Legge 40

Si apre la strada all’eugenetica?

Dichiarata illegittima dalla Consulta la norma che prevedeva il divieto di accedere alla diagnosi pre-impianto per le coppie fertili portatrici di patologie genetiche trasmissibili ai figli. Si apre la strada all’eugenetica?

Per la Corte Costituzionale è illegittima la legge che vieta l’accesso alle tecniche di fecondazione assistita e alla diagnosi pre-impianto per le coppie fertili, ma portatrici di patologie genetiche trasmissibili ai figli.

Il pronunciamento si riferisce a due procedimenti avviati da due coppie portatrici di anomalie genetiche. «La caduta del divieto di diagnosi genetica pre-impianto apre una serie di interrogativi cui sarà difficile dare risposta, legata in primo luogo al mancato rispetto di tutte le vite umane, alcune delle quali, per sentenza, hanno minor valore perché disabili» dichiara Paola Ricci Sindoni, presidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita.

Ora bisogna attendere le motivazioni della sentenza: «In attesa di conoscere nel dettaglio le motivazioni della Consulta per poter entrare nel merito, e pur nella vicinanza alle coppie portatrici di una grave malattia e al loro desiderio di avere un figlio che non ne sia affetto, ribadiamo che non è ragionevole prevedere una norma che rischia di aprire la strada all’eugenetica» continua la presidente. «La ricerca di una cura per le malattie genetiche – spiega Ricci Sindoni – può essere raggiunta per altre vie, non certo attraverso l’eliminazione dei malati, scardinando in tal modo i principi di uguaglianza e di solidarietà. Nessun medico potrà mai garantire il rispetto di un presunto “diritto al figlio sano”: se l’embrione selezionato poi sviluppasse problematiche di altro tipo, i genitori si sentiranno autorizzati a far causa al sistema sanitario?».




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