Sinodo

Una veglia alla vigilia del Sinodo

Il 3 ottobre veglia di preghiera in piazza San Pietro, alla vigilia del Sinodo. Galantino, su comunione ai divorziati risposati: “Non è un tema fondamentale del Sinodo. Il centro è far riscoprire la bellezza della realtà familiare”.

Una veglia di preghiera in piazza San Pietro precederà l’inizio del Sinodo ordinario, sabato 3 ottobre. Lo ha deciso il Consiglio permanente della Conferenza Episcopale Italiana, che si è riunito a Roma per la sua sessione primaverile. Le risposte al questionario predisposto dalla Segreteria del Sinodo «dimostrano – si legge nel comunicato finale dei lavori – come il cammino sinodale abbia suscitato un notevole entusiasmo sui temi della famiglia, riconoscendo in essa non solo un ambito pastorale, ma una dimensione irrinunciabile per la vita della Chiesa e della società. […] In un contesto culturale segnato da relazioni fragili, conflittuali o di tipo consumistico, il questionario fa registrare un nuovo desiderio di famiglia, quale fattore di felicità che dà qualità alla vita. Nel contempo, evidenzia l’importanza di una comunità che di questa possibilità ne sia testimone e sappia porsi con un approccio accogliente e misericordioso, capace più che di proporre facili scorciatoie d’impegnarsi nella condivisione del cammino: si tratti di itinerari di preparazione alle nozze come di situazioni segnate dal carico della malattia o del fallimento matrimoniale».

Durante la conferenza stampa, mons. Nunzio Galantino, ha risposto ai giornalisti circa alcune questioni “calde”. Innanzitutto, sul ddl Cirinnà, il segretario della Cei afferma: «Siamo di fronte a un uso improprio e ideologico dello strumento giuridico. Occorre invece avere il coraggio di riconoscere le differenze, senza pretese di fare del terrorismo linguistico, confondendo il doveroso rispetto dei diritti con una forzatura giuridica». Ancora, ha proseguito con un affondo: «La Chiesa italiana intende fare la sua parte di fronte alla pericolosità della “colonizzazione ideologica del gender” nelle scuole italiane – secondo il prelato, infatti – non è un caso che ci sia stato chi ha voluto introdurre in maniera scorretta e surrettizia nella scuola certi testi. Tutti siamo d’accordo sul combattere il bullismo, ma rimane l’azione surrettizia e scorretta compiuta senza interpellare i genitori». Infine, mons. Galantino si è espresso anche in merito alla comunione ai divorziati risposati: «Non è un tema fondamentale del Sinodo. Il centro è far riscoprire la bellezza della realtà familiare».

 




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