CORRISPONDENZA FAMILIARE
In Maria possiamo scoprire la dignità di ogni vita
8 Dicembre 2022
La fecondazione artificiale avvolge nella confusione anche l’evento oggettivamente più importante della vita umana, quello che fino a pochi decenni fa avveniva nel più grande segreto, come un’opera esclusiva di cui Dio era particolarmente geloso. La festa dell’Immacolata Concezione è per sua natura la celebrazione della vita. In questa giornata, in modo particolare dobbiamo affidare all’intercessione della Vergine tutti i bambini ancora nascosti nel grembo; e tutti quei genitori che vivono con trepidazione o con difficoltà l’arrivo di una nuova vita.
La spiritualità mariana accompagna tutti i secoli della storia: dal concilio di Efeso (451), che ha proclamato Maria Theotókos, cioè Madre di Dio, Madre del Dio fatto uomo; ai dogmi della modernità: l’Immacolata Concezione (1854) e l’Assunzione (1950). Un teologo ha fatto notare che questi due ultimi dogmi rispondono ai grandi interrogativi a cui l’uomo deve rispondere se vuole vivere con piena consapevolezza e responsabilità.
Qual è l’origine e il fine della vita?
Siamo nati dal caos, siamo frutti del caso o Qualcuno ci ha voluto?
La vita finisce nel nulla? La morte è come un abisso che consuma ogni cosa?
Sono interrogativi decisivi che hanno sempre accompagnato la storia del pensiero e che oggi appaiono ancora più angosciosi. Ma proprio per questo vengono accantonati. In effetti, il contesto culturale impregnato di relativismo non permette più di dare risposte adeguate, l’uomo preferisce perciò metterli da parte e si preoccupa di rispondere alle esigenze più immediate, quelle materiali.
In realtà se l’uomo non risponde a queste domande, non riesce neppure a dare alla vita il suo senso pieno. Nel migliore dei casi può dire che la vita è solo una goccia d’acqua nel mare dell’oceano. Noi sappiamo per fede che l’esistenza dell’uomo, apparentemente fragile e destinata a perire, come un fiore che germoglia, risplende e poi appassisce, ha un valore infinito perché siamo creature di Dio. L’ecologismo disperato e catastrofico, che inneggia alla natura, è l’espressione di una cultura che, contro ogni logica, rinnega l’idea stessa della creazione e assegna all’uomo il ruolo di unico protagonista.
La prima pagina biografica che il Vangelo dedica a Maria è quella in cui la giovane fanciulla riceve la parola dell’angelo che annuncia la divina maternità (Lc 1, 26-38). La Chiesa invita a riannodare il nastro della vita fino a tornare all’origine. È qui infatti che si nasconde quella luce che dà valore a tutti i giorni terreni.
La fecondazione artificiale avvolge nella confusione anche l’evento oggettivamente più importante della vita umana, quello che fino a pochi decenni fa avveniva nel più grande segreto, come un’opera esclusiva di cui Dio era particolarmente geloso. Oggi invece non solo Dio viene espulso come un ospite indesiderato ma anche l’opera dell’uomo viene manovrata e assoggettata ad una tecnica che assume un potere sempre più decisivo e imbroglia le carte della natura fino al punto da avvolgere nell’ombra la stessa identità genitoriale.
La festa della Vergine Immacolata invita a contemplare Maria nel suo primo sorgere, quando è più piccola di uno spillo, quando è solo un puntino. Lo sviluppo delle scienze biologiche ci ha permesso di conoscere tutti i dettagli di quello che possiamo considerare come l’evento più luminoso e nascosto dell’universo, quello in cui sboccia la vita. Nella sua saggezza antica la Chiesa celebra anche il momento in cui inizia il cammino della vita. Da secoli, infatti, la liturgia celebra sia il concepimento di Maria che quello di Gesù. Questa festa perciò è per sua natura la celebrazione della vita. In questa giornata, in modo particolare dobbiamo affidare all’intercessione della Vergine tutti i bambini ancora nascosti nel grembo; e tutti quei genitori che vivono con trepidazione o con difficoltà l’arrivo di una nuova vita.
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Il miracolo della vita suscita un legittimo stupore. Il nostro sguardo però non si ferma solo alla vita fisica ma è condito di fede. Un’antifona liturgica esclama: “Dio fu con lei dal mattino della vita” (Ufficio delle Letture). La Chiesa riconosce e annuncia che fin dal primo istante di vita Maria è stata avvolta dall’amore di Dio. Nella sua vicenda risuona un annuncio che riguarda tutti. Colui che ci ha pensato da sempre e, nel tempo stabilito, ci ha creato a sua immagine, è il primo custode della vita. Non solo della vita umana ma di ogni vita. È questa la fede che proclama il salmista:
“Non ti erano nascoste le mie ossa / quando venivo formato nel segreto, / ricamato nelle profondità della terra. / 16 Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi; / erano tutti scritti nel tuo libro i giorni che furono fissati / quando ancora non ne esisteva uno” (Sal 139,15-16).
Il cristianesimo ha contribuito a immettere nella coscienza della storia la cultura della singolarità, cioè della unicità e della intangibilità di ogni essere umano. È la premessa per garantire l’assoluta protezione. Tutto questo oggi può essere rimesso in discussione da una scienza che si arroga il diritto di fabbricare la vita. È la premessa per usare l’essere umano secondo finalità che il potere decide di volta in volta.
Alla Vergine Immacolata affidiamo la causa della vita e coloro che s’impegnano per custodire e annunciare la bellezza e la dignità di ogni vita. Maria è un raggio di luce nel cammino della vita, un’oasi nel faticoso pellegrinaggio dei giorni. Nel combattimento contro il male, che attraversa la storia umana, appare una Donna che ha vinto la battaglia decisiva della vita ed oggi accompagna i timidi passi dell’umanità. Se Lei ha vinto la battaglia, abbiamo una speranza in più, possiamo anche noi non essere invischiati dal male, possiamo anche noi vincere questo combattimento.
Maria Immacolata, “stella del mare, brilla su di noi e guidaci nel nostro cammino!” (Benedetto XVI, Spe salvi, 50).
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