Dal Vangelo secondo Matteo (12,46-50)
 
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

Il commento

“Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre” (Mt 12,50). Gesù rivela la regola fondamentale, la veste che tutti i battezzati devono indossare, il cuore pulsante di una vita santa. Diverse sono le vocazioni che lo Spirito ha suscitato nella Chiesa ma tutte nascono e crescono a partire e nella luce di questa regola che ispira pensieri e orienta le scelte. “Sia fatta la tua volontà” (Mt 6,10): ogni giorno preghiamo con le parole di Gesù ma facciamo fatica a metterle in pratica perché, ad essere onesti, non è vero che desideriamo con tutto il cuore fare la volontà di Dio. In effetti, gli obiettivi che vogliamo realizzare sono tali da assorbire ogni energia. Non c’è spazio per altro. La fede non vieta di coltivare desideri ma chiede di consegnare ogni cosa nelle mani di Dio per ricevere conferma. Se manca questa libertà interiore, non possiamo dire di cercare la volontà di Dio. E così finiamo per attribuire a Dio quello che piace a noi. In questo caso, anche se si tratta di cose buone e sante, prevale la nostra volontà e quell’istinto di affermazione che appartiene alla natura umana.

Leggiamo questa Parola nella memoria liturgica della Presentazione di Maria, una festa nata in Oriente nel VI secolo. Nella scia del Protovangelo di Giacomo (testo apocrifo del II secolo) la tradizione celebra l’eccomi nascosto che la Vergine ha manifestato fin dalla prima infanzia, quando all’età di tre anni, è stata condotta nel Tempio di Gerusalemme. È questa la luce che interiormente rischiara tutta la sua vita e tutti i suoi passi. L’eccomi conduce la Vergine a intrecciare la vocazione verginale e quella coniugale. Oggi contempliamo Maria come “Madre e modello della Chiesa, che riunisce in sé entrambe le vocazioni: alla verginità e al matrimonio, alla vita contemplativa e a quella attiva” (Benedetto XVI, 19 novembre 2006). Affidandoci all’intercessione della Vergine, chiediamo anche noi la grazia di custodire fedelmente l’eccomi della fede.