Don Alberto Ravagnani: “La sessualità è la fonte di sofferenza più grande per i ragazzi”

Don Alberto Ravagnani è un giovane sacerdote, impegnato in oratorio e sempre a fianco dei ragazzi. Ha una grande capacità di usare i social, per questo è anche considerato un “prete influencer”. Sulla sessualità avverte: i ragazzi si stanno facendo tanto male. 

Sul canale Instagram di don Alberto Ravagnani si può trovare un video dove il giovane sacerdote, invitato a parlare di sessualità durante un incontro in una chiesa gremita di persone, esprime preoccupazione per il modo in cui i giovani vivono questa sfera della loro vita. Ecco le sue parole:

La sessualità è la fonte di sofferenza più grande dei ragazzi. È vissuta con tanta disinvoltura, senza strumenti, come se fosse giusto vivere, sperimentarsi, in maniera quasi compulsiva, per dimostrare a sé stessi o agli altri che si è dentro a un cliché, che tu sei bravo perché fai quello che devi fare. Un tempo c’erano dei tabù sulla sessualità, ora ci sono gli stessi tabù ma al rovescio. Prima era: ‘Non si deve fare mai’, adesso è ‘Bisogna farlo, altrimenti sei uno sfigato’.

Il giovane presbitero della Diocesi di Milano ha dunque proseguito:

Questo crea tantissima ansia da parte di molti. Quando poi il corpo si compromette con il corpo di un altro e ‘sta cosa crea delle ferite che uno si porta dentro per sempre, ecco le dipendenze: dalla pornografia, dalla masturbazione, dai rapporti occasionali. Io li conosco i ragazzi… hanno la testa per aria e ti chiedi: “Ma cosa starà pensando?”. Magari li vedi che non fanno niente tutto il giorno, che sono sempre stanchi, ma perché? A volte il motivo è una dipendenza sessuale a vari livelli che porta via tante energie, li fa evadere, per questo pensano sempre ad altro e non riescono a vivere il momento presente. Però questo non puoi dirlo, non è socialmente accettato. Eppure, queste sono sofferenze, ma a chi le raccontano? Se gli adulti si limitano a dire “No, no”, “Hai sbagliato” o peggio: “Fai quello che ti pare, che male c’è? Anzi, è giusto che fai le tue esperienze e ti diverti”, senza però dare strumenti effettivi…

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Per don Alberto non si tratta di “fare la morale”, ma di aiutare i ragazzi ad acquisire consapevolezza e strumenti. Il punto non è giudicare, ma aiutare a non sprecare un dono.

A questo proposito, più volte il sacerdote ha avuto il coraggio di esprimersi sulla bellezza del fidanzamento casto. Una volta, ad esempio, rispose a Fedez che aveva deriso l’invito ad aspettare il matrimonio per vivere nella pienezza la sessualità. Il rapper aveva scritto in una delle stories di “godersi la vita”, perché “è troppo breve”. 

Don Alberto aveva corretto il tiro, dicendo che la vita la sprechiamo quando non amiamo. 

Di recente, abbiamo intervistato Antonio e Luisa di Matrimonio Cristiano, i quali ci hanno invitato a superare due tabù sul sesso: il primo è che sia una cosa “sporca”, il secondo è che “si possa vivere senza regole”. 

Ci hanno ricordato che la sessualità, per l’essere umano, è un canale di amore e che acquista il suo vero significato nella tenerezza, nel rispetto e nella responsabilità.

Chiudiamo, allora, questa breve riflessione riportando alcune delle parole che Antonio e Luisa ci avevano consegnato:

Noi non siamo angeli. Noi siamo spiriti incarnati e il corpo è parte di noi. Il matrimonio, in un certo senso, è il sacramento del corpo perché si vive nel corpo. Il nostro è un Dio che si è fatto carne. Quindi non possiamo considerare il corpo come un mero accessorio. La castità non è altro che vivere la nostra vita con verità. E c’è verità quando cuore e corpo esprimono lo stesso amore




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Cecilia Galatolo

Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio.

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