GIOVANI TESTIMONI DI FEDE
“Il Consolatore per eccellenza? Dio!” Parola di Angelica, mentre affrontava il cancro
di Emanuela Molaschi
Papa Francesco afferma che i giovani si evangelizzano attraverso i giovani. I ragazzi hanno bisogno di vedere che la fede non è una “vecchia abitudine” tramandata stancamente dalle passate generazioni. Può essere viva e liberante anche in loro. La santità può trovarsi in una liceale che ama mettersi lo smalto e vestirsi bene. Un esempio di tutto questo? Angelica Tiraboschi…
Angelica Tiraboschi (22.11.1995 – 29.08.2015 Pontirolo Nuovo, provincia di Bergamo e diocesi di Milano) è apprezzata e conosciuta per la sua semplicità, profondità, dolcezza, spontaneità, solarità e gioia di vivere. Per lei sono state fondamentali le parole del salmo 131: “Signore non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo. Non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze. Io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l’anima mia”.
Nel 2005, a soli dieci anni, la ragazza entra a far parte del gruppo “Shalom” del Rinnovamento nello Spirito Santo di Zorzone (frazione di Oltre il Colle-Bg).
Fin da giovanissima, scrive nel suo diario, citando Madre Teresa di Calcutta (santa a cui è molto legata): “L’ostacolo più grande è la paura, il sentimento più brutto è il rancore, l’errore più grande è rinunciare, il regalo più bello è il perdono, la forza più grande è la fede e la cosa più bella del mondo è l’Amore!”.
In seguito, dirà: “Non dobbiamo essere ciò che gli altri vogliono, ma ciò per cui Dio ci ha chiamato, cioè essere tutti i colori di un arcobaleno in mezzo al buio del mondo”.
E ancora: “La migliore specie di amico o amica è quella persona con cui puoi stare seduta in qualsiasi posto o camminarci insieme senza dire una parola e, quando vai via, senti che è come se fosse stata la migliore conversazione mai avuta”.
Nel giugno 2013 partecipa con entusiasmo al cammino di “vita nuova”, ricevendo la preghiera di effusione il 23 di quello stesso mese. Questo cammino dà più forza alla sua vita di fede, permettendole di affrontare quello che, di lì a poco, l’attende.
Nel giugno 2014, dopo aver sostenuto la maturità psicopedagogica all’Istituto Secco Suardo di Bergamo, durante il CRE (centro ricreativo estivo per ragazzi, organizzato dalla parrocchia) in cui è animatrice, un bimbo le corre incontro, abbracciandola. Lei avverte una dolorosa fitta al petto che la costringe a fare subito degli accertamenti.
Scopre che ha un tumore al seno.
Vive questo periodo con determinazione, grande coraggio, delicatezza e discrezione. Spera con uno spirito di fiducia e abbandonata alla Divina Provvidenza in modo davvero ammirevole. Vuole tutelare se stessa e proteggere le persone che ama da ogni sofferenza e dolore, allora vive ogni cosa col ‘sorriso di Dio’.
Ma Angelica “non si sforza” di apparire come non è e non è “un’eroina”.
La fortezza che ha viene dall’alto.
La sua grande fede – ricevuta da Dio – le dona quella forza indescrivibile e una gioia contagiosa che riversa su coloro che la amano, la conoscono, la incontrano e hanno la grazia di condividere con lei un piccolo tratto della sua breve, ma significativa vita. Infatti, ama ripetere: “Non dobbiamo dare anni alla vita, ma vita agli anni”.
Dopo diversi cicli di chemioterapia, nel febbraio 2015 affronta un intervento chirurgico invasivo e doloroso che la mette alla prova fisicamente e moralmente.
I medici le consigliano di andare dallo psicologo per essere aiutata in questo difficile cammino ma lei, garbatamente, risponde: “Io ho uno psicologo più forte del vostro”.
I medici le chiedono chi sia e lei, senza pensarci un attimo, risponde: “É Gesù”.
Di lì a poco, nel suo diario dice di affidarsi a queste parole del Salmo 117: “É meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell’uomo. Il Signore mi ha provato duramente, ma non mi ha consegnato alla morte. Celebrate dunque il Signore perché è buono: eterna è la sua misericordia. Ho sperato contro ogni speranza, ma non è stato vano”.
Angelica prosegue scrivendo: “Queste parole sono i cardini principali per affrontare una sofferenza, poiché ricordano che abbiamo un Consolatore per eccellenza, Dio. Penso che ogni uomo, almeno una volta nella vita, si trovi ad affrontare questo incontro con la morte, sia essa reale o figurata, e ognuno è libero di decidere se scappare o affidarsi a Colui che tutto può e dà forza! Domando così al Signore di darmi la forza per portare la croce”.
Leggi anche: Da bambino ho incontrato Gesù, poi ho perso la fede… ma Lui è venuto a cercarmi (puntofamiglia.net)
Il 20 aprile 2015 partecipa con lo zio alla giornata della “misericordia” a Seregno (MI). Accade un fatto particolare: il sacerdote, passando davanti a lei con il SS. Sacramento tra la gente, prima di proseguire, si ferma improvvisamente, come attratto da lei. Poco prima, un piccolo gruppo di giovani prega con lei: “Ti rendo grazie Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (Lc 10 20-21).
