Maria Campai è scomparsa misteriosamente da Viadana (Mantova) lo scorso 19 settembre. È stata trovata una settimana dopo senza vita nel giardino di una villetta abbandonata. È stata uccisa da un ragazzo di 17 anni, reo confesso dell’omicidio. Man mano che passano i giorni emergono particolari inquietanti della vicenda. I due si erano conosciuti online. Quel giorno si erano incontrati e avevano avuto un incontro intimo. Poi è scatta la furia omicida, pare perché non si erano accordati sulla cifra economica della prestazione sessuale a pagamento. Il giovane le avrebbe stretto un braccio attorno al collo come una tenaglia per immobilizzarla e colpirla al viso.
Dai profili social del ragazzo emerge una maniacale attenzione per il fisico con costanti allenamenti in palestra. Un’ammirazione per Filippo Turetta, l’assassino di Giulia Cecchettin e per Brian Moser, il serial killer noto come Ice Truck Killer, fratello di Dexter Morgan (protagonista della serie Dexter) che uccide senza pietà diverse prostitute di Miami facendo scempio dei loro corpi.
I media parlano di ennesimo femminicidio, ripetono la scioccante dichiarazione del diciasettenne, esperto di arti marziali, secondo cui il giovane voleva provare cosa significasse uccidere una persona a mani nude. Non c’è dubbio che la vicenda ha dei toni drammatici. A lungo dovremmo soffermarci sugli effetti emulativi di alcuni fatti di cronaca, sull’educazione, sul ruolo degli adulti nella vita dei giovani ect…Vorrei però cercare di guardare questa pagina nera da un altro punto di vista. Impopolare ma doveroso e che purtroppo nessuno affronta.
Perché una donna di 42 anni, madri di due figli, frequenta un sito per incontri? E perché sceglie di dare appuntamento ad un ragazzo così giovane? Qualcuno potrebbe dire che il ragazzo si spacciava per maggiorenne, può essere, ma resta il divario di 20 anni di età difficilmente camuffabile. Non vorrei essere fraintesa: non cerco affatto di giustificare l’omicida ma il perbenismo scioccato di alcuni giornalisti mi irrita. Su un piano etico e morale c’è un abisso tra le due azioni: uccidere e fare sesso con uno sconosciuto sono due cose profondamente diverse. Ignorare completamente, in nome di una presunta libertà, il comportamento della donna è profondamente ipocrito.
Parliamo dei giovani sì ma avendo chiaro il modello di adulti che stiamo consegnando loro. Senza fare generalizzazioni ma io sono molto preoccupata di adulti che vivono uno stato di adolescenza permanente, del corpo e dell’anima. Nella nostra società moderna i riti di passaggio dall’adolescenza all’età adulta non spariscono, ma fondamentalmente vengono privati del loro valore sociale e politico e ridotti a quello sentimentale ed estetico. In una cultura in cui i confini biologici e di ruolo vengono meno, la maturazione sfuma: se si può essere e diventare ciò che si vuole quando si vuole, si è in stato liquido permanente. E in questa liquidità anche il valore della vita e la dignità dell’altro rischiano di naufragare. Un po’ di onestà può certamente aiutarci.
Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.
Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!
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