CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

Sì, l’amore è fragile, come ogni cosa umana

27 Luglio 2015

fidanzamento

Di ritorno da un pellegrinaggio ad Alençon e Lisieux, ho scritto una lettera a Luca e Patrizia, fidanzati che hanno attraversato un momento difficile. Alcuni consigli per custodire il tempo fragile del fidanzamento, con i piedi radicati nella storia e lo sguardo sempre rivolto al Cielo.

Carissimi Luca e Patrizia,

domani è per voi un giorno speciale, andrete mano nella mano verso l’altare per ricevere il Pane della vita, Colui che è fonte di vita e di amore. A Lui consegnate i vostri fragili sentimenti. Che sia davvero un punto fermo e un nuovo inizio. Ve lo auguro con tutto il cuore.

In questa vicenda vissuta avete sperimentato quella debolezza che appartiene alla condizione umana. Eravate convinti di camminare sulle nuvole e vi siete ritrovati nella polvere. Il cielo del vostro amore non si era mai oscurato e d’improvviso una tempesta ha sconvolto ogni cosa. Sì, l’amore è fragile, come ogni cosa umana. Solo Dio può vestirlo di fortezza e darvi la grazia di camminare nella fedeltà alla sua legge. Per questo il primo impegno è quello di ripartire con la grazia di Dio e di restare aggrappati alla sua Parola, senza deviare né a destra né a sinistra.

Non deve essere solo un nuovo inizio ma un inizio nuovo, dovete dare alla vostra vita di coppia uno stile che sia più conforme alla volontà di Dio. Non solo con la preghiera. Date spazio anche alla carità e al servizio verso il prossimo. Una coppia di fidanzati non si prepara solo a diventare famiglia ma s’impegna a vivere il matrimonio nella cornice del Regno di Dio. Non abbiate paura di assumere uno specifico ministero: se vissuto bene, con impegno e fedeltà, il servizio fortifica il cuore e favorisce una più ampia maturazione della persona e della coppia.

Nei giorni scorsi sono stato in pellegrinaggio ad Alençon e Lisieux, insieme ad alcune coppie, siamo tornati nella casa dove Luigi e Zelia hanno santificato il loro amore, in quella casa dove tutto è segnato dalla quotidianità ma al tempo stesso tutto è plasmato da una costante ricerca di Dio. Chissà quanti errori hanno fatto i nostri Beati! Quanti momenti di impazienza e quante volte hanno dovuto lottare contro la fatica e la delusione ma non hanno mai smesso di guardare a Dio. In fondo è questo il segreto della santità. Ed è quello che auguro anche a voi.

Vi ringrazio per aver condiviso con me il vostro cammino e per la fiducia con cui accogliete i miei suggerimenti. Pregate per me perché sappia custodire e donare quella Parola che invita a camminare con i piedi ben radicati nella storia ma con lo sguardo sempre rivolto al Cielo. Vi benedico di cuore.

Don Silvio




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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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2 risposte su “Sì, l’amore è fragile, come ogni cosa umana”

Quando l’amore vi chiama seguitelo. Anche se le sue vie sono dure e scoscese. E quando le sue ali vi avvolgono, affidatevi a lui. Anche se la sua lama nascosta tra le piume potrebbe ferirvi. E quando vi parla, abbiate fiducia in lui. Anche se la sua voce può infrangere i vostri sogni come il vento del nord devasta un giardino. Perché l’amore come vi incorona, allo stesso modo può crocifiggervi. E come vi fa fiorire, allo stesso modo vi recide. (Gibran)
Carissimo don Silvio,
molto bella e toccante questa lettera che esprime con semplicità le non poche difficoltà che si incontrano nella difficile strada del cammino insieme. Mi piace ricordare alcune affermazioni che condivido pienamente e che con piacere ricordo di aver letto nei suoi libri di teologia morale e matrimoniale in merito proprio al fidanzamento, dalle quali più volte ho tratto spunti di riflessioni. Oggi molte tappe si bruciano troppo in fretta. Il cammino dell’amore è tutt’altro che facile si tratta di tradurre l’innamoramento, cioè lo stupore iniziale espresso nell’esclamazione biblica “questa sì è osso delle mie ossa e carne della mia carne” (Gen 2,23) in una comunione di vita che abbraccia tutta la persona, nel divenire cioè una sola carne. Si parte dall’ innamoramento che è solo l’inizio di un cammino è il primo passo nella via dell’amore. Il passaggio dall’ innamoramento all’amore non è automatico ma richiede una precisa coscienza morale. L’innamoramento accade in me l’amore invece fluisce liberamente dalla volontà. L’amore è un invito a camminare insieme verso la luce. “Amare non è guardarsi negli occhi ma è guardare insieme nella stessa direzione” (A. De Saint EXUPERY). Impariamo dunque ad:
1) Amare se stessi è la condizione di partenza: “Non saprete mai amare qualcuno fino a quando non amerete voi stessi”… attenzione amare se stessi non significa essere “egoisti” ma amare il proprio destino secondo il progetto di Dio. L’amore è sempre accompagnato dall’umiltà, cioè accettare la verità di se stessi.
2) Amare l’altro: amare l’altro significa amare il suo destino, aiutarlo a trovare il suo vero volto, cioè quello che Dio ha preparato per lui.
3) Amare il mondo : è l’esperienza di solidarietà che la coppia vive e si riversa anche all’esterno e come ciascuno scopre di essere unico e irripetibile perchè il “NOI” non deve mai annullare “l’IO” così insieme si impara a guardare il mondo con occhi nuovi.
Le tappe del fidanzamento sono:
1)La promessa
2) Il cammino
3) L’attesa
4) L’alleanza

Nel cammino dell’amore si affronta anche il dolore perchè amore e dolore convivono insieme….Chi sceglie un amore solo di pace e piacere è meglio….che passa oltre l’aia dell’amore. Tutta la vita dell’uomo è una lotta contro le fatiche e le delusioni, una lotta dove speriamo con l’aiuto di sacerdoti santi e con la preghiera di non smettere mai di avere lo sguardo rivolto verso il cielo. La vita in due non è un gioco e “viverla con superficialità ” significa “giocarsi la vita stessa ”. Affidiamoci a questa coppia Santa dei Martin affinchè con il loro aiuto e la loro testimonianza impariamo a vivere in maniera più vera e conforme alla verità.

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