Aborto
La Chiesa argentina per la vita
In occasione del giorno dell’indipendenza argentina, mons. Alfredo Zecca, arcivescovo di Tucumán, ha criticato duramente la pratica degli aborti non punibili e la legge sulla fecondazione assistita, sostenuta dal governo.
Una parola ferma contro gli aborti non punibili e la pratica della fecondazione assistita sostenuta dal governo argentino. La condanna è arrivata da mons. Alfredo Zecca, arcivescovo di Tucumán, il 9 luglio scorso, in occasione del Te Deum per il giorno dell’indipendenza dell’Argentina. Dalla cattedrale, il prelato ha criticato duramente la decisione di «imporre protocolli di aborto e di fecondazione assistita inaccettabili, perché violano il diritto alla vita e alla coscienza individuale, oltre a contrastare le legittime autonomie locali».
«Questa società si dice democratica e pluralista – ha proseguito mons. Zecca – ma il diritto di agire in maniera conforme alla propria coscienza risulta intimidito. Non esiste una persecuzione aperta ma questo diritto non viene rispettato e così si crea un ambiente di timore nel quale non è più possibile confessare la propria fede e comportarsi di conseguenza. Mi chiedo quindi di che pluralismo e democrazia stiamo parlando? Di una democrazia a senso unico che trasforma in nemico chi la pensa diversamente?».
L’arcivescovo di Tucumán ha poi concluso: «Ci stiamo abituando a subire da parte di alcuni gruppi di potere e di pensiero, l’indifferenza, l’opposizione, la persecuzione e il disprezzo».
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