Parto anonimo

Mai più bambini gettati nei cassonetti!

parto in anonimo

Approvata alla Camera la proposta di legge in materia di accesso del figlio adottato alle informazioni sulle proprie origini e la propria identità. Il testo ora passa all’esame del Senato. Buono il risultato, per il presidente del Movimento per la Vita, Gian Luigi Gigli.

Con 307 sì e 22 no, la Camera approva la proposta di legge in materia di accesso del figlio adottato alle informazioni sulle proprie origini e la propria identità. Il testo passa ora all’esame del Senato.

Dopo una lunga discussione, prima nelle commissioni e poi in aula, il testo è passato quasi all’unanimità, pur trattandosi di una materia delicata, che richiede un adeguato bilanciamento dei diritti in gioco. Da un lato, infatti, si risponde al diritto del figlio di conoscere le proprie origini; dall’altro è necessario tutelare il diritto della madre, che ha partorito in anonimato.

Con la nuova legge, si introduce un meccanismo che consente all’adottato non riconosciuto, attraverso i Tribunali per i minorenni, di far interpellare la mamma biologica per verificare se le cose siano cambiate e se vuole dare il suo consenso a rendere noti i dati. La mamma che non ha riconosciuto il figlio conserva il diritto a confermare l’anonimato, che nessuno può violare.

«Il Movimento per la vita italiano saluta con favore l’approvazione alla Camera della nuova formulazione della proposta legge sul diritto a conoscere le proprie origini». Lo dichiara in un comunicato il presidente nazionale Gian Luigi Gigli. «È stato trovato a fatica alla Camera un difficile equilibrio tra diritti oggetto di tutela costituzionale, come quello all’identità personale da un lato e, dall’altro, quelli alla vita del nascituro e quello alla salute della donna nel momento del parto, senza considerare il diritto alla riservatezza».

Gigli ha affermato: «La soluzione di equilibrio adottata tiene conto delle nostre preoccupazioni per un involontario aumento dei casi di aborto e di infanticidio, qualora fosse stato mantenuto senza modifiche il testo originario della proposta di legge». È stato evitato, conclude il presidente del Movimento per la Vita, «il rischio che possano involontariamente moltiplicarsi i dolorosi casi di bambini ritrovati fortunosamente, non tutti in tempo prima di morire in un cassonetto di rifiuti».




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