EDUCAZIONE SESSUALE La pornografia crea dipendenza, come la droga Autore articolo Di Cecilia Galatolo Data dell'articolo 26 Luglio 2024 Nessun commento su La pornografia crea dipendenza, come la droga di Cecilia Galatolo Lo psicologo dello sviluppo, Thomas Lickona, avverte: “La pornografia riesce a pungolare l’utente di continuo, offrendogli davanti partner sempre nuovi che, anche se virtuali, costringono il cervello a rilasciare dopamina in abbondanza”. E aggiunge che se ne può diventare dipendenti, proprio come se fosse una droga. Lo psicologo dello sviluppo, Thomas Lickona, avverte sui rischi della pornografia: “Oltre a separare il sesso dall’amore, presenta un ritratto molto deformato, quasi disumano, delle relazioni sessuali. Non mostra comportamenti sani, come la conversazione amorevole, i baci e i gesti di affetto. Nella pornografia, tutto è deviato e distorto”. L’uso persistente della pornografia può generare problemi sessuali negli uomini come, ad esempio, la disfunzione erettile e la perdita dell’attrazione verso il proprio partner. Anche il Journal of the American Medical Association Psychiatry sostiene che l’uso della pornografia genera una riduzione della materia grigia del cervello e un sensibile calo di interesse verso le donne reali. Queste parole sono di Thomas Lickona, uno psicologo dello sviluppo che lavora principalmente con le famiglie, con i giovani e nelle scuole. Professore emerito presso l’Università dello Stato di New York a Cortland, è autore di vari libri, tra cui ve n’è uno – scritto con sua moglie Judy – indirizzato ai ragazzi: “Sex, Love, and You: Making the Right Decision” (Il sesso, l’amore e tu: prendere la decisione giusta). Più volte, Lickona è intervenuto sul tema della pornografia, dicendo che si tratta di un male sociale da combattere. È molto facile, a suo avviso, che si diventi dei veri e propri schiavi: “La continua stimolazione di dopamina nel cervello, tramite materiale pornografico, provoca uno stato mentale alterato di totale dipendenza, simile a quello dei drogati”. Chi si abitua alla pornografia, inoltre, finisce per vivere in un “mondo a parte”, distaccato dalla realtà. Diviene incapace di cogliere la bellezza di avere una persona a fianco, con cui crescere e maturare, con cui vivere una relazione sana e profonda. La pornografia riesce a pungolare l’utente di continuo, offrendogli davanti “partner” sempre nuovi che, anche se virtuali, costringono il cervello a rilasciare dopamina in abbondanza. Il risultato finale è quello di abituare il nostro cervello a trovare motivazione e desiderio solo di fronte al rilascio di un certo livello di dopamina, al di sotto del quale tutto sembra di scarso interesse. Secondo il professore, al consumo di pornografia è spesso associata una vita intima di coppia pressoché inesistente, perché, “di fronte a questa alterazione, il contatto con la persona amata, abituale e privo di continue novità, può rilasciare stimoli neuro-chimici nettamente inferiori, con il risultato di farcelo apparire come se fosse un piatto freddo”. Dunque, se la stimolazione che la pornografia offre permette di raggiungere altissimi livelli di eccitazione, a farne le spese sono i rapporti interpersonali. Il soggetto schiavo di questo vizio vivrà, infatti, in una specie di bolla, in una condizione di triste solitudine. All’utilizzo indiscriminato di pornografia, sono, inoltre associati comportamenti egoisti e irresponsabili. Leggi anche: Ragazza stuprata a Palermo. Uno dei carnefici: “Come nei video porno” (puntofamiglia.net) Nel 2012, la rivista Sexual Addiction and Compulsivity ha pubblicato una serie di studi sulla pornografia in molti paesi con particolare attenzione agli effetti della pornografia di Internet sugli adolescenti. Il prof. Lickona espone ciò che è emerso, sintetizzando i risultati in questo modo: Più gli adolescenti vedono su Internet materiale sessualmente esplicito, più pensano con insistenza al sesso. Più gli adolescenti consumano pornografia, più è probabile che siano propensi al sesso occasionale e ad avere i primi rapporti in età precoce;Più gli adolescenti guardano materiale pornografico, più è probabile che pratichino comportamenti sessuali devianti e ad alto rischio;Quando gli adolescenti vedono materiale pornografico con scene di violenza, è molto probabile che diventino aggressivi nelle loro abitudini sessuali. L’utilizzo massiccio di materiale pornografico contribuisce, infine, a creare nella mente dei fruitori un’immagine negativa del matrimonio, poiché “provoca una gratificazione sessuale impersonale ed egocentrica”, che “spinge verso relazioni libere e senza legami, piuttosto che verso una relazione di amore, di dono di sé e di impegno, con l’assunzione di doveri e di responsabilità”. Per Lickona, “contrarre matrimonio ed essere genitori sono due dei più grandi impegni che possiamo assumere nella nostra vita; la pornografia invece proietta nei giovani una visione diversa e del tutto opposta, indebolendo i valori basati sull’amore, la responsabilità e il sacrificio che il matrimonio e la crescita di figli richiedono”. A tutto questo si aggiunge che, oltre a separare il sesso dall’amore, la pornografia presenta “un ritratto molto deformato, quasi disumano, delle relazioni sessuali”. Non mostra “comportamenti sani”, come la conversazione amorevole, i baci e i gesti di affetto. Nella pornografia, “tutto è deviato e distorto”. Insomma, l’abuso del sesso e nel sesso è la norma. Come guarire? Lickona spiega che è certamente possibile uscire da questo vizio. “Fortunatamente, il nostro cervello è plastico. Questo vuol dire che le connessioni neurologiche causate dalla pornografia non sono irreversibili”, afferma. “Smettendo il consumo di materiale pornografico – continua – si tornerà ad un livello normale di rilascio di dopamina”. Alcuni, sono in grado di liberarsi da soli, altri, invece, hanno bisogno dell’aiuto di un terapeuta. Cita, a questo punto, programmi di recupero, come la Sexaholics Anonymous e la Sex Addicts Anonymous, basati su 12 step graduali, presi dal percorso degli Alcolisti Anonimi, che hanno aiutato molte persone. Se tu che stai leggendo pensi di voler iniziare un percorso di guarigione, devi sapere che esiste un percorso basato su sette punti, collaudati da uno psicologo cattolico (Peter Kleponis): un forte impegno;la volontà di purificare la propria vita;senso di responsabilità;volontà di seguire una guida;un piano spirituale, inclusa la preghiera quotidiana;una formazione su come avere relazioni sane e gestire lo stress;esercizio delle virtù ogni giorno per rafforzare il carattere ed evitare di cadere di nuovo nella tentazione. Lo sforzo di vivere in modo virtuoso è una ricerca che riguarda tutta la vita. Il primo passo, però, è volerlo iniziare. Da un’intervista di Pamela Paul (La trappola della pornografia. Intervista al Prof. Thomas Lickona – Family And Media) Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag amore, Dipendenze, DOPAMINA, pornografia, PROBLEMI SESSUALI, tenerezza, THOMAS LICKONA Cecilia Galatolo Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio. Visualizza archivio → ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Volevo essere pura, ma non ci riuscivo per insicurezza. Poi accadde qualcosa…” Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati: ecco le date della loro canonizzazione Causa di canonizzazione per Carlo Casini? 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