Parità scolastica

Scuole partitarie, lo Stato risparmia e il Comune chiede l’Ici

“Pericolosa” per mons. Galantino la sentenza della Cassazione sugli istituti scolastici religiosi di Livorno che dovranno pagare l’Ici. Secondo Toccafondi: “Molte scuole paritarie saranno costrette a chiudere”.

«Siamo davanti a una sentenza pericolosa. Chi prende decisioni, lo faccia con meno ideologia». È il commento di mons. Nunzio Galantino dopo la pronuncia della Cassazione sugli istituti scolastici religiosi di Livorno che dovranno pagare l’Ici. Così ha proseguito il Segretario generale della Cei: «Il fatto è che non ci si sta rendendo conto del servizio che svolgono le scuole pubbliche paritarie».

«Ci sono un milione e 300 mila studenti – ricorda Galantino – nelle scuole paritarie. Bisogna anche sapere che a fronte dei 520 milioni che ricevono le scuole paritarie, lo Stato risparmia 6 miliardi e mezzo. Attenzione, dunque, a non farsi mettere il prosciutto sugli occhi dall’ideologia». Il prelato ribadisce chiaramente: «Non stiamo parlando solo di scuole cattoliche. Impariamo a chiamare le cose con il loro nome, parliamo di scuole pubbliche paritarie. Lo stesso ministro Giannini, in maniera illuminata, sta cercando di fare percepire che le scuole paritarie sono pubbliche».

Per la precisione, il Comune di Livorno aveva chiesto alle scuole Santo Spirito ed Immacolata 422.178 euro. La nota dell’amministrazione livornese precisa che la sentenza avrà effetti non solo sugli importi dovuti per il 2010 e il 2011, ma anche sull’Imu del 2012.

Immediata anche la reazione del sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi (Ncd): «Se le scuole paritarie devono pagare l’Imu, molte aumenteranno le rette o chiuderanno. Lo Stato di conseguenza dovrà trovare nuove risorse per costruire nuove scuole e gestirle e la parità scolastica non solo sarà minima nel nostro Paese, ma proprio scomparirà». Toccafondi spiega che «l’Imu le scuole pubbliche statali non la pagano ed è giusto che lo stesso valga anche per le scuole pubbliche non statali. Tutte e due fanno un servizio di pubblica utilità. Le paritarie chiedono una retta per coprire i costi dei contratti degli insegnanti e per le utenze, l’Imu come ho sempre sostenuto è giusto che sia pagata dalle scuole che hanno rette alte e che fanno utili, ma cosa diversa è per la stragrande maggioranza di queste realtà, che a malapena riesce ad arrivare al pareggio di bilanci».




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