Guerra in Ucraina Ucraina: una notizia che non fa più notizia Autore articolo Di Ida Giangrande Data dell'articolo 30 Giugno 2022 Nessun commento su Ucraina: una notizia che non fa più notizia di Ida Giangrande L’ultimo rapporto dell’Onu parla di donne violentate e barbaramente uccise. Un male che sembra aver creato assuefazione, rassegnazione e… disinteresse. Una vergogna è stata non riuscire ad impedire che la guerra scoppiasse, ma perché nessuno ancora riesce a fermare questo massacro? È proprio vero, il male crea assuefazione. Ho potuto tristemente constatarlo guardando la reazione delle mie figlie di fronte alla straziante telecronaca della guerra in Ucraina. All’inizio, quando i racconti dei profughi, delle bombe rompevano la nostra tranquilla routine, i loro volti erano disorientati, scandalizzati, impauriti… delusi. Nei loro occhi la fiducia nella società sembrava essere crollata a pezzi come i palazzi diroccati delle città ucraine. Non si rassegnavano all’idea che un padre dovesse salutari i propri figli, che i bambini dovessero soffrire così tanto. Il racconto dell’inferno, il suono stridulo delle sirene sembrava piombare dentro casa ad ogni telegiornale. Poi è passato il tempo, 127 giorni per la precisione. Ormai non si contano più i cadaveri, le vittime, i profughi, tutto inghiottito dalla nube tossica dello spettro della guerra riesumato da un passato poco glorioso. Intanto, mi sono accorta, che anche la cronaca sembra essersi stancata di raccontare l’orrore. I talk show serali o pre-serali se ne occupano sempre meno, i tg dedicano qualche servizio qua e là: infondo il dolore è di chi lo vive, non di chi passa e se ne va. Nella vita ci si abitua a tutto nel bene o nel male, in definitiva la guerra non fa più notizia. Anche le mie figlie assistono inermi. I loro occhi sembra aver smesso di chiedersi perché, perché nessuno interviene, perché non si riesce a dialogare, perché una qualsiasi ragion di stato è più importante di tutte le vite lasciate a terra. Si sono semplicemente rassegnate all’idea che va così e non sappiamo fino a quando andrà così. Il 15 maggio 2022 la Missione Onu di monitoraggio dei diritti umani (Hrmmu) era a conoscenza di 108 denunce di abusi sessuali contro donne adulte, ragazze minorenni, uomini e adolescenti in particolare nelle regioni di Chernihiv, Dnipro, Donetsk, Kharkiv, Kyiv, Kherson, Luhansk, Mykolaiv, Vinnytsia, Zaporizhzhia, Zhytomyr e in un centro di detenzione nella Federazione Russa. Sono passati giorni e mesi, il massacro è ancora in corso e noi siamo qui a parlarne come quando è iniziata la guerra. Una vergogna è che questa sia iniziata, un’altra è che non la si sia ancora fermata. Leggi anche: Stupri in Ucraina, quando l’inferno mostra il suo volto Secondo il Rapporto dell’Onu lo stupro sembra essere la brutalità top di gamma in Ucraina e che conosce varie modalità di applicazione: stupro, stupro di gruppo, tortura, spogliarello pubblico forzato, minacce di violenza sessuale e altre forme di violenza sessuale. Nessuno ha provveduto a fermare questo scempio nemmeno i superiori gerarchici presenti sul campo. Sui corpi di numerose donne gettate nelle fosse comuni sono stati trovati i segni delle violenze spesso inflitte fino a uccidere. I presunti autori provenivano «dai ranghi delle forze armate russe in 87 casi; dai ranghi di gruppi armati affiliati alla Russia in 2 casi; dai ranghi delle forze armate ucraine, compresa la difesa territoriale, in 9 casi». Il rapporto documenta le uccisioni illegali, comprese le esecuzioni sommarie di civili in una trentina di insediamenti nelle regioni di Kiev, Chernihiv, Kharkiv e Sumy, commesse dalle forze armate russe mentre controllavano queste aree tra la fine di febbraio e marzo. Nella sola Bucha, definita a suo tempo come «scena del crimine a cielo aperto», la missione Onu ha verificato che almeno 50 civili sono stati uccisi dalle forze armate russe. In totale sono stati documentati anche 248 casi di detenzione arbitraria di rappresentanti delle autorità locali, giornalisti e attivisti. Dal 24 febbraio al 15 maggio 2022 gli investigatori hanno potuto accertare 8.368 casi di civili colpiti: 3.924 persone uccise e 4.444 feriti.Ovviamente si tratta di cifre arrotondate per difetto, dato che il concerto delle armi è ancora in corso e non è possibile verificare cosa nasconde il cielo dell’Ucraina al momento. Un sinistro sesto senso mi dice che una terribile e ancora più sconcertate verità si rivelerà a conflitto finito, come accadde per la Seconda Guerra Mondiale, come è sempre accaduto. Quando cioè non sarà più possibile tornare indietro. Avremo altre mura tappezzate di foto delle vittime, altri Auschwitz per non dimenticare. E intanto l’odio, la rabbia, la paura, l’insicurezza sociale si saranno infiltrati nei cuori dei nostri ragazzi come un veleno mortale, abituandoli all’idea del male. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag Stupri, Ucraina, Vittime Ida Giangrande Ida Giangrande, 1979, è nata a Palestrina (RM) e attualmente vive a Napoli. Sposata e madre di due figlie, è laureata in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Napoli, Federico II. Ha iniziato a scrivere per il giornale locale del paese in cui vive e attualmente collabora con la rivista Punto Famiglia. Appassionata di storia, letteratura e teatro, è specializzata in Studi Italianistici e Glottodidattici. Ha pubblicato il romanzo Sangue indiano (Edizioni Il Filo, 2010) e Ti ho visto nel buio (Editrice Punto famiglia, 2014). Visualizza archivio → ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Life skills”: strumento per combattere e prevenire le dipendenze nei giovani Papa Francesco: “La Madonna ci fa vedere Gesù. Lei ci apre le porte, sempre!” Famiglia con undici figli insultata sui social: “Dovete avere dei disturbi psicologici!” Lo Spirito Santo “non resiste” alla preghiera: noi preghiamo, Lui viene. Parola del Papa Dilexit nos: perché il Papa ci incoraggia a tornare al Cuore di Gesù? Papa Francesco: come fare perché la Cresima non doventi “l’estrema unzione”? La maternità surrogata reato universale. No, affittare l’utero non è come donare un rene Più vita e più famiglia contro la solitudine, una primavera demografica per ritrovare la speranza 15 ottobre, giornata internazionale della consapevolezza del lutto prenatale «Sanità e santità»: un binomio da approfondire e da curare Cambia impostazioni cookie Close GDPR Cookie Settings Panoramica privacy Cookie strettamente necessari Cookie funzionali (player di Youtube e Spotify) Powered by GDPR Cookie Compliance Panoramica privacy Questo sito web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie vengono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili. Per ulteriori informazioni sui cookie utilizzati su questo sito leggi L'INFORMATIVA COOKIE Cookie strettamente necessari I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie. Abilita o Disabilita i Cookie Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie. Cookie funzionali (player di Youtube e Spotify) Questo sito Web utilizza i seguenti cookie aggiuntivi: (Elenca i cookie che stai utilizzando sul sito web qui.) Abilita o Disabilita i Cookie Attiva i cookie strettamente necessari così da poter salvare le tue preferenze!