Giovani

Agevolando arriva anche a Napoli

di Silvia Sanchini

L’associazione nata in Emilia-Romagna cinque anni fa si sta diffondendo su tutto il territorio nazionale, segno di una risposta ai bisogni emergenti dei giovani con esperienze residenziali “fuori famiglia”. Ora Agevolando arriva anche in Campania.

Accompagnare i giovani provenienti da esperienze residenziali “fuori famiglia” (in comunità/casa-famiglia/affido) anche dopo il compimento del diciottesimo anno di età, promuoverne il protagonismo e la partecipazione, contribuire alla loro autonomia abitativa, lavorativa e relazionale e, contestualmente, creare una rete di soggetti ed enti tra i portatori di interesse in questo ambito di intervento per sensibilizzare circa la situazione dei neomaggiorenni e i loro bisogni, e poter agire in contesti politici, normativi e culturali.

Sono questi gli obiettivi generali con cui 5 anni fa è nata l’Associazione Agevolando ONLUS (www.agevolando.org), a partire dall’impegno di un gruppo di giovani che avevano loro stessi vissuto un’esperienza residenziale fuori dal contesto familiare di origine.

L’associazione è nata in Emilia-Romagna ma si sta pian piano diffondendo su tutto il territorio nazionale, segno probabilmente che risponde a bisogni emergenti per i quali mancavano delle risposte. E così dopo l’Emilia-Romagna, il Trentino Alto Adige, il Veneto e la Sardegna…Agevolando arriva anche in Campania.

Il percorso intrapreso a partire dalla città di Napoli sta portando i primi frutti, nonostante le tematiche complesse con cui ci confrontiamo e il momento attuale di contrazione delle risorse, ancor di più in campo sociale. Ce lo racconta Angelica Viola, presidente della Cooperativa L’Orsa Maggiore di Napoli: «Siamo partiti con un gruppo di ragazzi, giovani ex ospiti di comunità di accoglienza o provenienti da percorsi di affidamento familiare, e da alcuni soggetti del mondo della cooperazione e dell’associazionismo campano: Orsa Maggiore, Irene, Etica. Tre cooperative che avevano in comune l’adesione al Cismai e uno storico impegno nei confronti dei giovani più vulnerabili. Nell’ambito di queste realtà un gruppo di educatori e operatori da anni cercava risposte per quel vuoto che purtroppo esiste per i ragazzi provenienti da esperienze “fuori famiglia” dopo la maggiore età.

Da tempo guardavamo con interesse al fermento smosso da Agevolando su queste tematiche e volevamo capire come fosse possibile riportarlo anche nel nostro territorio. Grazie alla disponibilità di un gruppo di volontari dell’associazione – più volte venuti in visita a Napoli – abbiamo innanzitutto cercato di confrontare le istanze locali con quelle di Agevolando e abbiamo individuato tre ambiti di intervento possibili: casa, lavoro, socialità.

I primi frutti sono stati la possibilità per i ragazzi ex ospiti di conoscersi, confrontarsi, ascoltare la testimonianza di Federico Zullo e altri giovani che avevano vissuto esperienze simili alla loro.

Poco alla volta, soprattutto grazie all’entusiasmo che ci ha trasmesso l’associazione, abbiamo sentito la necessità di farci conoscere sul territorio e avviare una prima raccolta fondi per finanziare le nostre attività a livello locale, con un evento che abbiamo realizzato lo scorso 8 novembre.

Ora vogliamo iniziare a presentare le attività di Agevolando nelle altre comunità del territorio per coinvolgere nuovi giovani».

In pochi mesi già numerose le attività realizzate a Napoli, come spiega Raffaella Montuori, referente della sede partenopea, giovane studentessa universitaria e già ospite di una comunità di accoglienza quando era minorenne: «Il primo step per il nostro gruppo è stato la realizzazione di un evento pubblico in cui presentarci, lo scorso 8 novembre: Agendo si vola. Per noi è stata anche l’occasione per iniziare a capire meglio cosa sia Agevolando e per iniziare a conoscerci come gruppo oltre che un’opportunità importante di raccolta fondi per avviare le attività della nascente Agevolando Napoli e per un primo lancio pubblico.

