4 Gennaio 2024

Gocce d’acqua, gocce di vita

Il prof. Leo Aletti una mattina durante il turno di lavoro in ospedale raccoglie dal bidone dei rifiuti speciali un bambino di 22 settimane che era stato abortito pochi minuti prima ma respirava ancora. Chiede ad un’infermiera dell’acqua e lo battezza con il nome di Leandro, poi lo mette in una culla al caldo, lo disseta a intervalli con delle gocce d’acqua. Quel giorno stesso verso sera il piccolo muore e Aletti commenta: “Un santo in più in Paradiso”.

Leo Aletti era nato a Varese il 17 giugno 1945, laureato in Medicina, specialista in Ostetricia e Ginecologia, ha lavorato presso la Clinica Ostetrica Mangiagalli di Milano e dal giugno 1999 è divenuto primario ospedaliero presso l’Azienda Ospedaliera di Melegnano. Ha scritto un libro bellissimo, “Carne, ossa, muscoli e tendini – In difesa della vita nascente”, che ho letto qualche anno fa e che mi colpì tantissimo sia per le vicende che portarono all’approvazione della legge 194 ma anche per il racconto di ciò che avveniva presso la clinica Mangiagalli di Milano: madri ingannate, aborti terapeutici su bimbi sanissimi, genitori terrorizzati da campagne mediatiche costruite ad arte. Era uno che le cose non le mandava certo a dire. Non si limitò da ginecologo a non praticare aborti. Fece molto di più e questo gli attirò critiche, denunce, opposizioni.

Tutto questo supportato da una fede rocciosa e un amore immenso per la sua famiglia. Insieme alla moglie ebbero otto figli, uno di loro Stefano morì molto giovane in condizioni tragiche. Un altro dei suoi figli, Riccardo, è diventato sacerdote nel 2020. Era anche lui un medico e il giorno della sua ordinazione volle proprio ricordare l’esempio e la testimonianza di quel padre Leandro: «Fin da piccolo ascoltavo mio padre che, a tavola, raccontava del suo lavoro di ginecologo con il dottor Frigerio in prima fila in ospedale a lottare per ogni vita nascente. Ogni paziente che decideva per l’aborto era per loro una ferita profondissima, qualcosa che non li lasciava tranquilli. In me, diventava sempre più chiaro che la vita è un bene, qualsiasi cosa possa accedere, perché c’è un Padre che ce la dona continuamente». Un uomo così non poteva che nascere al Cielo, dopo aver partecipato a Messa alle 7 del mattino del 15 agosto 2022, in un giorno così luminoso. Accolto non solo dal figlio Stefano ma anche dalle migliaia di bambini che aveva cercato di strappare dal dramma dell’aborto.



Il Caffè sospeso...
aneddoti, riflessioni e storie di amore gratuito …quasi sempre nascoste.

Il caffè sospeso è un’antica usanza a Napoli. C’è chi dice che risale alla Seconda Guerra Mondiale per aiutare chi non poteva permettersi nemmeno un caffè al bar e c’è chi dice che nasce dalle dispute al bar tra chi dovesse pagare. Al di là delle origini, il caffè sospeso resta un gesto di gratuità. Nella nuova rubrica che apre l’anno 2024, vorrei raccontare storie o suggerire riflessioni sull’amore gratuito e disinteressato. Quello nascosto, feriale, quotidiano che nessuno racconta, che non conquisterà mai le prime pagine dei giornali ma è quell’amore che sorregge il mondo, che è capace di rivoluzionare la società dal di dentro. Buon caffè sospeso a tutti!


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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