BRICIOLE DI VANGELO

27 Settembre 2024

Tu e nessun altro

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,18-22)
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

Il commento

Ma voi, chi dite che io sia?” (9,20). L’esperienza di fede non è una camomilla che ci fa dormire sonni tranquilli ma un energetico che continuamente ci sveglia. La parola del Vangelo scomoda, provoca, interpella… La domanda che oggi risuona nel Vangelo è la spina dorsale della fede, dalla risposta che diamo a questo interrogativo, dipende tutta la vita. “Tu sei il Cristo” (9,20), proclama Pietro con gioiosa fierezza, sospinto da una luce interiore che improvvisamente invade tutto il suo essere. Per essere più precisi e dare alle parole dell’apostolo tutto il suo valore, potremmo aggiungere: “Tu e nessun altro”. Possiamo leggere queste parole sullo sfondo di quelle che il Dio d’Israele ha consegnato al suo popolo attraverso i profeti: “Io sono il Signore, non ce n’è altri” […]  Fuori di me non c’è altro dio; un dio giusto e salvatore non c’è all’infuori di me” (Is 45, 18.21).

Quest’annuncio, che possiamo considerare cuore e centro della fede, dovrebbe essere riproposto con maggiore convinzione, nel solco di quella testimonianza che da duemila anni accompagna la storia della Chiesa. E invece, mi pare che questa verità così semplice ed essenziale, non sempre emerge con chiarezza. Pietro ha risposto, a nome dei Dodici. E così pure hanno fatto tanti altri cristiani, lungo i secoli che hanno testimoniato fino al sangue la loro fede. “Io non mi vergogno del Vangelo”, afferma Paolo (Rm 1,16). “Gesù è il mio unico Amore”, scrive Teresa di Lisieux sul legno della porta della sua cella, nei giorni in cui le tenebre avvolgono il suo cuore. Questa fede la sostiene e le permette di vincere la prova. In un’appassionata omelia, che vi invito a meditare, Paolo VI diceva: “Io devo confessare il suo nome: Gesù è il Cristo, Figlio di Dio vivo […] Egli è il Pane, la fonte d’acqua viva per la nostra fame e per la nostra sete; Egli è il Pastore, la nostra guida, il nostro esempio, il nostro conforto, il nostro fratello” (29 novembre 1970). Nella scia di tanti santi, oggi chiediamo la grazia di annunciare e testimoniare che è Gesù l’unico Salvatore.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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