Insieme ad Annamaria Aprile, anche lei socia di Agevolando Napoli, abbiamo quindi partecipato all’assemblea straordinaria dei soci di Agevolando che si è tenuta il 12 dicembre a Bologna. Siamo rimaste molto colpite da ciò che abbiamo visto: abbiamo conosciuto ragazzi attualmente accolti in comunità di accoglienza ed ex ospiti, alcuni con storie molto simili alla nostra, altri con storie molto diverse, ad esempio numerosi minori stranieri non accompagnati. Inoltre abbiamo partecipato ai lavori per l’avvio del Care Leavers network dell’Emilia Romagna, un’esperienza unica nel panorama italiano. Si tratta di un gruppo di ragazzi in procinto di lasciare o recentemente usciti dal sistema di tutela che si è dato come primo obiettivo quello di costruire delle raccomandazioni per sostenere i percorsi di autonomia di altri care leavers.

L’importanza di partecipare a eventi di questo tipo è legata alla possibilità di incontrare ragazzi che vivono situazioni simili alla nostra e che ci aiutano a sentirci parte di un gruppo più grande da cui poter anche prendere spunto.

Il passo successivo è stato quello di iniziare la sensibilizzazione sul territorio napoletano partecipando all’evento che ha promosso il manifesto #5buoneragioni, che vede tra i promotori oltre che Agevolando anche Progetto Famiglia. Il contributo che noi abbiamo dato è stato quello della nostra testimonianza rispetto al perché per noi è importante costruire Agevolando nella nostra città e portare il nostro punto di vista.

Ci stiamo inoltre organizzando per visitare i ragazzi ospiti attualmente di comunità di accoglienza: abbiamo sino ad ora incontrato due comunità, ma abbiamo in progetto di incontrarne molte altre da qui ai prossimi mesi.

Un altro momento fondamentale è arrivato lo scorso 7 marzo in occasione dell’incontro con Roberta Gaeta, Assessore al welfare del Comune di Napoli. Con lei ci siamo incontrati per condividere il nostro progetto e per poter pensare insieme anche delle azioni future. Abbiamo deciso di organizzare degli incontri con operatori del sociale che si occupano di tutela minori in senso ampio (educatori, assistenti sociali, psicologi etc.). L’obiettivo di tali incontri sarà quello di promuovere un confronto rispetto al tema dei neomaggiorenni in uscita da percorsi di tutela per poter poi costruire insieme delle azioni progettuali. Agevolando non si vuole porre come il risolutore dei problemi, ma come catalizzatore di domande».

In questa prima fase ci siamo soprattutto concentrati sulla raccolta delle istanze e dei bisogni in rapporto alla realtà del territorio napoletano per capire come coinvolgerlo e quali progettualità possano essere compatibili con questa realtà.

Agevolando, infatti, non possiede risposte valide a priori per i bisogni dei neomaggiorenni.

Se da un lato, infatti, l’impegno dell’Associazione è volto ad offrire risposte a bisogni concreti (casa, lavoro, inserimento sociale, autonomia…), dall’altro lato fondamentale è l’aspetto della partecipazione, del protagonismo, del coinvolgimento attivo dei ragazzi e del territorio.

Dopo la formalizzazione ufficiale della sede di Agevolando Napoli, avvenuta lo scorso 28 marzo a Bologna in seno all’assemblea nazionale dei soci, l’obiettivo sarà quello di mettere ancora più a fuoco le attività che si intendono realizzare a Napoli, a partire dalle risorse che oggi è possibile mettere in campo.

Certo si dovranno fare i conti con istanze complesse, che ancora non trovano risposte nella città di Napoli e in gran parte d’Italia. Temi come la ricerca di casa e di lavoro sono poi ancora più drammatici nelle Regioni del Sud Italia.

Agevolando è un’opportunità – non la panacea di tutti i mali – e come tale va vissuta e interpretata.

Non può essere neppure un’esperienza calata dall’alto. Ma da costruire insieme. Passo dopo passo. Con l’ottimismo e l’entusiasmo, il fermento e la creatività, che sino ad oggi il territorio campano ha dimostrato generosamente di possedere.




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