MEDJUGORJE

Chiara Corbella Petrillo, Andrea, Sara: tre esempi dei “frutti positivi” di Medjugorje

Foto derivata da: Sean MacEntee from Monaghan, Ireland, CC BY 2.0, da Wikimedia Commons

La Chiesa, con un documento ufficiale, ha confermato i “frutti positivi” dell’esperienza spirituale di Medjugorje. Oggi vogliamo raccontarvi tre storie legate a questo luogo: quella della serva di Dio Chiara Corbella Petrillo, quella di Andrea, ex spacciatore e oggi evangelizzatore di strada, quella di Sara, sull’orlo del suicidio per essere caduta in una setta, oggi in noviziato per diventare suora.

Un documento del Dicastero per la Dottrina della Fede, approvato da Papa Francesco il 28 agosto, pur non pronunciandosi sulla soprannaturalità dei fenomeni, riconosce “gli abbondanti frutti spirituali legati alla parrocchia-santuario della Regina della Pace” e restituisce ai fedeli “un giudizio complessivamente positivo sui messaggi”, senza esprimersi sulla vita morale dei presunti veggenti, i quali, tuttavia, si sottolinea, potrebbero aver ricevuto dei doni pur nella loro imperfezione umana.

Il documento, noto con il nome “La Regina della Pace”, spiega che “i frutti positivi si rivelano soprattutto come la promozione di una sana pratica di vita di fede”, in accordo con la tradizione della Chiesa; si evidenzia, inoltre, che in quel luogo sono avvenute “abbondanti conversioni”. Altro aspetto positivo: “il ritorno alla confessione e alla comunione sacramentale”. Si tiene conto, poi, delle “numerose vocazioni”, delle “molte riconciliazioni tra coniugi e il rinnovamento della vita matrimoniale e familiare”. Altro aspetto importante: avvengono tante guarigioni.

La parrocchia del piccolo paese dell’Erzegovina è diventato, di fatto, luogo di adorazione, preghiera, seminari, ritiri spirituali, raduni di giovani. Sono nate, tra le altre iniziative, anche opere di carità che si occupano di orfani, tossicodipendenti, disabili.

Vi proponiamo di seguito alcune storie legate a questo luogo…

Chiara Corbella

Non tutti sanno che Medjugorje è stato il luogo dove la Serva di Dio Chiara Corbella ha conosciuto il suo futuro marito, Enrico Petrillo. Nell’estate del 2002, infatti, Chiara con alcune compagne del liceo decide di raggiungere la sorella Elisa che si trova lì in pellegrinaggio. È il 2 agosto del 2002, quando il suo sguardo incrocia quello di Enrico, romano di ventitré anni, in pellegrinaggio con la sua comunità di preghiera del Rinnovamento Carismatico. Chiara, diciottenne e mai stata fidanzata, intuisce che sposerà proprio quell’uomo.

Dopo un fidanzamento travagliato, i due ricevono la grazia di amarsi secondo Dio, si sposano e accolgono due vite: Maria Letizia prima e Davide Giovanni poi. Entrambi i bambini ritornano al Padre poche ore dopo la nascita a causa di gravi malformazioni. Infine, Chiara resta incinta una terza volta, stavolta il bimbo sta bene, ma al quinto mese di gravidanza si scopre che la giovane mamma ha un tumore. Decide di non sottoporsi a cure che danneggerebbero il bambino. Si affida alla Provvidenza e vive serena ciò che le accade. È figlia di Dio, Lui sa cosa è meglio, Lui non la abbandona. Da malata terminale, esattamente due mesi prima di morire, Chiara esprime il desiderio di andare a Medjugorje: è lì che trova la forza per vivere l’ultima parte del viaggio che le resta. Muore il 13 giugno 2012 dopo aver detto a tutte le persone care che vuole loro bene.

Leggi anche: Medjugorje, punto e virgola. Un commento alla Nota della Santa sede

Andrea Scaglione

Tempo fa, su Punto Famiglia abbiamo parlato della conversione di un giovane spacciatore, che accetta su invito di una ragazza conosciuta in palestra, di andare in viaggio a Medjugorje. In quel periodo, aveva toccato il fondo: figli avuti con donne diverse, ma che non segue. Una vita fatta di dipendenze e rabbia sfogata sul primo che capita. Problemi con la giustizia e, più volte, pensieri di farla finita. A Medjugorje (dove è finito “solo” per fare colpo sulla ragazza appena conosciuta) sente una vera e propria chiamata alla conversione. Si confessa e si sente liberato da pesi incrostati da anni. Riceve l’Eucaristia e avverte un amore che gli fa vibrare le corde più profonde dell’anima. Torna a casa come nuovo e inizia un cammino spirituale, anche grazie a delle persone partite con lui durante lo stesso pellegrinaggio organizzato. Recupera i rapporti con i suoi figli, anni dopo si sposa con una donna conosciuta in un centro antiviolenza, paga i debiti con la giustizia e oggi è un evangelizzatore di strada. Nei luoghi dove prima, la notte, si recava per spacciare e dar vita a risse, oggi convince i sacerdoti a organizzare processioni con il Santissimo Sacramento, avvicinando altri spacciatori e prostitute, che spesso si sentono toccare i cuori proprio come è capitato a lui.

Sara

Sara proviene da una famiglia disagiata, in cui non si è mai sentita al sicuro. Porta nel cuore ferite inaudite: la mamma la faceva prostituire, il padre si era sparato in bocca. Negli anni è diventata una donna indipendente, mantenendosi da sola e iniziando a frequentare una parrocchia a Roma.

Si avvicina così a Dio, ai sacramenti. Nello stesso periodo, però, la responsabile di una setta cerca di avvicinarla e la plagia psicologicamente, tanto che Sara dà alla donna tutti i suoi risparmi, smette di lavorare, diventando la sua assistente personale. Inizia a partecipare ai riti della setta, si allontana dalla parrocchia e vive esperienze che come nuove lame vengono a creare ulteriori ferite. Ad un certo punto, è così devastata che pensa al suicidio. Una donna che ha conosciuto in parrocchia, però, non la molla: continua a cercarla, a pregarla di tornare da Gesù. È preoccupata per la strada che ha scelto, la vede cambiata, annullata. Un giorno la porta a Loreto e la invita a vivere la consacrazione alla Madonna. Sara accetta, anche se stordita e nel pieno del suo dolore. Da lì una nuova consapevolezza: inizia a rendersi conto delle sue gravi condizioni psicologiche e sceglie di chiedere aiuto ad una comunità di recupero vicino Roma, dove, con le cure di un sacerdote psichiatra ed esorcista, inizia a stare meglio. Quella stessa comunità ha una sede anche a Medjugorje. A Sara viene consigliato di continuare proprio lì il suo percorso di recupero, certi che ci sarebbero voluti anni per guarire le ferite dell’infanzia e per lenire le sopraffazioni vissute nella setta. È il 2014 quando Sara, ancora col cuore rotto, approda a Medjugorje, dove la luce entra definitivamente nella sua vita. Oggi è in noviziato per diventare suora.

Queste sono solo alcune delle migliaia e migliaia di storie legate a questa terra di conversione; solo alcuni di tanti frutti positivi che hanno convinto la Chiesa a dare il suo nulla osta. Solo alcune delle vicende che continuano a meravigliare e ad attirare anime in cerca di Dio da tutto il mondo.




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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