“Vi prego aiutatemi ora!”: è il grido di Monica (nome di fantasia) al telefono del CAV Progetto Famiglia Franco Vitale. Ha abortito da pochi giorni, nonostante i volontari le avevano garantito tutto il sostegno possibile. Ora non riusciva a darsi pace. Vagava per casa sentendo un grande vuoto. Ha cominciato a frequentare il Centro ogni giorno. Prima voleva solo parlare, poi ha cominciato a dare una mano nella dispensa, oggi è diventata volontaria per la vita e ogni giorno prega il Rosario per le donne perché accolgano la vita nel loro grembo.

44,695,542 milioni gli aborti nel mondo nel 2023, questo è il dato fornito dal sito Worldometer.info, specializzato nell’elaborazione di dati su fenomeni globali di ogni tipo. L’olocausto silenzioso del III millennio ha una cifra che fa tremare i polsi. Un numero sconvolgente. Un computo che non si trova nelle pagine dei libri di storia perché è un dato che ci rifiutiamo di registrare, che abbiamo rimosso dalle nostre coscienze. A questa cifra dobbiamo aggiungere gli aborti “farmaceutici” (pillole del giorno dopo) e gli aborti dovuti all’uso di contraccettivi meccanici abortivi. 

Dietro ogni numero c’è il volto di un bambino a cui è impedito di nascere, la sofferenza di tante donne, l’incapacità di una società che chiama progresso ciò che è solo morte e distruzione. “Ogni nazione che accetta l’aborto non sta insegnando al proprio popolo ad amare, bensì ad usare la violenza per raggiungere ciò che vuole”, così Madre Teresa denunciava questo sterminio il 3 febbraio 1994 a Washington durante il National Prayer Breakfast.

Il popolo della vita cosa può fare? Oltre alle tante iniziative a favore della vita, fatte di azioni concrete, vicinanza, iniziative culturali, messe in campo in questi anni, c’è un’azione a cui tutti possiamo aderire ed è pregare. Innalziamo a Dio una incessante preghiera per la vita, realizziamo una rete di preghiera che abbracci tutti i giorni della settimana, realizziamo una grande alleanza tra tutti i credenti: i monasteri e le famiglie, le parrocchie e i conventi.

La preghiera è la parola più umile che l’uomo possa dire ma anche la più bella perché svela la presenza di un Padre che segue con amore il cammino dell’umanità e interviene, seminando a piene mani, la grazia del suo Spirito. Nell’Angelus del 3 febbraio 1991, Giornata per la Vita, san Giovanni Paolo II pregava così: “Maria, Madre degli uomini, accogli la nostra preghiera che fa eco al grido angoscioso delle vittime dell’aborto, dell’odio, della guerra e dei tanti attentati alla vita. Sii sostegno per i deboli e conforto per chi ingiustamente patisce. Tocca il cuore di chi rifiuta la luce della verità e, uccidendo, mortifica la sua stessa umanità. Ricorriamo a Te fiduciosi, Madre di misericordia, Madre della vita”.