L’incipit del 44° Convegno Nazionale “Carlo Casini” del Movimento per la Vita comincia con la testimonianza di due religiose collegate dall’estero, intervistate da Francesco Ognibene, giornalista di Avvenire: suor Valentina Sala e suor Maria Gloria Riva. Da Gerusalemme Suor Valentina Sala della Congregazione di san Giuseppe dell’Apparizione. Dal 2013 è in Terra Santa e fino a due anni fa ha diretto come ostetrica il reparto di maternità dell’Ospedale cristiano Saint Joseph nella zona est di Gerusalemme.
L’Ospedale, fondato dopo il 1948, rappresenta un punto di riferimento per la popolazione palestinese, di religione cristiana e musulmana, della Cisgiordania e della Striscia di Gaza. Da qualche anno accoglie anche pazienti israeliani, sia nei servizi ambulatoriali sia nel reparto maternità, dove attrae soprattutto la possibilità del parto in acqua. “Il fatto che coppie di ebrei scelgono di mettersi e mettere i propri neonati nelle mani di sanitari palestinesi è un segno. Questo non ha cambiato la politica, però può aver cambiato alcune persone. Credo che, se si fanno nascere i bambini in pace e in un clima di bontà e rispetto, forse questi bambini potranno costruire un futuro di pace”.
Tutto è cambiato dopo il 7 ottobre 2023 in quella Terra ma non in sala parto. Suor Valentina non è più nell’ospedale Saint Joseph ma le sue ostetriche continuano il loro lavoro senza etichette né contrapposizioni. La maternità è un grande spazio di dialogo e di pace.
Ma come è nata questa duplice vocazione nella vita di suor Valentina? “Sono la prima di quattro figli, mia madre ha sempre militato per la vita. Quando ha partorito mia sorella mi ha messo la bimba tra le braccia e mi ha parlato del grande aiuto ricevuto dall’ostetrica. In quel momento ho avvertito dentro di me il desiderio di diventare anche io ostetrica. All’università ho studiato proprio per questo”. Ma il buon Dio la chiamava a vivere questa vocazione in una chiamata più grande. “Alla fine del percorso di studi ho cercato un posto per andare a scrivere la tesi. Sono andata dalle suore di san Giuseppe quattro giorni e lì il Signore ha preso il sopravvento. Ero fidanzata da quattro anni e ho dovuto fare i conti con Dio. Sono entrata con la Congregazione e ho dimenticato per nove anni l’ostetricia. Poi una notte a Betlemme ho capito che avrei continuato a vivere il servizio alla maternità. E così è stato”.
Gli incontri con le donne hanno fatto comprendere a suor Valentina che “quando si difende la vita non si può giudicare né fare le vittime. Fare le vittime crea carnefici. Bisogna dialogare ed essere segno di speranza, sempre”.
In collegamento dal Messico anche Suor Gloria Maria Riva delle monache dell’Adorazione perpetua di san Marino, storica dell’arte. Suor Maria Gloria dona ai partecipanti del Convegno un’immagine di Gustav Klimt. “Un uomo che amava le donne esili; eppure, un giorno resta affascinato da una modella incinta e volle dipingerla. Dipinse due opere: Hope 1 e Hope 2. In Hope 2,dipinta nel 1907, c’è questa donna con un abito piena di fiori e di colori dove c’è un teschio che sembra ricordare la minaccia della morte che pesa sulla vita nel suo grembo e alcune donne ripiegate sul dolore della morte. Klimt chiamò quest’opera Speranza perché chi difende la vita compie quel pellegrinaggio di speranza così necessario oggi per tutti, specie durante il Giubileo del 2025” ha concluso suor Gloria Maria.
Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.
Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!
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