DIGNITÀ DELLA VITA

“Week for life 2024”: rispondere con la verità alla menzogna votata in Francia

mamma

Il 5 marzo scorso è stato “un giorno speciale” secondo l’europarlamentare spagnola Margarita de la Pisa Carriòn perché si è festeggiata nel Parlamento Europeo la giornata della vita, spostata al giorno 5 perché il 25 marzo, quest’anno, inizia la Settimana Santa. Si è trattato di uno spostamento provvidenziale: il 5 marzo, infatti, è stato il giorno successivo alla disumana decisione della Francia di introdurre l’aborto come “diritto” nella costituzione.

La risposta della Federazione Europea One of Us per la Vita e la Dignità dell’Uomo all’introduzione nella Costituzione Francese del diritto all’aborto è stata la Week for Life 2024 al Parlamento Europeo di Bruxelles, col titolo “Proteggere la vita del nascituro”.

Le attuali 59 associazioni di One Of us si sono incontrate la mattina con gli interventi della Week for Life, e il pomeriggio presso la COMECE per l’Assemblea Generale, per aprire alla speranza, rompere il silenzio sordo imposto dal voto francese.

“Rompere il silenzio” è stata la richiesta di Suzana Macier di AES Vida, perché “Le donne chiedono di essere aiutate”.

Rompere il silenzio con le verità scientifiche, con le conoscenze della cultura, con la giustizia del diritto, con il buon senso della politica (quella vera), con l’intuizione dell’arte. Rompere il silenzio per dire una semplice verità, che tutte le donne, in fondo, conoscono: l’aborto è una violenza perversa contro la donna, è un atto discriminatorio e che toglie la libertà ad alcuni esseri umani, i bambini e le bambine che vivono nel grembo materno.

“L’affermazione dell’aborto come diritto significa istituzionalizzare la violenza facendosi beffe della libertà che si basa sul riconoscimento della dignità dell’altro. Il figlio nel grembo della mamma è un altro” ha dichiarato Marina Casini, presidente del MpV Italiano e di One of Us.

“Introdurre il diritto di aborto nel fondamento degli ordinamenti giuridici, quali sono le Costituzioni – continua la Casini – è quanto di più abominevole si possa immaginare. É la massima sconfitta della civiltà, la peggiore versione del diritto, la perversione dei diritti dell’uomo”.

È stata Margarita de La Pisa Carriòn, madre di nove figli, tra l’altro membro della Commissione del PE per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere, ad ospitare la Week for Life, storico evento strettamente legato a One Of Us. Anche questo un segno di speranza.

“Dal concepimento in poi siamo sempre noi” ha esordito l’europarlamentare, per questo “ogni persona deve essere rispettata per la sua inerente dignità” mentre oggi “con aborto ed eutanasia vediamo che l’essere umano nel momento più debole si trova davanti al rifiuto della società”.

Il primo intervento che ha aperto la Week for Life 2024 è stata la presentazione della Maternity Map, una Mappa della Maternità europea.

“Oggi ci incontriamo per affrontare un tema di vitale importanza: la tutela dei bambini non nati in Europa e, quindi, della maternità in Europa” ha spiegato Ana del Pino, storica coordinatrice della Federazione Europea One of Us per la Vita e la Dignità dell’Uomo, nell’introdurre la Mappa della Maternità. La Maternity Map riporta il lavoro che le associazioni per la vita fanno per aiutare e valorizzare le donne madri e i loro bambini, ma anche le difficoltà. L’inchiesta, nata da un’idea di qualche anno fa in seno a One of Us, portata avanti da Ana del Pino, è stata realizzata da un’equipe di studenti della Clinica Giuridica pro Bono dell’Università San Paolo CEU di Madrid, coordinata dalla prof.ssa Ana Olalde, ha confermato il valore sociale insostituibile che queste associazioni hanno per il bene comune dell’UE e nel contempo evidenziato gli ostacoli alla maternità.

“La maternità non è un capriccio, è un regalo prezioso che merita di essere celebrato, protetto, appoggiato – ha commentato Ana del Pino-. Dobbiamo ricordare che la maternità è intrinsecamente legata alla protezione della vita umana in tutte le sue forme. Quando curiamo e appoggiamo le madri, stiamo difendendo il diritto fondamentale di ogni essere umano a vivere con dignità e rispetto”.

“In una società libera e democratica è essenziale riconoscere il valore sociale delle organizzazioni della società civile che lavorano instancabilmente per sostenere le donne e proteggere la vita non ancora nata” ha affermato Ana del Pino.

