8 Luglio 2024

Sul fine vita, paletti necessari

Il dibattito sul fine vita in Italia si riaccende dopo il documento approvato dal Comitato nazionale per la bioetica sui trattamenti di sostegno vitale. È un passo importante che mette dei giusti paletti in vista del fatto che il Parlamento ha deciso di affrontare il tema del fine vita a partire dal Senato nel prossimo settembre e non potrà ignorare le priorità bioetiche scolpite dal Cnb. Come al solito sono seguiti gli echi di chi giudica l’Italia un Paese arretrato e bigotto sul tema. Ma retrograda rispetto a chi?  Meglio parlare per numeri che rendono davvero l’idea di cosa parliamo ma soprattutto di chi.

Secondo gli ultimi dati disponibili per il 2022 e il 2023 ci sono stati nei cosiddetti Paesi all’avanguardia su eutanasia e fine vita le seguenti “soppressioni”: 16mila persone in Canada, oltre 9mila in Olanda, oltre 5mila tra Belgio e Lussemburgo mentre non è disponibile il dato dei suicidi assistiti in Svizzera perché sono fatti in cliniche private. Parliamo di più di trentamila persone: anziani, disabili gravi, malati psichici, anche autistici di età inferiore ai trent’anni. Come si chiama questo in una società civile? Rispondo io per tutti: limitazione dei costi. L’iniezione letale di pentobarbital costa 13 euro, assistere e curare un sofferente per molti anni, pagandogli pure la pensione, costa milioni di euro per ogni paziente. I conti sono presto fatti.

Ma veniamo alla solita obiezione sulla libertà. Sul fatto che una persona scelga liberamente di poter mettere fine alla sua vita attraversata da atroci sofferenze. Mi dite quale libertà c’è in una persona che in questi Paesi viene isolata e considerata “un peso” per la società e per la famiglia? Dove viene dalla cultura invitato a considerare l’ipotesi di autoeliminarsi per legge con l’aiuto operativo di strutture dello Stato? Praticamente la morte viene offerta su un piatto d’argento. L’eutanasia e il suicidio assistito nascono prima nella mente, nei costumi prima di diventare norme. Se la cura, l’assistenza, l’amore si sottraggono proprio nel momento del bisogno è facile pensare di poter avere un’unica soluzione.

E infine il dolore utilizzato come spauracchio per costruire un consenso sociale alle norme sull’eutanasia e sul suicidio esistito. L’evoluzione tecnologica degli antidolorifici permette oggi una fase finale della vita priva di dolori insopportabili. Bisogna semplicemente investire in quelle terapie dette cure palliative e non nella cultura della morte. Penso spesso che in Italia tra qualche anno saremo una popolazione di anziani se non invertiamo la tendenza della natalità. Allora che faremo? Elimineremo centinaia di migliaia di persone per un diritto che non esiste e una finita libertà che servirebbe solo ad abbassare i costi della sanità e della previdenza?  Dobbiamo stare attenti e vigilare, molto.



Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.

Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

ANNUNCIO


Vai all'archivio di "Un Caffè sospeso"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.