28 Giugno 2023

Nella violenza carnale, il bambino non può pagare per tutti

Negli anni ho imparato che uno dei temi più divisivi tra gli uomini è quello dell’aborto. Con grande dolore constato che si ignorano completamente le conseguenze che un simile atto provoca in tutti i soggetti in gioco: nel bambino innocente, nella donna – anche quando lo sceglie liberamente, nell’anima che è parte di noi e nella società. È ancora relegato nell’ambito delle scelte individuali, come se la vita di un figlio fosse, fino al momento della nascita, qualcosa di molto simile alla proprietà privata.

Il discorso si fa molto più complicato nel caso che quel bambino sia frutto di una violenza carnale subita dalla donna. In quel caso, dove ella subisce un trauma orribile e indescrivibile, portare avanti la gravidanza, guardare quel figlio, tenerlo in braccio non ricorderebbe continuamente alla donna l’atrocità della violenza? Non sarebbe meglio cecare di cancellare tutto eliminando anche il frutto di quel gesto subito ad opera di un uomo violento e senza scrupoli?

Comprendo quanto sia spinoso il discorso. Comprendo anche che sia un dolore che non posso lontanamente immaginare visto che il solo pensiero mi dà la nausea ma credo anche che abbiamo il dovere tutti di porci una domanda: il figlio della violenza quale colpa ha? Non è certo lui il responsabile di tutto il male subito dalla sua mamma, non ha scelto lui di essere al mondo, perché deve pagare per tutti con la morte? Può essere definito solo un grande sbaglio? È un uomo. E anche per la donna, perché aggiungere alla violenza sessuale, la violenza dell’aborto se come è stato dimostrato scientificamente abortire reca gravi conseguenze psicologiche? Abortire è davvero la soluzione? Aggiungere male al male non è forse una logica autodistruttiva? Sono domande scomode ma necessarie.

Qualche tempo fa ho letto su un blog la storia di Sandra e l’ho archiviata tra le pagine che parlano di amore e di coraggio. “Mi ero separata da mio marito da poco, e una sera andai ad una festa di amici – racconta Sandra – Avevo conosciuto una persona, che mi piaceva. L’avevo invitato a casa, ma dopo le prime effusioni gli avevo detto che non volevo dormire con lui. Lui è come impazzito, e dopo essersi messo a letto si è precipitato in camera mia, e mi ha violentata. Ero paralizzata mentre lo faceva”. L’avvocato le consigliò di evitare una denuncia dal momento che non poteva provare lo stupro e in più, il fatto di aver invitato lei volontariamente quella persona a casa sua, riduceva praticamente a zero le possibilità di vincere la causa.Lo stupratore ha però iniziato a tormentarla, la chiamava in continuazione minacciandola che se avesse denunciato l’accaduto le avrebbe ancora fatto del male. La polizia ha messo il suo telefono sotto controllo e così l’uomo è stato individuato e condannato per violenza sessuale.

Poco dopo Sandra scoprì di essere in attesa di un figlio: “Solo lui poteva essere il padre, ero sconvolta come se mi avessero colpita come una clava”. Decise di tenere il bambino e non si è mai pentita di quella decisione: “Mio figlio è il sole della mia vita. Che io riesca a sentirmi così per lui mi rende incredibilmente felice, perché ho la consapevolezza delle circostanze terribili del suo concepimento”. Roman un giorno le chiese chi fosse suo padre, Sandra rispose così “Gli ho detto che una volta mi ha fatto molto male, e per timore che lo facesse anche a lui l’ho allontanato dalla mia vita”. Quella volta Roman sorrise a sua madre “Mi sono commossa vedendo la felicità sul viso di mio figlio”. Al male si risponde con l’amore. È difficile ma è l’unica strada.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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