Divorzio breve

Il matrimonio? Sarà ricaricabile

di Peppe Iannicelli

Sono contrario al divorzio. Peggio ancora al divorzio breve. Credo sia un’incongruenza normativa consentire che si ponga fine ad un contratto (tale è laicamente il matrimonio) per il quale lo stesso Codice Civile proibisce termini e condizioni. Il matrimonio è matrimonio, il matrimonio è per sempre. E non soltanto per coloro che – da credenti – lo considerano un santo sacramento. Il divorzio è anzitutto un’aberrazione giuridica. Si equipara la vita delle persone alla vendita di un qualsiasi prodotto. Se il capo d’abbigliamento ha un difetto vado al negozio e lo cambio. Non può, né deve esser così per le relazioni umane.

Prima del matrimonio si c’impegni in un serio fidanzamento. Un tempo prezioso per approfondire la conoscenza reciproca e prendere consapevolezza del vincolo matrimoniale. Non ci sono sotterfugi e scappatoie. Bisogna essere consapevoli che lo sposo e la sposa resteranno tali per tutta la vita. Resto allibito al cospetto di certuni che parlano del primo marito, della seconda moglie come se stessero presentando le autovetture possedute nel corso della vita. Si tenta d’imporre, anche con la complicità dei mass media, che propagandano i ripetuti matrimoni dei vip, una concezione edonistica del matrimonio. Finché si è belli, ricchi e sani tutto bene. In caso di malattia e povertà si manda tutto all’aria. Io credo che questo modello culturale vada fortemente criticato e combattuto in sede educativa, culturale e sociale. Purtroppo la normativa ha sconsideratamente introdotto il divorzio nell’ordinamento legislativo a discapito della solidità delle famiglie e della felicità stessa delle persone. Chiedo a ciascuno di voi: quanti divorziati felici conoscete? Quanti figli e genitori di divorziati sereni e soddisfatti conoscete?

Dopo il divorzio, prepariamoci al matrimonio breve

Con il divorzio breve il legislatore infligge un altro durissimo colpo alla famiglia, che pur la Costituzione Repubblicana dichiara di voler tutelare in ragione della sua importanza sociale e solidale. Con il divorzio breve sarà possibile concludere un matrimonio in appena sei mesi e senza troppe formalità. Divorziare sarà semplice come cambiare un vestito mal riuscito o un’autovettura con la frizione imperfetta. Resto negativamente stupito da questa regressione giuridica, che rafforza la contraddizione rispetto alla previsione generale del Codice Civile, che impedisce di porre un termine contrattuale al matrimonio. Andando di questo passo però vedrete che prima o poi finiranno per consentire una mutazione legislativa, che consentirà di scegliere, oltre che al divorzio breve, anche il matrimonio breve: tre o cinque anni e poi basta. Si rinnova oppure ciascuno libero di andare per la sua strada.

I fautori del divorzio breve esultano per una norma che semplifica un atto tanto doloroso. Numerose organizzazioni cattoliche criticano invece il divorzio breve, perché mette ancora più in pericolo le unioni coniugali. Le discussioni cominciarono nel 1970 quando il divorzio venne introdotto nel nostro ordinamento, per esser poi confermato dal referendum del 1974.

Non sono un amante della burocrazia e dei cavilli, difendo la libertà delle persone di organizzare secondo i propri desideri la propria esistenza ma non mi piace che si possa considerare il matrimonio come un impegno a termine. Un termine ancora più ridotto con il divorzio breve.

In alcuni contratti sei mesi non bastano neanche a disdire una locazione, un’assicurazione auto o l’abbonamento alla palestra. Un termine così istantaneo come quello del divorzio breve insinua subdolamente che la solenne promessa di amore eterno, tutto sommato, non sia così impegnativa.

Risolvere i problemi tra coniugi. Il ruolo di Chiesa e Società

Contrario al divorzio ed al divorzio breve in modo particolare, ho molto rispetto per le persone e le coppie che si decidono a divorziare. Immagino i tormenti, le discussioni, il dubbio di esser stati inadeguati. E mi chiedo cosa abbia fatto, in questi casi, la comunità civile per aiutare le coppie a superare i problemi che in ogni matrimonio sono inevitabili. Mi chiedo anche cosa faccia la comunità ecclesiale sia durante il tempo del fidanzamento sia durante le inevitabili tempeste matrimoniali per aiutare i coniugi? L’impressione è di una solitudine autoreferenziale nella quale i due coniugi finiscono per soffocare incapaci di trovare da soli le risposte e senza nessuno a cui chiederle. Il divorzio breve peggiora ulteriormente la situazione. Uccide il legame in modo repentino senza alcuna possibilità di accompagnare la coppia in un cammino di riflessione personale e coniugale. A volte si decide d’impulso e non si prende la miglior decisione. A volte, sfumata l’ira del momento, potrebbero aprirsi spazi di ricomposizione che il divorzio breve rende ormai impossibili. Un maggior tempo di proficua meditazione tra la decisione ed i suoi effetti insieme al potenziamento dei servizi di consulenza ed aiuto per le coppie in difficoltà potrebbe salvare il matrimonio. E la comunità ecclesiale deve ritrovare il coraggio della preghiera operosa per i coniugi e per le famiglie.




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1 risposta su “Il matrimonio? Sarà ricaricabile”

Il titolo dell’articolo è bello e promettente.
Forse non si entra troppo nell’argomento: come il Matrimonio può essere ricaricabile?
Si parla troppo di negatività (divorzio) e poco di positività.
Forse occorre sottolineare che la comunità ecclesiale, oltre alla preghiera, deve assicurare agli sposi e alle famiglie accoglienza, vicinanza, ma soprattutto possibilità di confronto con i pari. I gruppi famiglia, le iniziative di spiritualità familiare (nell’articolo completamente ignorati) sono concrete possibilità per questo.
Senza dimenticare che la Chiesa spinge molto per una preparazione remota all’affettività (adolescenti anche prima dell’innamoramento); una preparazione prossima alla scelta definitiva (fidanzati lontani dal Matrimonio) ed una preparazione immediata prima della celebrazione (i percorsi prematrimoniali). Queste sono cose che dal 2012 la CEI ha proposto negli orientamenti per la preparazione matrimoniale. Magari lo sforzo delle comunità dovrebbe essere quello di realizzare queste proposte.

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