Diritti dei bambini

Politiche minorili, manca una regia politica

Le associazioni impegnate a favore dei minori – tra cui Progetto Famiglia e Agevolando – scrivono a Renzi, Grasso e Boldrini per l’inefficace conduzione della Commissione bicamerale Infanzia. La richiesta? Un interlocutore autorevole.

Un interlocutore di riferimento autorevole per la tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: è la richiesta che dieci associazioni impegnate a favore dei minori (Associazione Agevolando, Arciragazzi, CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienza, CNCM – Coordinamento Nazionale Comunità per Minori, Federazione Isperantzia, Fondazione Domus De Luna, Istituto Don Calabria, Progetto Famiglia onlus, SOS Villaggi dei Bambini onlus, Terra dei Piccoli Onlus) hanno rivolto al premier Renzi ed ai presidenti Boldrini e Grasso per ottenere finalmente una regia unitaria e competente in materia.

«Abbiamo scritto a nome di tante associazioni e coordinamenti impegnati nella tutela dei diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza per manifestare preoccupazione e difficoltà, nella nostra quotidiana attività, derivanti dalla frammentazione nel campo delle politiche e degli interventi minorili e familiari in Italia e, soprattutto, dall’assenza di un interlocutore di riferimento autorevole»  – affermano i firmatari della lettera. Sono anni che le 87 associazioni aderenti al “Gruppo CRC” manifestano preoccupazione per la scarsa attenzione riservata alle politiche minorili, denunciando la superficialità degli interventi in materia nel Rapporto di monitoraggio della Convenzione Onu in Italia, senza però aver registrato alcun cambiamento.

«La sensazione è che la tutela e la promozione dei diritti dei minorenni non siano una priorità né un obiettivo dei Ministeri competenti. Emblematica poi l’inefficacia nella conduzione della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza. La presidente Michela Brambilla detiene il triste primato di assenza dall’aula. Ci chiediamo se i diritti dell’infanzia ricevano un’adeguata attenzione e se il Parlamento riceva con cadenza annuale i risultati ottenuti dalle attività della Commissione. Abbiamo ed esprimiamo dubbi in tal senso» – proseguono gli estensori del testo. Anche il Comitato ONU nelle sue Osservazioni conclusive all’Italia, ha definito la finalità di questo organismo “una buona prassi italiana”. È necessario però che la commissione sia effettivamente operativa, si nutra della partecipazione di tutti i suoi componenti e faciliti iniziative a favore dei minori.

«Cosa chiediamo? Che questa situazione possa cambiare. Il Governo ci deve indicare una figura di riferimento autorevole e competente con cui interloquire sulle questioni relative alle politiche minorili, al fine di costruire un Paese migliore per le nuove generazioni» – concludono le organizzazioni che hanno sottoscritto l’appello.




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