Verranno interrogati questa mattina i sette ragazzi arrestati venerdì a Palermo con l’accusa di avere stuprato una ragazza di 19 anni nella notte tra il 6 e il 7 luglio scorsi. La violenza si è consumata al Foro Italico, sul lungomare di Palermo. Dei giovani coinvolti uno ha compiuto 18 anni dopo i fatti; uno ha 22 anni, due 20, due 19 e il settimo 18.
Secondo le ricostruzioni agghiaccianti emerse in questi giorni, un amico della ragazza l’aveva invitata per un’uscita di gruppo nel quartiere della Vucciria, dove lei si era presentata con due amiche. La serata prosegue tra alcolici e qualche canna come riportano alcuni giornali e poi la ragazza sarebbe stata portata a braccetto evidentemente ubriaca in una zona isolata dove c’era un cantiere. Lì è stata violentata a turno da sei ragazzi mentre “l’amico” riprendeva con il telefonino tutta la scena. A nulla sono valse le grida della ragazza. L’hanno lasciata lì quando hanno finito e alcuni dei ragazzi sono andati in rosticceria. Le intercettazioni riportate dai giornali che riguardano le conversazioni tra i ragazzi sono davvero orribili e indicano chiaramente lo stato di degrado morale. Nessun pentimento, solo i video che si sono scambiati tra di loro e che hanno cercato di cancellare addirittura sotterrando uno dei telefonini e quella frase di una mamma dei sette: “Devi dire ai carabinieri che la ragazza era una poco di buono”.
Devo essere sincera, quella frase mi ha colpita alla stessa stregua della notizia della barbarie compiuta da questi ragazzi come uno schiaffo. Si può difendere un figlio sempre e ad ogni costo? Anche di fronte ad un male così acclarato, efferato, brutale, si può ancora sentire l’istinto materno di protezione? Ho fatto fatica a scrivere questa notizia. Faccio fatica a deglutire un’assenza, quella degli adulti, che pensano di fronte al male di poter ancora giustificare e trovare una via d’uscita. Essere adulti sta proprio in questa capacità di accompagnare i nostri figli sempre verso la verità e la riparazione del danno. Bisogna aiutarli fin da piccoli a metterci la faccia nelle situazioni dove hanno sbagliato, a sopportare l’umiliazione dell’errore e del doversi assumere le conseguenze, anche quando portano uno svantaggio. E invece vedo che l’accudimento negativo genera adulti sempre più fragili.
È poi necessario domandarsi come e da cosa l’istintività sessuale è favorita e alimentata. Siamo tutti bravi a dire che i nostri figli devono essere liberi di esprimersi e di fare le loro esperienze. Addirittura, c’è chi pensa che i bambini fin dalle scuole primarie devono essere educati al sesso. Sì al sesso non alla sessualità. Le serie televisive sono piene di immagini erotiche, l’industria del porno online produce sempre più adepti. Le cifre che il Report Meter fotografa a consuntivo dell’attività annuale sono impietose: quasi 7 milioni e 100mila le foto segnalate l’anno scorso, il doppio rispetto al 2018 quando il contatore si fermò a 3 milioni e 50mila circa. Di fronte a tutto questo dove siamo? Cosa facciamo? Anche i media, a parte denunciare la violenza di genere, si limitano a riportare i fatti liquidando i colpevoli come mostri… Troppo facile. Troppo semplice gridare al lupo, quando già tutte le prede sono state divorate. Questo stupro, come tanti altri, è un grido di aiuto. Non possiamo continuare a restare fermi a guardare.
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