9 Ottobre 2024

“Nessuno è nato nel corpo sbagliato. Nemmeno io”

“Quando ero un’adolescente mi è stato detto che il disagio che provavo voleva dire che ero destinata ad essere un ragazzo e che se avessi transizionato mi sarei sentita splendidamente, mi sarei sentita euforica, sarebbe stato il massimo”. È Luka Hein, oggi 22 anni, originaria del Nebraska, negli Stati Uniti, a dire queste cose in un video che consiglio a tutti di vedere e ascoltare, una persona che, in un primo momento ha intrapreso e portato avanti per anni la transizione di genere e poi ha deciso di tornare indietro.

Cosa è accaduto nella sua vita? Quando aveva 14 anni attraversa una grande crisi adolescenziale dopo il divorzio dei genitori. Si chiude in se stessa e si rifugia nel web. Qui finisce in alcuni gruppi di discussione di adolescenti e giovani con disagi, confusione, incertezze giovanili, che, approfittandosi dello stato di fragilità dei ragazzi, iniziano a prospettare loro la possibilità di una transizione di genere che, a loro dire, metterebbe fine a tutti i loro tormenti. La risposta degli adulti alla sofferenza degli adolescenti è la transizione. Possibile che non abbiamo altro da consegnare loro? Luka denuncia la facilità con cui le hanno proposto di cambiare sesso: “Forse dovrebbero esserci dei paletti, o qualcosa che… non dovrebbe essere così facile ottenere trattamenti medici per queste cose. Non dovresti essere in grado di entrare e andartene con una prescrizione di ormoni lo stesso giorno”.

E si augura: “Forse qualche quattordicenne che sta per fare qualche sorta di coming out e pretendere di ricevere ormoni si prenderà qualche minuto per pensare: forse dovrei aspettare. Perché sono sinceramente convinta che se solo avessi aspettato fino a quando sarei stata stabile, e se avessi ricevuto le cure psicologiche di cui avevo bisogno e se avessi soltanto aspettato, aspettato fino a quando avessi raggiunto una stabilità, fino a quando non avessi dovuto assumere antidepressivi, che sarei stata meglio. Lo sarei stata”.

Conclude con amarezza: “Non so qual è il mio posto nel mondo. Non c’è posto per me, e non è a causa della transfobia o cose del genere, come Twitter o altre piattaforme vogliono farvi credere. È a causa di ciò che mi è stato fatto, di ciò che ho fatto a me stessa. Non sarò mai un vero maschio e a questo punto non posso neanche tornare indietro. E non so cosa fare. Come ho detto, ero una ragazzina quando mi è successo tutto questo. E vi diranno “non succede, nessuno pratica mastectomie alle adolescenti, è tutto a posto, è reversibile, puoi tornare indietro, puoi fare tutto questo”. E se non puoi? Si chiama danno irreversibile per una ragione. Ora sono qui, a vent’anni, a chiedermi se sarò mai in grado di avere figli, e a sperare, a pregare di non essermi danneggiata irreversibilmente da quel punto di vista”.

Un fenomeno drammatico, sempre più diffuso quello che racconta Luka. Anche qui in Italia purtroppo sta prendendo piede distruggendo la vita e i corpi di giovani adolescenti che hanno solo bisogno di essere aiutati, seguiti, amati e non di cambiare sesso per un capriccio assecondato dagli adulti. Direi allora di ascoltare persone come Luka che non hanno paura di mostrare le cicatrici della doppia mastectomia totale ricevuta – pensate un po’ –  a soli 16 anni. Dall’11 al 27 ottobre sarà in Italia, grazie a un tour organizzato su iniziativa di Pro Vita & Famiglia onlus, dal titolo “INGANNATA – Perché nessuno è nato nel corpo sbagliato. Nemmeno io”. Vale la pena che i giovani ascoltino e anche gli adulti ingannati dalla follia gender.



Il Caffè sospeso...
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Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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