IL CONVEGNO

“E Teresa sale in cattedra”

Si è svolto il 19 ottobre presso l’Istituto superiore di Scienze religiose interdiocesano “Santi Pietro e Paolo” dell’area casertana, il convegno “La Cattedra di Teresa. La teologia dei piccoli”. Relatore principale, don Silvio Longobardi, custode della Fraternità di Emmaus ed esperto della dottrina della piccola via di Teresa di Lisieux. Presenti più di cento persone tra alunni, docenti e persone esterne convenute per l’occasione. 

Fuoco. Ecco cosa traspariva dalla voce rovente e appassionata di un ispirato don Silvio Longobardi, innamorato di vecchia data della vicenda di Teresina di Lisieux sotto la cui protezione ha posto, fin da giovane, la sua chiamata a presbitero. L’aveva invitato l’Istituto Superiore di Scienze Religiose area casertana Santi Apostoli Pietro e Paolo in Capua per offrire a studenti e corpo docente, ma anche semplici uditori, una riflessione sulla santa nei giorni in cui papa Francesco la indica quale icona della missionarietà per l’intera Chiesa con l’esortazione apostolica C’est la Confiance e nel giorno esatto in cui ricorre l’anniversario della proclamazione di Teresa a dottore della Chiesa, nel giorno successivo alla data anniversaria della proclamazione della santità dei suoi genitori Luigi e Zelia Martin. 

Alla presenza del Moderatore dell’Istituto, Sua ecce.za Mons. Salvatore Visco, arcivescovo di Capua, del direttore don Guido Cumerlato e di Assunta Scialdone, docente di etica cristiana ed etica matrimoniale presso lo stesso istituto, per l’occasione moderatrice dell’incontro, don Silvio ha esaltato l’originalità del pensiero di colei che mai avrebbe immaginato di diventare dottore della Chiesa, ispiratrice di interi movimenti ecclesiali, maestra di spiritualità e mai, ha ricordato il relatore, avrebbe immaginato di scrivere trattati e di salire in cattedra. 

È stata l’occasione per riproporre all’attenzione dei tanti intervenuti la felice suggestione di una teologia incarnata e non solo intellettuale. Santa Teresa di Gesù bambino rimanda proprio all’incarnazione di quel Dio di cui la vicenda della santa del Carmelo di Lisieux sembra essere icona. 
Teresina, ha ricordato don Silvio seguendo la falsariga dell’enciclica di Francesco, vive ciò che scrive e scrive ciò che vive. Ecco il segreto della sua santità. Intellettuale il giusto per raccontare, su richiesta di altri, la sua vicenda singolare. Scrittrice quanto basta per mettere in maniera imperitura la sua vicenda a disposizione di quanti vogliono fare della propria vita un canto d’amore e di lode per il Dio da cui tutto dipende. Intraprendente perché umile, santa perché consapevole della sua imperfezione redenta, la santa è offerta dal relatore come modello per questa società che invece si disperde in azioni orizzontali. “Oggi si fanno raccolte firme, allora Teresa raccoglieva preghiere” non per salvare la vita di un condannato a morte ma per garantirgli la salvezza eterna. Temi profondi trattati con linguaggio alla portata dei molti. La serata ha sortito propositi di rinascita spirituale anche negli animi più abbattuti.

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