Denatalità Continua l’inverno demografico: quale futuro per l’Italia? Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 16 Giugno 2015 Nessun commento su Continua l’inverno demografico: quale futuro per l’Italia? di PUNTO FAMIGLIA L’Istat ha diffuso i dati statistici del “Bilancio demografico nazionale” relativo al 2014. Crescita zero per l’Italia: le nascite continuano a diminuire e la popolazione invecchia. La Liguria è la Regione con l’età più elevata. Crescita zero per l’Italia dello scorso anno, secondo i dati diffusi dall’Istat con il “Bilancio demografico nazionale – Anno 2014”, documento che attesta come stabile il numero dei residenti dello stivale. Il movimento naturale della popolazione, cioè i nati meno i morti, è stato negativo di quasi 100mila unità: le nascite continuano a diminuire, sono nati circa 12mila bambini in meno rispetto al 2013, e continuano a diminuire anche i nati stranieri (-2.638 rispetto al 2013), anche se in percentuale sono una parte rilevante del totale, con il 14,9% dei nati. Nel complesso, nel quinquennio 2009-2013, le nascite sono state 75mila in meno. La crisi economica ha inciso fortemente sullo sviluppo demografico, tale da far presumere secondo l’Istat «una relazione di causa-effetto tra i due fenomeni, anche se non è possibile stabilirne con certezza il legame causale». Sono quasi 61 milioni i residenti in Italia al 31 dicembre 2014, più di 5 milioni (8,2%) di loro sono di cittadinanza straniera. Inoltre, la popolazione continua a invecchiare, arrivando a un’età media di 44,4 anni; con alcune differenze a livello regionale. Nelle Regioni del Centro-Nord si superano in media i 45 anni, mentre in quelle del Mezzogiorno il valore è poco più di 43. La Regione con l’età più elevata è la Liguria, con 48,3 anni, seguita da Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Piemonte, Umbria, tutte con valori superiori ai 46 anni. Altro dato da leggere in filigrana è la riduzione della popolazione sotto i 15 anni, che risulta del 13,8%. Anche la popolazione in età attiva (15-64 anni), scrive l’Istat, si contrae ancora. Era il 65% nel 2011 ed è scesa al 64,5% nel 2014. Tra gli anziani, aumentano i cosiddetti “grandi vecchi” (80 anni e più), che arrivano al 6,5% della popolazione. Gli ultracentenari alla fine dello scorso dicembre erano 19mila, con una netta prevalenza di donne (16mila contro i tremila uomini). Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag Denatalità, istat ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Life skills”: strumento per combattere e prevenire le dipendenze nei giovani Papa Francesco: “La Madonna ci fa vedere Gesù. 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