SPOT BLASFEMO Spot di patatine offende l’Eucaristia: censura dall’Istituto di autodisciplina pubblicitaria Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 11 Aprile 2024 Nessun commento su Spot di patatine offende l’Eucaristia: censura dall’Istituto di autodisciplina pubblicitaria di PUNTO FAMIGLIA Una nota azienda che produce patatine ha pensato di creare uno spot pubblicitario blasfemo, dove un prete offre patatine al posto delle ostie consacrate. Come era prevedibile, si sono generate polemiche, che, purtroppo, hanno contribuito a rendere il marchio ancora più noto e visibile. Era impossibile e ingiusto, tuttavia, non protestare. La pubblicità, dopo varie segnalazioni, è stata rimossa. Ha generato scalpore la pubblicità di una nota marca di patatine che ha paragonato l’Eucaristia a delle semplici patatine. È importante, a livello educativo, che i giovani sappiano che esiste un confine tra libertà di espressione e offesa o vilipendio. Peri i cristiani, Gesù è realmente presente in corpo e anima nel Santissimo Sacramento: a prescindere dal fatto che si creda o meno in questa realtà, è fuori da ogni dubbio che con un simile spot si offendendo tutti i credenti cattolici che su quel dono d’amore hanno fondato la loro vita. Ecco perché la pubblicità ha suscitato varie iniziative di boicottaggio e, dopo numerosissime segnalazioni, la versione giudicata blasfema è stata censurata dall’Istituto di autodisciplina pubblicitaria. La pubblicità incriminata comincia mostrando delle suore novizie intente a ricevere la comunione. In sottofondo, l’Ave Maria di Schubert. Quando la prima riceve l’eucaristia dal prete subito sgrana gli occhi e in lontananza si vede una suora più anziana, all’interno della sagrestia, mentre mangia un pacchetto di patatine. Una voce fuori campo chiude lo spot con il nome della marca di patatine e in aggiunta la frase “il divino quotidiano”. Molti tra parroci e rettori hanno fatto ritirare il prodotto dalle loro macchine di distribuzione automatica. “A volte servono anche questi piccoli gesti per dimostrare il nostro disappunto”, ha scritto don Andrea Cattaneo, il sacerdote a capo della scuola varesina, la prima che ha ritirato il marchio. Un altro prete, don Natalino Bonazza, parroco a Mestre, in provincia di Venezia, sulla sua pagina Facebook aveva invitato al boicottaggio: “Non comprate nulla di quest’azienda! Che la paghino cara”, ha scritto il sacerdote, ricevendo commenti di appoggio ma anche dubbiosi sull’utilità di fare ulteriore pubblicità all’azienda. Leggi anche: Papa Francesco all’udienza: “Un cristiano senza coraggio è un cristiano inutile” (puntofamiglia.net) “L’azienda capisce solo il linguaggio del profitto – sostiene Bonazza rispondendo ai commenti – e lì va colpita: nessuno compri nulla, e se al bar vi presentano patatine o affini di quella azienda, rifiutateli. Boicottare l’azienda rifiutando ogni suo prodotto: questo capiscono, è il loro ‘divino quotidiano’”. Dopo le segnalazioni ricevute, l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria “ha ingiunto le parti coinvolte di desistere dalla diffusione di tale campagna ritenendola in contrasto con l’art. 10, quello sulle ‘Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona’ del Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale”, secondo il quale “la comunicazione commerciale non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose”. Per una volta, la voce dei cristiani non è rimasta inascoltata. Per gli autori e i partecipanti di tali atti sacrileghi, invece, non resta che pregare e chiedere per loro il perdono. D’altronde, il sacrificio della Messa che loro hanno deriso rende sempre attuale il perdono dei peccati operato sulla Croce, da dove Gesù disse, con le sue ultime forse: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno” Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. 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