CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

Sarò pronta per un altro figlio?

1 Giugno 2015

Oggi vi propongo la lettera di Veronica, mamma in attesa della seconda figlia. Che madre sarà? Saprà seguire entrambe le bambine con lo stesso amore? Ritroverà il suo equilibrio di donna e lavoratrice? Sono queste le domande di Veronica e di tante madri che come lei accolgono di nuovo il dono della vita.

Caro don Silvio,

tutto è pronto per la nascita di Ludovica. Il medico ha proposto come data del parto il 15 aprile, martedì della Settimana Santa. Manca davvero poco. Colgo l’occasione per condividere con te alcune pagine di questi giorni di attesa.

Mentre tante altre cose accadono intorno a noi, l’ansia e la trepidazione crescono insieme alla gioia per questa nascita, ma nel mio cuore c’è anche la paura e la speranza che vada tutto bene. Il medico  che segue questa gravidanza ci dà sicurezza. Ma questo non toglie l’ansia. Non importa – ripeto – quello che non può l’uomo è possibile a Dio e se Dio ha voluto che noi ricevessimo un altro dono così grande ci darà anche la forza e la grazia per accoglierlo spiritualmente e fisicamente.

Spero tanto di riuscire a rimettermi presto per poter ricominciare da capo, perché ogni figlio è un nuovo equilibrio, è un mettersi nuovamente in discussione come persona, è sempre un “da capo”. Questa volta, porto nel cuore una consapevolezza diversa ma, sono certa, il mio cuore di madre non smetterà di stupirsi davanti questa nuova esperienza.

La piccolina scalcia in continuazione fin dalle prime ore del mattino. Alcune volte, non mi lascia dormire. Tutti sintomi normali, per le persone che mi sono accanto, ma io penso che lei inizi a farsi sentire presto per trovare spazi di dialogo con me. Accogliere una seconda vita quando da crescere ne hai già una, implica che non puoi controllare o vivere intensamente ogni momento della gravidanza. E questa seconda esperienza è stata vissuta con un “da farsi” molto più intenso – ovviamente.

Mi chiedo: “che madre sarò?”. “Come farò ad amare contemporaneamente e intensamente, senza far sentire ad una di loro due la mancanza del mio amore?” Vorrei amare di un amore perfetto, ma Francesca mi ha insegnato che non ne sono capace e adesso il mio “da capo” inizia con questa consapevolezza, anche se con lo stesso desiderio. Accanto a tutte queste emozioni c’è anche la voglia di voler ritrovare me stessa. Un figlio attraversa anima e corpo di una madre, sconvolge radicalmente la propria esistenza, la condiziona, influenza umori, desideri, tutto.

Ritrovare l’equilibrio e la forza fisica è necessario per riprendere compiti e responsabilità, ma anche per una nuova normalità per tutta la nostra famiglia.

So che è grande il dono che il Signore ha voluto farci e questo mi incoraggia molto. In questi giorni di attesa la preghiera dell’Affidamento a Maria assume per me un significato nuovo e profondo. In Lei ripongo ogni mia speranza e a Lei, Vergine e Madre, chiedo con umiltà di accompagnare i miei passi.

Ecco, tutto questo e tanto altro – che non so esprimere a parole – porto dentro in questi giorni importanti.

Ti abbraccio.

Veronica




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1 risposta su “Sarò pronta per un altro figlio?”

Carissimo don Silvio,
leggendo la lettera :”Sarò pronta per un altro figlio”si sono riaccesi in me non senza una punta di nostalgia i cari ricordi che caratterizzarono il mio primo periodo dell’essere mamma. Ho pensato allora di scrivere un commento alla lettera di Veronica che a mio parere esprime pienamente quei sentimenti di gioia e di paura femminile a cui spesso nessuno da valore concreto parlandone. Ho tirato fuori allora dal cassetto dei miei ricordi un manuale…
Eccolo! lo riconosco subito è riposto tra i miei vecchi libri adolescenziali, tra i miei diari scolastici di un tempo e tra gli innumerevoli romanzi d’amore e di avventura che solo ieri leggevo sognando… il libro in questione è : “Libero di crescere” . Lo tiro fuori dallo scaffale e sorrido con gli occhi e il cuore accarezzando i tanti momenti che questo manuale da me molto usato, ha fatto “compagnia” alle mie prime giornate di “mamma”.Lo sfoglio con una punta di nostalgia e con un ingenuo desiderio di “ritrovare” quel bambino che avevo tra le braccia e che oggi è un uomo.E’ proprio vero nessuno ci insegna ad essere mamme, mamme si diventa. Tutte noi donne ci siamo poste forse inconsapevolmente questa domanda:
“ Che madre sarò?”
Leggo il sommario di questo libro-diario:
L’ultimo mese di gravidanza; primo mese: la riorganizzazione familiare;secondo mese: l’uscita. Terzo mese: il sorriso;quarto mese:il sognatore; quinto mese:il mondo è suo; sesto mese: seduto; settimo mese:moto perpetuo; ottavo mese: un passo via l’altro; nono mese:in piedi e a terra; decimo mese: il carattere; undicesimo mese: una personcina; dodicesimo mese:cammina.Ricette per le prime pappine, peso e misura per ogni mese che passa…c’è insomma scritto tutto quello che una mamma deve sapere.Ma la verità è che non c’è una “scuola per le mamme” lo pensavo allora e lo riscrivo oggi convinta come allora. Tante sono le emozioni contrastanti che una donna in maternità o dopo la nascita di un figlio vive ed accanto a questa emozioni c’è anche la voglia di ritrovare se stessa la propria femminilità. La nascita di un figlio ferma radicalmente la vita di una donna la condiziona, influenza umori e desideri.Dopo il mio primo parto, ma anche dopo il secondo parto si fatica moltissimo a ritrovare equilibrio e forza fisica per riprendere i compiti e le responsabilità. Nonostante tutto posso dire che con la stessa gioia ho affrontato la seconda gravidanza anzi con la seconda è stato molto più facile per certi aspetti crescere un “nuovo” bambino.Voglio dire a Veronica che pur comprendendo le numerose difficoltà, le ansie e le paure che la nascita di un figlio comporta e nonostante non è facile essere mamme,resta comunque il momento più bello e intenso della vita di una donna perchè è il momento in cui si vive pienamente tutta la propria essenza dell’ essere donna.Seppure non c’è una scuola che insegni ad essere mamma già il fatto che si possa scrivere ed esternare esperienze ed emozioni che qualcuno riesca a cogliere significa essere meno sole. Fede e preghiera coroneranno il resto.
Un abbraccio
Elisabetta

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