Maternità

Il “potere” delle mamme

mamma e figlio

Il primario oggetto d’amore per un bambino e per un ragazzo ha un grande “potere” sul cuore e sull’intelligenza affettiva del figlio. Irriducibile e incancellabile. Se le mamme lo sapessero veramente e usassero questo “potere” educativo per il bene vero dei figli avremmo persone adulte più responsabili. 

In coda al supermercato avevo davanti a me un ragazzo di 12/13 anni, sicuramente della scuola media. Atteggiamento alla moda: zainetto, occhiali oscurati, pantaloncini corti, auricolari col filo e …. tatuaggi veri sulle braccia sottili da preadolescente. Uno dei tatuaggi era proprio quello più in voga: una striscia di circa due centimetri di larghezza che circonda l’avambraccio come un anello nero. Il ragazzo era sicuro di sé e intento a leggere e mandare brevi messaggi col telefono. Proprio uno stile di vita mediato dai social e chiaramente copiato. Un po’ come andavano i capelli lunghi, i pantaloni a zampa d’elefante e la minigonna.

Ma ecco l’effetto che più ha colpito, e non solo me. Arrivato alla cassa del supermercato ha fatto sentire la sua vocina delicata e garbata, educata nel rispondere alla cassiera e soprattutto il riferimento alla … mamma. “La mamma mi ha detto”, “la mamma forse non lo sapeva”, “ora lo dico alla mamma”.

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Eh sì. La mamma, proprio la mamma. Il primario oggetto d’amore per un bambino e per un ragazzo ha un grande “potere” sul cuore e sull’intelligenza affettiva del figlio. Irriducibile e incancellabile. Se le mamme lo sapessero veramente e usassero questo “potere” educativo per il bene vero dei figli avremmo persone adulte più responsabili. 

Qualcuno potrebbe obiettare che anche il padre è insostituibile. Certo. Ma la mamma ha un “potere” educativo speciale che nessun uomo, pur bravo e paterno che sia, può eguagliare. Il carattere del bambino/bambina è educabile, indirizzabile, guaribile. Educare il carattere all’ottimismo, alla correttezza, alla sincerità, alla resistenza, al controllo di sé, alla fede nella Provvidenza, alla fedeltà …Il ruolo del marito-padre interviene in un secondo momento rinforzando, testimoniando, confermando quello che il “potere” educativo della mamma ha iniziato e guidato.

“La mamma mi ha detto”

Chissà, forse nei programmi post sinodali della Chiesa italiana si potrebbero mettere a ruolo corsi di educazione alla maternità? Sarebbe bello e i mariti-padri ne gioirebbero e sentirebbero il bisogno di averne pure per loro.




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Gabriele Soliani

Gabriele Soliani, nato a Boretto (Reggio Emilia) il 24-03-1955. Medico, psicoterapeuta, sessuologo, adolescentologo, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine. Libero professionista. Ha collaborato per 9 anni al Consultorio Familiare diocesano di Reggio Emilia. Sposato con Patrizia, docente di scuola superiore. Vive a Napoli dal 2015. Ministro della Santa Comunione e Lettore istituito.

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