La Resurrezione di Cristo
Piero della Francesca, “La Resurrezione di Cristo”
di Francesca Desiderio – f.desiderio@puntofamiglia.net
Ultimi giorni di ferie? Siete in gita in Toscana? Non perdete l’occasione di visitare il Museo Civico di Sansepolcro (Arezzo) e di gustare l’opera di Piero della Francesca. Una descrizione in chiave familiare per i lettori di Punto Famiglia.
Piero della Francesca (Sansepolcro, 1416-1417 circa – Sansepolcro, 12 ottobre 1492) è stato un pittore e matematico italiano. Fu un esponente della seconda generazione di pittori-umanisti. La sua opera fece da cerniera tra la prospettiva geometrica di Brunelleschi, la plasticità di Masaccio, la luce altissima che schiarisce le ombre e intride i colori di Beato Angelico, la descrizione precisa e attenta alla realtà dei fiamminghi. La sua produzione artistica, caratterizzata dall’estremo rigore della ricerca prospettica, dalla plastica monumentalità delle figure, dall’uso in funzione espressiva della luce, dall’attenzione alla verità umana influenzò nel profondo tutta la pittura rinascimentale dell’Italia settentrionale.
Descrizione
In questo capolavoro assoluto di Piero Della Francesca, viene messa in immagini e celebrata la Resurrezione di Cristo. Questa scena, quella in cui Gesù si innalza dal sepolcro mortale e lo lascia, è assente nei Vangeli. Piero pertanto immagina e descrive una scena che “nessuno ha mai visto”. L’opera, considerata tra le più significative dell’artista, è l’espressione umana e spirituale della rinascita di Cristo. Il Salvatore domina la scena, ed è posto al centro esatto della composizione. L’attenzione dell’osservatore è completamente catturata dalla Sua figura, forte e solenne, rappresentata con tratti rudi ed essenziali. Il dipinto è nettamente spaccato in senso orizzontale: il sepolcro – simile ad un altare di marmo – divide il mondo rinvigorito dal Cristo risorto dal mondo vecchio, ancora immerso nel sonno e nel peccato, rappresentato dalle quattro guardie dormienti. Il Cristo si erge sul sarcofago in una posa maestosa a dimostrare la vittoria sulla morte e sul peccato: è un Cristo regale. A differenza di tutte le altre rappresentazioni della Risurrezione, in questa, Cristo indossa una veste rosa che simboleggia la Sua sovranità su tutta la terra. È sì un Cristo regale ma anche terrestre – la ferita infatti è ancora sanguinante – Egli è Signore della storia e delle stagioni: la sua vittoria sulla morte significa l’inizio di una nuova era nella storia di tutti e di ciascuno.
Piccoli particolari
- “La resurrezione di Cristo” è un dipinto autografo di Piero della Francesca.
- Il soldato al centro con la testa appoggiata al bastone del vessillo, l’unico che non porta l’elmo, è probabile che sia l’autoritratto dell’artista.
- Nello sfondo Piero sceglie di raffigurare l’alba, perché, come ci attestano i Vangeli, il Signore risorge all’alba del giorno dopo il sabato ed è anche simbolicamente l’alba della nuova vita.
- Lo stendardo che Cristo tiene saldamente in mano è emblema della vittoria sulla morte.
- Lo sguardo di Cristo, solenne è di una potenza magnetica ed è fisso sull’osservatore, come a dire, “Guardami, sono risorto! Sono qui! Eccomi!”
- La figura di Cristo divide in due parti il paesaggio: osservando il quadro da sinistra a destra, il paesaggio cambia. Si incontra prima un paesaggio invernale caratterizzato dagli alberi spogli, e poi, a destra, uno primaverile in cui, alberi verdeggianti emergono sullo sfondo, simbolo della nuova vita sulla morte.
LA SCHEDA
Data: 1450–1463
Tecnica: affresco
Dimensioni: 225×200 cm
Dove si trova: Museo Civico, Sansepolcro
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