14 Marzo 2024

La sua “divina” fedeltà

«Intanto la mia mente ha viaggiato purtroppo senza fermare sulle pagine ciò che è stato… Tutto si è concentrato nei dialoghi con il mio dolce amore… Senza di lei sarebbe tutto un deserto; ma la sua “divina” fedeltà riempie di vita, di oggetti, di piante, di acque, di vita tutto ciò che mi circonda… A volte diventa gradevole persino questa stanza… La scarsa mobilità mi estranea dalla vita di tutti i giorni…Per Marta ripeto: “la sua fedeltà è stabile come le montagne: eterna è la sua misericordia”… Ma voi tutti siete il sorriso di Dio e mi piace vedere sui vostri volti la trasfigurazione del mio volto di sofferenza». È il 3 novembre 1987. È Flavio Chemello a scrivere queste meravigliose parole parlando della sua fidanzata Marta, un anno prima di morire a soli 24 anni, 3 mesi dopo il loro matrimonio.

Un amore “forte come la morte”, come dice il Cantico dei Cantici. Quando decidono di sposarsi, la malattia è conclamata, tuttavia Flavio e Marta vivono con grande gioia e fede la preparazione alle nozze: scrivono a penna il cartoncino degli inviti. Marta scrive: «Ci sposiamo domenica 24 gennaio alle ore 16 nella cripta di San Nicolò a Verona». Flavio copia dal salmo 125 queste parole: «Chi semina nelle lacrime mieterà con giubilo. Nell’andare se ne va e piange, portando la semente da gettare. Ma nel tornare viene con giubilo, portando i suoi covoni». È Luigi Accattoli a raccontare questa storia d’amore in Cerco fatti di Vangelo.

Un ragazzo impegnato in parrocchia, dove aiutava il parroco don Rino Breoni nella catechesi agli adolescenti. Un ragazzo esuberante con tanta gioia di vivere. Raggiunto dalla malattia, aveva affrontato tutto con una sapienza superiore alla sua età. All’amico sacerdote che lo ha accompagnato fino alla fine scrive, dettando le parole alla sua amata sposa: «Da queste ore di ozio ti giunga l’ultimo saluto, quello dell’amico che resta, non di quello che parte… Salirò in cielo e sarò, per quanto ne sono capace, stella sul vostro cammino… Tutto il buono, il bello, tutto il vero, il giusto lo porto con me… Ora chiedo al Signore che mi lasci andare, e chiedo anche una benedizione per te e la comunità… Tu, marinaio capace, mi troverai sempre nel cielo notturno… Me ne vado con la stessa pace nel cuore di Simeone… Quando leggi il cantico a compieta, ricordami. Un abbraccio. Flavio tuo». Testimonianze che non hanno bisogno di essere commentate, tanto è la vita che sprigiona da queste parole profumate di Cielo.



Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.

Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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