È bella, ha un fisico asciutto, un sorriso dolce, è sposata con lo stesso uomo da quasi 25 anni e ha quattro figli. È una brava giornalista Rai, una scrittrice affermata e ha un blog dove ci sono tante cose interessanti. Dimenticavo…va ogni giorno a Messa e pensate un po’…prega e dispensa consigli alle amiche sparse in tutta la penisola sulle gioie e i dolori di essere sposa e madre.
Una persona così è …certamente molto pericolosa! Tanto che, invitata a presentare il suo ultimo libro, Niente di ciò che soffri andrà perduto. Mistica della vita quotidiana (Edizioni Sonzogno) nell’auditorium municipale di Genova con il patrocinio istituzionale del Comune e la presenza di una consigliera regionale (come da programma) ha dovuto questa sera essere “dirottata” nella parrocchia di San Rocco di Molassana.
Di quale colpa la rea deve rispondere? Gli attivisti di Liguria Rainbow hanno ritenuto grave che nel quartiere si ospiti un incontro con un’autrice che «con le sue affermazioni omofobe e antiabortiste ferisce persone in carne e ossa — spiega Laura Guidetti di Liguria Rainbow — banalizza la violenza maschile, colpevolizza le donne che appunto dovrebbero stare sottomesse per risolvere ogni conflitto e abbassare il tasso di femminicidi. Fa passare le terapie di conversione, tecniche aberranti che mirano a “curare” l’omosessualità, considerata una malattia, come un male necessario».
Non sono certo io addetta a fare l’avvocato difensore di queste assurde accuse, Costanza è una persona molto pacata e forte che sa difendersi benissimo da sola. La domanda piuttosto importante è: i giornalisti che riportano la notizia, con le affermazioni e le manifestazioni dei “rivoltosi” si rendono conto del clima di terrore e di censura che descrivono? Abbiamo il buon senso in Italia, un Paese che si definisce democratico, di non battere le mani davanti ad un’azione così retrograda e umiliante di soppressione della libertà di pensiero? E solo perché questo pensiero non si allinea con quello abortista, presunto filo femminile e pro-lgbt? Ma cosa stiamo facendo, spiegatemi, la caccia alle streghe?
Meno male che la Chiesa si fa sentire e raccoglie quanti vogliono ascoltare la pericolosa scrittrice tra le mura di una parrocchia. Merito a don Luca Livolsi che ha avuto il coraggio di opporsi e di offrire un barlume di ragionevolezza in una realtà di pavidi rappresentanti istituzionali che si muovono sempre con quella leggerezza di un elefante nella paura di perdere qualche consenso. E dall’articolo 21 della nostra Costituzione è tutto. Passo e chiudo.
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