JANNIK SINNER
Il grazie di Sinner ai suoi genitori dopo la vittoria in Australia
Da sempre amante dello sport, quando era giovanissimo Jannik Sinner, campione di tennis che ha vinto agli Australian Open, si dedicava contemporaneamente al tennis, al calcio e agli sci. Per spendersi al meglio in una di queste discipline, fu costretto a fare una scelta. Il merito della famiglia? Quello di non avergli fatto pressioni e di lasciare che fosse lui a decidere.
Dopo la vittoria nella finale degli Australian Open contro l’avversario Medvedev, il tennista Jannik Sinner ha voluto ringraziare i genitori, che hanno avuto un ruolo fondamentale nella sua crescita umana e sportiva.
Il papà e la mamma, Hanspeter e Siglinde, rispettivamente un cuoco e una collaboratrice nel Rifugio Fondovalle in Val Fiscalina, lo hanno sempre appoggiato e continuano a farlo. Il papà oggi segue il figlio in tour cucinando per tutti.
È a loro che il giovane e talentuoso atleta ha pensato, subito dopo aver sollevato il trofeo: a quella mamma e a quel papà che lo hanno aiutato a scovare il suo talento, sostenuto e incoraggiato.
Il neocampione, pieno di emozione, ha dedicato loro parole piene di gratitudine, in particolare per averlo “lasciato libero di scegliere”.
Leggi anche: Sport: tra sacrificio e disciplina. Il ruolo dei genitori (puntofamiglia.net)
Da sempre amante dello sport, da giovanissimo Jannik si dedicava contemporaneamente al tennis, al calcio e agli sci. Per spendersi al meglio in una di queste discipline, fu costretto a fare una scelta.
Il merito della famiglia? Quello di non avergli fatto pressioni e di lasciare che fosse lui a decidere.
Il papà era allenatore di una squadra di calcio: da sempre quella per il pallone era una grande passione che cercava di tramandare al figlio (lo allenò anche, per un periodo), eppure non pretese che il ragazzo proseguisse nello sport che egli di più amava.
Ecco, allora, che Sinner invita i genitori a seguire i figli, senza però sostituirsi ad essi: “Vorrei che tutti quanti avessero i miei genitori”.
Sinner ha anche un fratello adottivo, Mark, nativo di Rostov, sul Don in Russia, e che oggi lavora come istruttore dei vigili del fuoco a Vilpiano nei pressi di Bolzano.
Dietro a questo grande campione, vediamo una famiglia unita, in cui i figli sono stati educati a prendere sul serio i loro impegni, a seguirli con determinazione, potendo, però, sempre contare sempre sull’appoggio di due genitori presenti e pieni di fiducia verso di loro.
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