materni, coloro che mi sono sempre stati accanto. Vivevano di fronte casa mia. Un esempio di matrimonio eccezionale: caratteri completamenti opposti, discutevano in continuazione ma per una vita si sono ritrovati a recitare il rosario tutti i giorni dopo pranzo e sono invecchiati insieme. Oltre 60 anni di matrimonio. Il loro motto era: “Non è importante pensare la stessa cosa ma pensare insieme”. Quanto mi mancano! Il nonno Fausto è morto quando io avevo 26 anni e la nonna Milagros tre anni fa. Sono stati il dono che il Signore mi ha fatto per compensare la rottura del mio cuore in due pezzi per la separazione dei miei genitori, per farmi capire che il matrimonio, quello vero, esiste e che bisogna crederci con tutte le forze anche quando il mare è in burrasca.

Si possono scrivere tante cose ma solo chi passa e vive una separazione sa cosa si provi e cosa si porta dentro.

Nel mio album di famiglia oggi lo scenario è cambiato: nelle foto del mio matrimonio – giorno eccezionale – ero contornata da mio padre e la sua nuova moglie e da mia madre ed il suo compagno da ormai 32 anni e così anche per il battesimo della mia piccola Aurora. I miei genitori non erano proprio fatti per stare insieme, erano come due biglie che si respingevano. Credo che le giovani coppie che si accingono al matrimonio debbano veramente capire la grandezza del “per sempre” del matrimonio, sposarsi con maturità e consapevolezza, capire il grande passo che stanno compiendo per evitare unioni azzardate.

Attualmente, i miei genitori hanno un ottimo rapporto. Proprio oggi, a pranzo a casa mia, sono stata con loro. Circostanza incredibile se penso a come si svolgevano i pranzi quando ero piccola. Ma continuo a credere che loro, pur nella enorme divergenza caratteriale, dovevano incontrarsi perché altrimenti mio fratello ed io non saremmo venuti alla luce.

Mio marito ed io siamo come i miei nonni: discutiamo in continuazione – siamo diametralmente opposti – ma pensiamo insieme e sento che il nostro “sì” sarà per sempre, finché Dio vorrà.

Nel mio cuore, il desiderio che tutti i piccoli cuori che ogni giorno si spezzano vivendo la separazione dei loro genitori possano ricevere lo stesso miracolo che ho avuto io.




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