I consigli della psicologa
Non voglio dormire!
di Carolina Rossi
Le difficoltà dell’addormentamento nella seconda infanzia costituiscono una delle problematiche per le quali maggiormente è richiesto una consulenza pediatrica e psicologica. Il consiglio della specialista.
Accade che bambini molto piccoli riescano ad addormentarsi solo in presenza di rituali, come ad esempio la presenza del genitore, l’uso del biberon e che se, al risveglio durante la notte, non vengono ripristinate le condizioni iniziali non riescano a riprendere sonno. Tanti bambini, tipicamente in età prescolare, invece rifiutano di andare a dormire all’orario stabilito, determinando un ritardo nell’orario di addormentamento e quindi una ridotta durata totale e qualità del sonno. In questi casi dobbiamo ammettere che c’è una vera e propria difficoltà da parte dei genitori di stabilire e di far rispettare delle regole. Altro sono le situazioni in cui problematiche mediche come l’asma, delle coliche o ad esempio un’otite possono determinare la difficoltà.
La buona qualità del sonno, in tutte le fasi di sviluppo, ha un’importanza cruciale.
Molteplici sono le strategie attivabili a seconda delle età. Occorre che il genitore crei le condizioni affinché l’addormentamento abbia un tempo dedicato e dei rituali che lo facilitano. È necessario intervenire sulle abitudini di vita e porre attenzione allo stato emotivo col quale il bambino affronta l’affidamento al sonno.
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