Esclusiva
È un miracolo!
di Mariarosaria Petti
Punto Famiglia lo aveva anticipato. Ora la notizia è ufficiale: Luigi e Zelia saranno canonizzati, mancava solo la firma del Papa, arrivata ieri. Vi raccontiamo l’incontro con mons. Habert, vescovo di Séez, la diocesi dei Beati.
Lunghe distese di campagna ci accompagnano da Alençon a Séez, una tipica cartolina della Normandia fa da cornice. Stiamo entrando nella cittadina che come uno scrigno custodisce la storica cattedrale e la basilica dedicata all’Immacolata Concezione, un luogo che Luigi e Zelia Martin conoscevano bene, meta di tanti pellegrinaggi. E oggi quest’aria ha un profumo tutto speciale. Non un giorno come gli altri. Una data che resterà importante in quel lungo cammino di santità che Luigi e Zelia hanno intrapreso dal giorno delle nozze: Papa Francesco ha accolto in udienza privata il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione della Causa dei Santi ed ha firmato il decreto con il quale si riconosce il secondo miracolo per intercessione dei Martin e autorizza la canonizzazione dei beati genitori di S. Teresa.
In viaggio sulle orme dei Beati, un pellegrino non potrebbe ricevere notizia più bella. Una gioia che abbiamo avuto l’onore di condividere con mons. Jacques Habert vescovo di Séez dal 2011. Ricevuti presso la sede episcopale, abbiamo raccolto le prime impressioni del Pastore della Diocesi francese: «Il primo pensiero va a Carmen, la vivace Carmen, (la bambina guarita per intercessione di Luigi e Zelia, ndr) che ho incontrato non molto tempo fa in Spagna. Questo miracolo è una parola di speranza per tanti che cercano la guarigione, per tutte le famiglie afflitte dalla malattia». «Questo annuncio mi riempie di gioia – ha detto il prelato – rappresenta una grazia e una responsabilità davanti al mondo». In una Chiesa locale in cui la crisi vocazionale pesa fortemente, i segni della Provvidenza non sono mancati «come l’arrivo di padre Jean-Marie Simar – ha raccontato mons. Habert – religioso della Congregazione Famiglia di Maria, primo Rettore del Santuario di Alençon». Per la Diocesi di Séez la sfida è duplice: da un lato diffondere la conoscenza della famiglia Martin, dall’altra promuovere Alençon come oasi di spiritualità, luogo in cui Luigi e Zelia hanno vissuto la vita familiare e coniugale in senso pieno. A Lisieux, Luigi andrà da vedovo e dovrà occuparsi dell’educazione delle figlie. «L’équipe del Santuario è consapevole ed è pronta per accettare questo impegno. Lisieux e Alençon sono in piena sinergia per prepararsi alla canonizzazione. È stato istituito un unico comitato, che si articola in diverse commissioni: famiglia, giovani, liturgia, pellegrinaggi; in ciascuna di esse i rappresentanti delle due diocesi lavoreranno fianco a fianco.
Con la firma del decreto, manca soltanto la data della canonizzazione. Tutto lascia pensare che l’imminente Sinodo di ottobre sulla famiglia rappresenti l’occasione perfetta per presentare al mondo intero questa coppia come modello di santità per le famiglie di oggi. «Considerando il periodo storico – aggiunge mons. Habert – le differenze sono evidenti, ma vi sono dei tratti comuni. Innanzitutto, la fiducia nel Signore, che ha permesso loro di superare le prove della vita e le inevitabili difficoltà. L’impegno per i poveri, in un contesto sociale che non conosceva forme di assistenza pubblica».
Zelia e Luigi hanno scoperto il matrimonio vivendolo: questo il messaggio che chiude il nostro colloquio a Séez, indirizzato a tutte le coppie di sposi. È possibile scommettere ancora oggi sul matrimonio. È questo il miracolo dell’amore.
Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia
Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
Lascia un commento