CORRISPONDENZA FAMILIARE di Silvio Longobardi Tutti i giorni della mia vita: la traccia nascosta di Dio 10 Luglio 2023 Cosa significa star insieme per una coppia di sposi? Abitare nella stessa casa? Dormire nello stesso letto? La mancanza di dialogo, spesso avvertita più dalle donne che dagli uomini, impedisce di costruire quell’unità che spalanca il cuore alla gioia. Alcuni spunti di riflessione per alzare lo sguardo e non restare prigionieri della delusione nell’amore. Tanti gli sposi che sabato sera (8 luglio) hanno affollato la Cappella Santi Luigi e Zelia, in Angri (SA). Il piccolo santuario della famiglia ha accolto decine di coppie arrivate da diverse diocesi per rileggere il proprio vissuto coniugale e rinnovare il patto nuziale alla luce della testimonianza dei santi coniugi Martin, i genitori di santa Teresa. Oggi consegno a tutti una parte della catechesi che ho proposto agli sposi. Ho commentato il mandato missionario nella versione di Matteo (Mt 10,1-7). Ancora una volta mi sono soffermato sul capitolo della coniugalità che si rivela sempre più decisivo ma che spesso è proprio quello più trascurato. Ho toccato diversi temi e tutti importanti. Mi limito a riportarne uno solo che considero la premessa essenziale per fare del matrimonio un cammino a due: coltivare la dimensione coniugale. Gesù manda gli apostoli con un preciso comando: “Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino” (10,7). I cristiani non possono stare fermi, sono sempre in cammino perché sentono l’urgenza di consegnare agli altri la Parola che hanno ricevuto. Gesù invita i discepoli a predicare anche durante il cammino. Anzi, il fatto stesso di fare della vita un cammino diventa un annuncio. La parola del Vangelo è destinata agli apostoli ma nella Chiesa tutti sono coinvolti, anche gli sposi, anzi a loro è affidata una particolare missione perché il Vangelo metta radici nella storia. Cerchiamo perciò di capire quali sono i passi che fanno della vita coniugale una bella notizia. Il primo passo è quello che ha dato origine alla vostra avventura, quando avete scoperto la gioia di stare insieme. Una gioia così grande da suscitare il desiderio di condividere tutta la vita. Un desiderio fin troppo ingenuo, ad uno sguardo smaliziato. E difatti oggi non mancano quelli che pensano che sia un obiettivo irrealizzabile. A me piace pensare che sia una dolce follia che nasce dall’amore che Dio ha comunicato all’uomo nell’atto creativo, come scriveva Giovanni Paolo II: “Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza: chiamandolo all’esistenza per amore, l’ha chiamato nello stesso tempo all’amore” (Familiaris consortio, 11). In effetti, l’uomo vive nella precarietà dei giorni. E sa bene che tutto è destinato a finire. Solo Dio può dire per sempre. E solo Lui può mettere nel cuore dell’uomo il desiderio di vivere l’amore nella cornice di un patto che abbraccia tutti i giorni della vita. Questo sogno porta il timbro di Dio, è la traccia nascosta di Dio. Leggi anche: Nel tempo della crisi coniugale, serve una grande preghiera Ad una visione rigorosamente razionale, questo desiderio sconfina nell’utopia, è qualcosa che umanamente appare impossibile e lo diventa se la coniugalità non viene perseguita con impegno e determinazione. Stare insieme rappresenta il primo passo, il punto di partenza della storia coniugale. Ma deve diventare anche la chiave che ogni giorno apre la porta della vita. Stare insieme non significa solo abitare sotto lo stesso tetto e neppure dormire nello stesso letto. Stare insieme significa fare gli stessi sogni, cioè condividere tutta la vita in ogni suo aspetto, anche quelli più semplici e apparentemente banali. Imparate a mettere insieme le voci e le sensibilità per realizzare un comune progetto di vita che inizia dalla casa domestica e si allarga a cerchi concentrici. Se tutto è in comune, cari sposi, non nascondetevi nulla. Chi nasconde qualcosa, si nasconde all’altro. Condividere i desideri, le paure, i dubbi, le perplessità. Tutto questo non s’improvvisa, suppone un dialogo costante e una comunicazione leale. La coniugalità si arricchisce attraverso il dialogo confidenziale in cui ciascuno consegna all’altro sé stesso. Un dialogo in cui non si ha paura di dire quello che non va o quello che ciascuno attende dall’altro. Quando un coniuge può dire all’altro, senza puntare il dito, le cose che lo hanno fatto soffrire, è segno di maturità. È facile tra gli sposi farsi del male, il più delle volte accade senza cattiva volontà. Un dialogo sereno e leale non solo permette di capire ciò che fa piacere all’altro ma anche di prendere coscienza di ciò che ha ferito l’altro. Il dialogo è la scelta decisiva, quella che permette di fare dell’amore la casa della comunione e della condivisione. Insisto sempre su questo punto perché parlo spesso con gli sposi e so bene che è proprio il dialogo la prima vittima della vita domestica frenetica e carica di impegni. La preoccupazione educativa e le altre responsabilità tolgono spazio al colloquio personale. Gli uomini non se ne rendono conto, le spose invece sentono ed esprimono questo disagio. La sensibilità femminile dona alle mogli di percepire con sofferenza la mancanza di un dialogo che permette alla coppia di intrecciare pensieri e progetti. Leggo dalla lettera di una sposa: “Presi dalla corsa quotidiana ci siamo disabituati al dialogo di coppia. Ci siamo persi! Ora lo capisco con maggiore chiarezza. Abbiamo perso la capacità di metterci l'uno di fronte all'altro e abbiamo continuato a camminare l'uno di fianco all'altro ma senza mai incontrarci. Faccio fatica a scrivere queste cose perché il solo fatto di prenderne coscienza mi spaventa, anzi mi terrorizza al punto che al solo pensiero si blocca il respiro”. Molti mariti sono portati a pensare che le mogli esagerano. In fondo va tutto bene. E invece questa donna ha perfettamente ragione. Prendere coscienza del vuoto coniugale non solo suscita un legittimo disagio ma fa nascere la paura di aver imboccato una strada sbagliata. La vita appare piena di cose ma povera di amore. Una vita fiacca e deludente, priva di ideali che danno senso e valore alla fatica. È un sano timore che obbliga a fare una sosta per ripensare insieme il cammino coniugale. Cari sposi, questo incontro vi offre la possibilità di verificare insieme il viaggio della vita. Avete tanti motivi per rendere grazie. Confermate il bene compiuto e chiedete luce per capire quali sono i passi da fare. Insieme. Mano nella mano. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag Capella Santi Luigi e Zelia Martin, dialogo, lealtà, matrimonio, patto nuziale, per sempre, sposi Silvio Longobardi Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”. Visualizza archivio → ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Cambia impostazioni cookie Close GDPR Cookie Settings Panoramica privacy Cookie strettamente necessari Cookie funzionali (player di Youtube e Spotify) Powered by GDPR Cookie Compliance Panoramica privacy Questo sito web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. 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