La Buona Scuola

Verso un sistema scolastico unico?

Il sostegno alle scuole dell’infanzia paritarie non è sufficiente per assicurare una vera parità scolastica. È quanto affermato dal segretario nazionale della Fism, Luigi Morgano, dopo l’audizione al Senato sul tema della “Buona Scuola”.

È stato accolto mercoledì sera in audizione presso il Senato, il segretario nazionale della Federazione italiana scuole materne, Luigi Morgano, per discutere del disegno di legge sulla “Buona Scuola”. La fotografia del segretario Fism è allarmante, perché la condizione economica delle scuole aderenti alla federazione è preoccupante: «La loro condizione sta diventando sempre più difficoltosa, con una prospettiva di insostenibilità sia per chi le gestisce, sia per le famiglie che vi iscrivono i propri figli. Tali difficoltà comportano riduzioni di sezioni e chiusura di scuole».  Ha proseguito Morgano: «Se lo Stato italiano dovesse sostituire il servizio delle scuole dell’infanzia paritarie con quelle delle scuole dell’infanzia statali, l’aggravio per il solo pagamento del personale sarebbe di 4 miliardi di euro annui, cui aggiungere gli investimenti per gli edifici e gli oneri a carico dei Comuni». Gli altri Paesi europei sostengono l’attività delle scuole paritarie: in Francia le scuole non statali stipulano contratti con lo Stato. In Germania, Danimarca e Olanda i finanziamenti coprono il 90% dei costi. In tema di parità il sostegno economico è il primo e irrinunciabile strumento per una sua piena realizzazione: ogni alunno di una scuola statale costa allo Stato 6500 euro, mentre il contributo versato alle scuole Fism è di soli 420 euro ad alunno, con la conseguenza che le scuole sono obbligate ad innalzare le rette e – commenta il Segretario – «Le famiglie più povere sono costrette a ritirare i propri figli». La detrazione massima consentita di 400 euro è molto vicina a quella detraibile per spese veterinarie per animali di compagnia, di 387 euro.

Alla Fism fanno riferimento 7800 scuole paritarie no profit, pari al 77% del totale delle scuole dell’infanzia paritarie diffuse su tutto il territorio nazionale. Sul totale dei bambini iscritti alle scuole per l’infanzia, il 35% frequentano scuole Fism. «Stante le difficoltà odierne – afferma Morgano – siamo di fronte a un bivio: o si adottano misure adeguate, oppure il sistema scolastico italiano si ridurrà a sistema unico, delle sole scuole statali».




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