Angelica appare spesso umile e abbandonata a Dio.
Il 2 agosto dello stesso anno esprime il desiderio di partecipare con gli zii a una delle giornate di spiritualità organizzate dal gruppo “Maria” di Bergamo dal tema: “Quando soffrivo, dov’eri? Accanto a te!”. Anche questa è un’ulteriore occasione per riflettere su quello che sta vivendo.
Ha pensieri stupendi che scrive per sé stessa o ad amici e parenti, lasciando senza parole per la profondità e l’immediatezza con cui arrivano al cuore di chi li riceve. Al padre scrive:
“Mi sento sempre felice perché non aspetto niente da nessuno e so che chi mi Ama ed Amo mi è sempre vicino, perché Colui che mi dà la forza è in me viva presenza. Sai, aspettare sempre, fa male. Ma i problemi non sono eterni e hanno sempre una soluzione!!! Semplicemente devi confidare e affidare la tua anima a Gesù Cristo Nostro Signore. Bisogna essere forti e sollevarsi dalle cadute, sotto il peso della croce che ci pone la vita, per ricordarci che dopo il tunnel oscuro e pieno di paure, arrivano cose molto buone, perché non esiste male che non passi al bene. Per questo, ama il Signore della vita e dell’amore, sii felice e sempre sorridi… vivi intensamente l’amore di Gesù Cristo e dello Spirito Santo che hai dentro te stesso e nel tuo cuore ed attraverso ciò che di buono e di bello ti hanno donato. Ricorda: prima di discutere… respira, prima di parlare… ascolta, prima di arrenderti… tenta, prima di criticare… esaminati, prima di scrivere… pensa, prima di Morire… Vivi! Chi non dà valore a ciò che ha, un giorno si lamenterà per averlo perso. Se vuoi essere felice, rendi felice qualcuno. Se desideri ricevere, dona un po’ di te. Nella preghiera c’è chi ti farà vivere esperienze stupende!!! Una creatura forte sa come mantenere in ordine la sua vita; anche con le lacrime agli occhi si aggiusta per dire con un sorriso “sto bene!”: non ti preoccupare, Dio è Amore e nessuno ha un amore più grande di questo, dare la vita per i propri amici. Porta sempre la fede nel cuore e pensa con speranza e dolcezza che un giorno nella Sua luce tutto sarà migliore. Nel nome di Gesù Cristo Nostro Signore ho imparato che vivere è arrivare dove tutto inizia, amare è andare dove nulla finisce”.
Il 29 agosto 2015 con le braccia aperte, il sorriso sulle labbra e la corona del rosario accanto a lei, raggiunge il suo sposo celeste: Gesù. La sera prima, il gruppo “Shalom” di Zorzone si era riunito in adorazione per pregare per lei e forte era risuonata l’espressione: “Ecco lo sposo andategli incontro”. É stato davvero una festa quell’incontro così come Angelica aveva preparato, desiderato e scritto in questa lettera posta sulla sua bara.
“Io credo in te Gesù, appartengo a te, Signore. É per te che io vivrò, per te io canterò con tutto il cuore. A te, mio Dio, affido me stessa con ciò che sono per te Signore. Il mondo mio è nelle tue mani, io sono tua per sempre. Ti seguirò ovunque tu andrai, tra lacrime e gioia ho fede in te. Camminerò nelle tue vie, nelle promesse per sempre. Dopo un po’ impari ed incominci ad accettare le tue sconfitte a testa alta, gli occhi aperti con la grazia che viene da Dio… Ed impari a costruire tutte le strade della vita oggi, perché il terreno di domani è troppo incerto per fare piani. Perciò pianti il tuo giardino e decori la tua anima, invece di aspettare che qualcuno ti porti i fiori. E capisci che puoi davvero sopportare, che sei forte e che vali. Perché non possiamo cambiare la direzione del vento, ma possiamo sistemare le vele in modo da poter raggiungere la nostra destinazione in Cristo Gesù Nostro Signore. A tutti coloro che ho conosciuto ed incontrato e a tutti coloro che e a cui non l’ho potuto fare, Grazie di tutto, di cuore, con immenso ed infinito Amore. Per sempre Angelica”
La certezza che è Viva e nella Gioia piena, è confermata da uno dei suoi ultimi scritti: “Qualunque sarà il finale, sarà bellissimo perché, o resterò con voi che Amo, o andrò nelle braccia di Cristo e vi Amerò per Sempre”. Ai giovani scrive: “Amiamo troppo poco e troppo tardi. L’ amore fa felici! E la felicità è un dono fatto a ogni uomo. Cercate nei nascondigli della vostra anima, buttate all’aria tutto e vedrete che si farà trovare”.
Già durante il funerale avvengono dei fatti straordinari: un ragazzo decide di farsi sacerdote e una donna si riappacifica con la suocera con cui era in pessimi rapporti da anni. Poco tempo dopo, alcuni malati di cancro si recano sulla sua tomba per pregarla…
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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
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