Il Parlamento, come ha ricordato nel suo intervento Nicola Speranza, rappresentante di FAFCE (Federazione delle famiglie cattoliche in Europa), richiamandone l’etimologia, è il luogo dove si parla: “Qui sono state usate tante parole, come ieri in Francia è stato detto che l’aborto è un diritto umano fondamentale (…), mentre noi siamo qui a parlare della vita reale. La prima cosa che dobbiamo denunciare sono gli ostacoli alla maternità. Il minimo che chiediamo è di rimuovere questi ostacoli. Siamo consapevoli che la battaglia che abbiamo davanti concerne anche la libertà di parlare, anche di questi temi, la libertà di espressione”.

“Nell’ aborto non c’è nessun segno di libertà” ha proseguito Margarita de la Pisa, per questo “sogniamo una società dove l’aborto sia impensabile. Oggi più che mai è necessario che siamo coraggiosi”.

Leggi anche: La macabra danza sotto la Torre Eiffel (puntofamiglia.net)

“Noi sappiamo – ha affermato senza mezzi termini Miriam Lexmann, europarlamentare slovacca, intervenuta alla Week for Life – che la decisione della Francia è la reazione alla decisione della Corte Americana sull’aborto. Ci troviamo di fronte a politici che non vogliono proteggere la vita, non vogliono proteggere la donna”.

Non poteva mancare il richiamo all’ Atto Europeistico a Santiago de Compostela di Giovanni Paolo II del 9 novembre 1982, fatto da Nicola Speranza: «io, Giovanni Paolo II (…) Pastore della Chiesa universale, da Santiago, grido con amore a te, antica Europa: “Ritrova te stessa. Sii te stessa”. Riscopri le tue origini. Ravviva le tue radici».

Un risveglio per tutti noi cittadini europei, un richiamo alla nostra identità, ma anche un farci uscire fuori dalla tomba in cui ci ha messo il voto francese sull’aborto, la frantumazione di liberté, egalité, fraternité

“Noi abbiamo questa visione chiara delle conseguenze della deriva dell’Europa. – ha asserito Margarita de la Pisa – Esiste una enorme minaccia nei confronti della libertà, nel prossimo mandato europeo c’ è l’obiettivo di cambiare la Carta dei Diritti dell’Europa introducendo l’aborto. Per questo dobbiamo essere presenti”. 

A conclusione della Week for Life è stato presentato il Manifesto per la Vita, una sorta di “testimonianza” in 12 punti per ricordare che il ricco patrimonio culturale, di fede e di tradizioni che hanno costituito l’eredità dell’umanesimo cristiano attraverso i padri fondatori nella genesi del progetto europeo, si fonda sul pilastro del diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale.

Nel pomeriggio del 5 marzo, la Federazione One of Us si è ritrovata presso la COMECE (la Commissione delle Conferenze Episcopali Europee) per celebrare l’annuale Assemblea Generale, durante la quale sono state accolte 6 nuove associazioni ed è stato rinnovato il Comitato Esecutivo in scadenza.

Tra le nuove sei associazioni ben tre sono italiane: l’associazione Family Day, il cui presidente, il prof. Massimo Gandolfini, è stato uno degli “ambasciatori” di One of Us ai tempi dell’Iniziativa Popolare Europea del 2013; il Forum delle Associazioni Sociosanitarie del prof. Aldo Bova; Progetto Famiglia, della giornalista Giovanna Abbagnara, presente alla giornata.

Il nuovo Comitato Esecutivo ha confermato  Marina Casini- Italia, Pablo Siegrist-Spagna, Tonio Borg- Malta, Alojz Peterle-Slovenia ed Isilda Pegado -Portogallo eletti per il secondo e ultimo mandato, mentre ha visto eletti ex novo Arthur Alderliesten dall’ Olanda, Anna Kovakova dalla Slovacchia,  Anne Honoré dalla Francia, Alexandra Linder dalla Germania, Alicia La Torre dalla Spagna,  Kristof Zuba dalla Polonia e infine Giuseppe Grande dall’Italia, nominato Segretario Generale al posto dell’uscente Jakub Baltrsozewiz.

È stato inoltre fondato un Advisory Board, un Comitato Consultivo, con i membri del Comitato Esecutivo che avendo completato i due mandati non hanno potuto essere rieletti (Jaime Major Oreja, Leontine Bakermann, Mirsolav Mikolasik, Jakub Baltroszewiz, Gregor Puppink, Cornelia Kaminskj e la scrivente).




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.