Dare la vita, cosa significa? Ce lo spiega una nonna di 73 anni, Carla Viganò di Lecco, pensionata, una vita tutta dedicata agli altri tra il catechismo e il volontariato. Lunedì 9 gennaio, dopo la lunga pausa natalizia, stava accompagnando il nipotino di otto anni a scuola nella frazione di Rogoredo. Nonna e nipote stavano attraversando la strada sulle strisce bianche quando un Tir l’ha travolta e uccisa sul colpo. Il bambino è rimasto illeso perché la donna nel suo ultimo gesto d’amore lo ha spinto via. Ha sacrificato la propria vita per salvare il nipotino.
Nella tragedia emerge un frammento luminoso e lucido di un amore che non teme di consegnare anche la vita. Quello grande, disinteressato, autentico che nei momenti più difficili, nelle ore o negli attimi più bui, riscalda il cuore con il calore di un’offerta.
Quanta importanza hanno i nonni nella vita delle famiglie? Tantissima. Nella vita dei bambini i nonni ricoprono un ruolo molto importante, sia a livello educativo che affettivo. Mio figlio, per esempio, e anche i miei nipoti adorano sentir parlare i nonni del passato, dei loro ricordi, della storia da cui provengono. Un nonno e una nonna sono i punti di riferimento per capire il passaggio delle generazioni, la storia dei genitori e la storia familiare in generale.
Figure autorevoli e allo stesso tempo piene d’amore per i loro nipoti, i nonni quasi sempre riescono a creare un legame speciale con i piccoli, che insieme a loro sentono un grande senso di protezione e di affetto. Credo che sia necessario ma anche doveroso favorire questo legame fin da piccoli. Aiuta molto i nostri figli ma aiuta molto anche i nonni a sentirsi utili e a custodire quei gesti di affetto e di cura che per anni hanno vissuto con i loro figli.
In Italia, rispetto a tanti altri Paesi in Europa, quasi una famiglia su tre preferisce affidare i propri figli ai nonni piuttosto che a una baby-sitter o a un nido. Non tutti i genitori, infatti, mandano al nido i propri figli e in questo caso il supporto dei nonni diventa essenziale per tutta la famiglia: mentre i genitori sono a lavoro, infatti, i bambini imparano a passare molto tempo fuori casa e questa è un’occasione per diventare più indipendenti, distaccandosi pian piano dai genitori ma in modo naturale e senza traumi, imparando tante cose utili. Domenica il pranzo in famiglia, per esempio è stato preparato da mia madre con l’aiuto di due dei suoi nipoti. Hanno cucinato, preparato la tavola… Insomma sembrano meno restii e più desiderosi di aiutare in casa. Forse perché si sentono meno redarguiti.
Nel sacrificio di Carla, che tutti ricordano con grande affetto come la “maestra” del catechismo attenta ai bisogni di ciascuno, noi vediamo un segno di questo legame così bello e speciale. E con gratitudine ringraziamo il buon Dio per l’esistenza dei nonni. Sono certa che il suo nipotino, anche se ora vive l’esperienza dolorosa del distacco, un giorno capirà quanto è stato amato dalla nonna Carla e cosa significa amare davvero.
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