Tutto comincia su TikTok. I ragazzi, molto spesso minorenni, vengono raggiunti con un semplice messaggio, sono invitati a iscriversi a una chat chiusa. Accettano di far parte di quella gara e comincia la sfida. Si danno appuntamento in case o luoghi appartati e qui tutti fanno sesso con tutti senza preservativi e naturalmente senza conoscersi. È la sex roulette, l’ultima challenge che circola tra i giovani. In questi giorni è venuto fuori che una ragazzina romana di 14 anni, incinta al sesto mese di gravidanza, ha partecipato alla gara e “ha perso”. Vince infatti chi non scopre di attendere una nuova vita.
La drammatica vicenda è stata raccontata dall’avvocato della famiglia della ragazza. Prima di retrocedere inorriditi pensando che ai nostri figli non potrà mai accadere, chiediamoci perché questi ragazzi hanno bisogno di creare sfide? Perché esistono molte altre, come quelle in cui camminano sui cornicioni o praticano autolesionismo. Perché hanno bisogno di sentirsi vivi? Di vivere un brivido che parte dalla vita virtuale per arrivare alla vita reale senza un passaggio significativo e distintivo delle due realtà?
Dovremmo provare a dismettere le lenti con cui leggiamo i giovani e provare davvero a capirli se vogliamo trovare una soluzione. Direi che la prima ed essenziale regola è: non lasciarli soli. Un atteggiamento che demonizza o cerca di escludere totalmente la tecnologia e i social dalla vita dei figli è controproducente. Un simile approccio è incapace di attrezzare le giovani generazioni ad un uso consapevole. Diventa sempre più fondamentale, allora, l’azione di vigilanza e guida degli adulti di riferimento. La rete è una miniera di informazioni e stimoli. Eppure, è strutturata anche in tranelli e pericolosi inganni.
La rete è un habitat pericoloso ma questo i genitori spesso lo ignorano. Sono certa che, se chiedessi ad un papà: “Manderesti tua figlia adolescente in un luogo isolato a mezzanotte a fare una passeggiata?”, mi risponderebbe che sono pazza. E allora perché si permette ad un figlio di frequentare il web senza una guida, punti di riferimento e limitazioni? Gli esperti ci offrono dei suggerimenti: usare filtri per proteggere da siti hot; controllare la cronologia; disporre i dispositivi digitali in ambienti comuni della casa in modo da poter essere oggetto di controllo da parte degli adulti; organizzare il tempo della giornata equilibrando quello dedicato al virtuale e quello al reale…
Educare un figlio non è solo un nostro dovere, è anche un diritto dei nostri figli. Ciò che vivono oggi attraverso queste challenge reca traumi difficilmente recuperabili. Restiamo al loro fianco.
Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.
Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!
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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
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