Sulla scrivania di un giornalista arrivano centinaia di comunicati stampa. Per la giornata dell’ascolto, che è stata il 21 ottobre, è giunto un comunicato dal titolo molto interessante: Sessualità: i giovani esplorano prima, ma il dialogo in famiglia resta un tabù. Penso: che cosa interessante, finalmente non solo si utilizza la parola “sessualità” che, come sappiamo, è molto più ampia di quella che definisce il sesso ma finalmente anche la famiglia è coinvolta. Questa è stata la prima impressione. Ho poi scoperto che il mittente era Durex, nota marca farmaceutica di preservativi & Co. Non solo, l’azienda si è preoccupata di istituire un Osservatorio su “Giovani e Sessualità” e ha condotto in collaborazione con Skuola.net un’indagine tra aprile e giugno 2024 su un campione di oltre 18mila tra adolescenti e giovanissimi. Sono emersi questi dati: 1 giovane su 10 ha il suo primo rapporto sessuale prima dei 13 anni; 1 giovane su 2 non affronta abitualmente il tema in famiglia e più della metà dei giovani (55,3%) consulta Internet per informarsi, con il rischio di credere in fake news.
La scoperta dell’acqua calda, potrebbe dire qualcuno. Sì, ma il problema è che queste persone – che non sono certamente spinta da un desiderio filantropico di aiutare i genitori nel campito educativo ma soltanto dalla crescita delle vendite annuali della propria azienda – non solo mettono in campo forze per condurre un’indagine ma propongono anche delle soluzioni. Così in collaborazione con Serenis e Edulia dal Sapere Treccani, Durex promuove due progetti per aiutare i genitori nella comunicazione con i figli sull’affettività e sessualità. Online e a pagamento.
Ora al di là della riflessione etica o sostanziale di queste lezioni, il vero problema è come Chiesa dove siamo? È possibile che una casa farmaceutica proponga un “programma di educazione affettiva e sessuale che ha l’obiettivo di diffondere la cultura di una sessualità protetta, libera e consapevole” mentre noi dormiamo sogni tranquilli? Perché non siamo in grado di proporre scuole per genitori e percorsi idonei per aiutare le famiglie ad una vera e propria educazione all’affettività e poi alla sessualità?
Ho seguito la prima lezione di questo percorso, le cose che si dicono sono banali, si inneggia ad un linguaggio “inclusivo”. Mi dite voi cosa significa rivolgersi a un genitore dicendo: “che tu sia uomo o donna o di un genere diverso in cui ti senti a tuo agio…?”.
Mentre noi come comunità ecclesiale dedichiamo qualche convegno sporadico ogni tanto al tema in questione, questi amici lavorano quotidianamente stringendo alleanze, studiando azioni di marketing, facendosi largo nelle scuole e nelle piazze virtuali. Un tempo si rivolgevano solo ai ragazzi, ora intercettando il popolo degli adulti, proponendosi come mentori. Attenzione, Gesù ci aveva avvisati di essere semplici come le colombe e scaltri come i serpenti, cioè, prudenti e vigilanti ma ho l’impressione che preferiamo essere come le tartarughe, lenti e chiusi nel nostro guscio.
Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.
Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!
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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
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