26 Febbraio 2024

Non possiamo salvare il mondo, ma dobbiamo salvare la nostra famiglia

Giada è all’ultimo anno del liceo. Quest’anno c’è la maturità e lei vorrebbe passarla a pieni voti. La scuola è tutto per Giada. Ogni cosa è fatta e pensata in funzione dello studio. Il resto non conta. Anche mangiare è diventato per lei qualcosa di assolutamente inutile. Si concede solo un pasto completo la domenica, il resto della settimana sgranocchia qualche carota. Pensa agli anni dell’università. Sogni di studiare Economia e di viaggiare tanto. Non si accorge che non ha più amici. Non esce mai di casa. Ed è sempre più scheletrica, giorno per giorno. Fino a quando ormai priva di forze sviene e i genitori la portano in ospedale dove viene ricoverata per un grave disturbo anoressico.

Le statistiche dell’Oms segnalano come a livello globale un adolescente su sette tra i 10 e i 19 anni sia alle prese con un disturbo psicologico. «Dopo la pandemia stiamo vivendo una nuova emergenza quasi invisibile, che riguarda innanzitutto i giovani. Il disagio mentale è la sfida del nostro tempo. La Società italiana di psichiatria stima almeno 700mila adolescenti dipendenti da web, social e videogiochi. Per la Fondazione Brf-Istituto per la Ricerca in Psichiatria nel 2023 si sono registrati 833 suicidi, più di due al giorno», spiega Romana Liuzzo, Presidente della Fondazione Guido Carli che ha lanciato una proposta approdata sul tavolo del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. «Corsi universitari negli atenei di tutta Italia a misura di studenti con disabilità mentali, che spazino dalle discipline delle facoltà tradizionali, come giurisprudenza ed economia, a quelle sperimentali e innovative».

Una bella iniziativa, tante altre possiamo mettere in campo per aiutare i nostri giovani. Ma bastano? In questi giorni una persona a me molto cara mi ha detto queste parole: «Per i miei limiti e le mie fragilità anche non visibili, ho affrontato negli anni della mia vita momenti difficili, bui, esistenziali soprattutto nella giovane età, e per quanto mi riguarda mia madre e mio padre non so come ma mi hanno salvato la vita». Per me è stata come una luce. Rispetto al disagio giovanile facciamo molte elucubrazioni, spesso con fondamenta scientifiche, psicologiche, aiuti. Oggi c’è il bonus psicologico molto utile a chi non può permettersi le cure. Ma nessun investimento sulla famiglia.

Eppure chi può veramente salvare i nostri giovani, chi è deputato a dare gli strumenti necessari per affrontare le difficoltà della vita, chi dona fiducia e mette al mondo continuamente un figlio donandogli la speranza, virtù purtroppo poco attenzionata, è proprio la famiglia. Chi aiuta i genitori? Chi fornisce loro supporti, strumenti, scuole dedicate all’educazione? Noi genitori non possiamo proteggere i figli da tutto il male che c’è nel mondo e dai pericoli ma se salviamo la famiglia come grembo in cui essi imparano l’arte di amarsi e sentirsi amati, della fedeltà e del sacrificio, della perseveranza e della speranza allora porteranno nel mondo quella fiducia che cambierà il mondo. Abbiamo una grande responsabilità. Lo diceva Madre Teresa ad un giornalista che le chiedeva come impegnarsi per la pace: “Torna a casa e ama la tua famiglia”. Amare ed essere amati è tutto ciò conta, direbbe santa Teresa di Gesù Bambino.



Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.

Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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