16 Luglio 2024

Vacanze senza bambini: discriminazione o differenziazione dell’offerta?

Locali no kids, strutture ricettive e voli childfree: ecco le proposte dei ristoratori, degli alberghi, delle compagnie aeree per le vacanze e non solo. Definizioni per edulcorare un concetto che fa davvero rabbrividire. Quale? Eliminare dallo sguardo e dagli orecchi i bambini perché schiamazzano, piangono e fanno chiasso. E dunque, cosa dovrebbero fare i bambini? Il gioco del silenzio? E soprattutto perché le risate dei bambini e i loro “schiamazzi” dovrebbero turbare le vacanze o una cena dei cosiddetti adulti?

Dico subito ai fautori degli spazi childfree, che si appellano alla libertà di poter scegliere dove cenare o deve trascorrere le vacanze perché “ne ho il diritto”, che questo modo di agire purtroppo negli anni determina un costume e una mentalità e, in modo subdolo e con il passare degli anni, diventa pervasivo al punto da cambiare il modo di pensare e di vivere. I bambini finiscono per essere considerati limitanti, fastidiosi. E guardiamo quei genitori con tre o più figli commiserandoli per tanta impudenza (cioè avere troppa prole…), sentendosi dei “fighi” quelli che invece hanno scelto di godersi la vita senza marmocchi al seguito.

Questo chiaramente fino a quando non scatta l’ora X, quella in cui ultraquarantenni spesso, decidono che è tempo di fare un figlio perché si sono scocciati del divertimento giovanile protratto oltre l’età consona e il diventare genitori diventa quasi un’ossessione cieca. E se il figlio non arriva subito, quando loro hanno deciso cioè (e scusate se non mi sorprendo perché dopo i 35 anni la curva della fertilità precipita vertiginosamente verso il basso!), si sottopongono subito all’estenuante percorso della fecondazione assistita per ottenere l’“oggetto” del loro desiderio. L’idea dell’adozione non li sfiora proprio più. Oggi c’è la scienza.

A qualcuno sembreranno troppo semplicistiche queste considerazioni e chiaramente c’è una storia personale di ciascuno che rispetto ma con gli anni ho imparato che dietro grandi rivoluzioni culturali ci sono piccoli cambiamenti di costume che determinano goccia dopo goccia risvolti inimmaginabili. Una bella risata piena di un neonato di alcuni mesi o una pallonata dei bambini di alcuni anni che giocano o il pianto di un bambino che vuole mangiare o dormire: vi prego non toglietemi le gioie della vita. Del silenzio dei perfettini palestrati e di donne ritoccate qua e là che giocano a fare i divi ne abbiamo le tasche piene, ridateci il suono degli schiamazzi dei bambini, quelli che profumano di futuro.



Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.

Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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