IMPARARE DA MARIA

“Noi siamo esperti nei mezzi sì”: impariamo da Maria a fidarci di Dio davvero!

Domenica 8 settembre ricorre la festa della Natività di Maria. Oggi ci soffermiamo su una delle pagine di Vangelo più belle che la riguardano: l’Annunciazione. La Madonna ha detto “sì”, un “sì” pieno. E noi? “Noi siamo esperti nei mezzi sì, – dice Papa Francesco – siamo bravi a far finta di non capire bene ciò che Dio vorrebbe e la coscienza ci suggerisce. Siamo anche furbi e per non dire un no vero e proprio a Dio diciamo: ‘non posso’, ‘non oggi, ma domani’”.

Sorrido pensando all’immaginare un angelo Gabriele molto indaffarato nel portare a termine gli annunci che Dio gli affida. 

Dopo essere stato da Zaccaria ed Elisabetta, adesso si ritrova al cospetto di Maria: quale grande responsabilità! Come reagirà questa umile ragazza? È Dio il grande regista della storia, mentre l’angelo (termine che in greco significa messaggero), segue la volontà divina. 

In questo caso specifico, il regista ha pensato ad una destinazione davvero insolita rispetto all’opera meravigliosa che un semplice “sì” metterà in atto. 

La destinazione di Gabriele è proprio Nazaret, oscuro villaggio senza storia e senza menzione in tutto l’Antico Testamento, collocato al nord, in Galilea, in prossimità dei pagani. Non Gerusalemme o la Giudea sono i destinatari privilegiati del nuovo intervento divino, bensì uno “sconosciuto villaggio della Galilea”. E davanti ad un annuncio tanto straordinario, Maria reagisce dicendo che non conosce uomo! È il minimo direi

Maria riflette, entra dialogo con sé stessa e con l’angelo, chiede il senso e il come avverrà tutto questo. Maria non lascia prendere il sopravvento alle emozioni. 

Appare come donna coraggiosa, che di fronte all’inaudito mantiene l’autocontrollo. E, alla luce di Dio, valuta e decide. È lo Spirito che riveste la vita di Maria – rendendola idonea alla sua missione – grazie al quale e nel quale tutto diviene possibile. 

Lo Spirito Santo: quanto è importante nella nostra vita! E insieme allo Spirito Santo, per Maria, è importantissimo anche un altro segno della volontà divina: Elisabetta, sua anziana parente, attende un bambino e si trova già al sesto mese di gravidanza. Questo a certificare la sorprendente presenza di Dio nel campo della vita. 

Egli può agire anche laddove umanamente non è consentito sperare. Infatti, il miracolo della vita è germogliato nel grembo sterile di Elisabetta; lo stesso miracolo della vita si manifesterà nel grembo verginale di Maria. 

Non si tratta di una prova per Maria, quanto piuttosto di una presentazione di Dio come Creatore e datore di vita. 

È molto importante questo aspetto: quante volte il coraggio ci viene da una persona che ha già attraversato la nostra stessa situazione di sofferenza o di prova? 

Vedere Dio manifestarsi nella vita dell’altro ci aiuta a fidarci, ad abbandonarci. Non ci sentiamo soli, (ri)troviamo il coraggio e proviamo una sensazione di pace.

 Avrà provato questo anche Maria: “Nulla è impossibile a Dio, si è fatto carne in Zaccaria ed Elisabetta”. 

E ricordiamo molto bene l’incontro che avverrà poi tra Maria ed Elisabetta, a sigillo degli annunci ricevuti. Spero che anche a voi, almeno una volta, sia capitato di fare tesoro dell’esperienza di un’altra persona che ti suggerisce: “Coraggio, nulla è impossibile a Dio”! 

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A me è capitato e ho benedetto Dio, perché è un grande dono che ci fa lo Spirito Santo, avere fratelli nella fede con cui condividere pezzetti di vita. 

Maria è modello dell’obbedienza a Dio, ma non un’obbedienza cieca: vuole prima capire il senso delle parole dell’angelo e poi lascia che la Grazia lieviti nella sua persona. 

Dio stesso è Colui che prende l’iniziativa e sceglie di inserirsi, come ha fatto con Maria, nelle nostre case, nelle nostre lotte quotidiane, colme di ansie e insieme di desideri

Credo sia importantissimo citare anche stavolta le parole di papa Francesco riguardo l’annunciazione. Nell’Angelus dell’8 dicembre 2016 diceva: 

Noi siamo esperti nei mezzi sì, siamo bravi a far finta di non capire bene ciò che Dio vorrebbe e la coscienza ci suggerisce. Siamo anche furbi e per non dire un no vero e proprio a Dio diciamo: ‘non posso’, ‘non oggi, ma domani’; ‘domani sarò migliore, domani pregherò, farò del bene, domani. Questa furbizia ci allontana dal Signore, ci allontana dal sì e ci porta al no del peccato, della mediocrità. Così però chiudiamo la porta al bene, e il male approfitta di questi “sì” mancati. Ognuno di noi ne ha una collezione dentro. […] Invece ogni “sì” pieno a Dio dà origine a una storia nuova, ogni sì a Dio origina storie di salvezza per noi e per gli altri”. 

Bene, apriamoci senza paure ad una gioia che genera vita, che genera speranza, che si fa carne nel modo in cui guardiamo al domani, nell’atteggiamento con cui guardiamo gli altri. 

Quando crediamo che tutto dipenda esclusivamente da noi, rimaniamo prigionieri delle nostre capacità, delle nostre forze. Quando invece ci disponiamo a lasciarci aiutare, a lasciarci consigliare, quando ci apriamo alla grazia, quello che ci sembrava impossibile fino al giorno prima, può diventare realtà. L’Annunciazione ci ricorda che la storia della salvezza è una storia di amore e speranza, ancora una volta! 

Sicuramente i nostri figli avranno sentito spesso questo racconto. Parliamo loro di Maria come madre, quando non è presente fisicamente la mamma ci si può rivolgere a lei, in ogni momento possiamo chiederle di sostenerci. 

Chi più di lei sa quanto è difficile dire “sì”? Ai genitori soprattutto, quando si tratta di obbedire senza capirne il senso. C’è un mistero nell’obbedienza che porta frutti meravigliosi. Mostriamo loro come il nostro “sì” alla vita, ha permesso di metterli al mondo, lo Spirito Santo ci ha sostenuti aiutandoci ad essere strumenti nelle mani di Dio. Ameranno ascoltare la storia dell’angelo Gabriele che porta un annuncio così importante e anche se non capiranno fino in fondo il mistero grande, ricorderanno benissimo che da questo annuncio, dal “sì” di Maria, nascerà Gesù, il figlio di Dio.




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Angela De Tullio

Angela De Tullio, nata a Bari il 25 aprile 1985, è sposata e madre di tre ragazzi. Da vent’anni è impiegata nella grande distribuzione. A 36 anni nel tentativo di non soccombere alla vita in casa con quattro uomini che ama alla follia, ha deciso di dare concretezza alla sua grande passione: la scrittura. Ha pubblicato due libri: “Nuvola, perdersi per poi ritrovarsi” edito da Florestano Edizioni e “Vite al di là” edito da Nep Edizioni. Tramite delle storie accarezza tematiche che le stanno a cuore. È inoltre un’artigiana del macramè, l’arte di annodare. Insieme alla scrittura, sono passioni che diventano un balsamo nella frenesia delle giornate.

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