Matrimonio Il valore esorcistico del Matrimonio Autore articolo Di Cecilia Galatolo Data dell'articolo 3 Giugno 2022 Nessun commento su Il valore esorcistico del Matrimonio di Cecilia Galatolo Oggi la storia molto particolare di Lucia: «Il sacramento del Matrimonio rende presente fisicamente Cristo tra gli sposi. Ringrazio Dio che mi ha permesso di capirlo con tanta chiarezza, visto che dentro di me ho qualcuno che, sia davanti a un sacerdote, sia davanti a mio marito trema e dice: “Che vuoi da me, Gesù Nazareno?”». La storia che intendo raccontarvi oggi è davvero particolare. Se non conoscessi da vicino – e soprattutto non stimassi profondamente – la persona che me l’ha raccontata, ammetto che probabilmente non sarei riuscita a crederci tanto facilmente. E non pretendo, quindi, che ci riusciate subito voi. Una volta, mentre era interrogata dalle autorità, è stato detto a Bernadette: “Perché non provi a convincerci che le apparizioni sono vere?”. Lei ha risposto: “La Madonna ha detto di dirvelo, non di convincervi”. Ecco, ho deciso di far mio questo spirito. Non ho la pretesa di convincere nessuno, vorrei solo raccontarvi una vicenda che, forse, può aiutare qualcuno… Mi chiamo Lucia e non parlo molto facilmente della mia situazione, soprattutto perché pochi conoscono la realtà del demonio. Da vicino, intendo. Pochi hanno avuto una nonna inserita in una setta satanica, che invece di comprarti dolci e viziarti, ti augura tutto il male del mondo, mentre partecipa a delle messe nere. Ecco, a me è successo. Mia madre è stata portata in quei posti infernali da bambina (a chi mi dice che il demonio non esiste, verrebbe da dire di farsi un giro in certi ambienti, ma poi penso che non si deve augurare a nessuno). Mia madre ha avuto una vita difficilissima e spesso ha anche pensato di farla finita. Da ragazza, però, ha conosciuto mio padre e ha deciso che voleva riprendersi la sua vita. Quando ha potuto scegliere, ha preso le distanze da quel mondo e da mia nonna. Ha scelto il Vangelo, grazie al mio papà che glielo aveva fatto conoscere. Ha ricevuto persino minacce di morte per aver voltato le spalle alla setta. Non ho ricordi, perché ero solo una neonata, ma i parenti raccontano che abbiamo vissuto il mio primo anno di vita sotto vigilanza. Leggi anche: Un amore che porta frutto La paura per l’incolumità fisica, però, non è tutto. Anche se una persona ne esce, l’anima di chi ha partecipato per anni a certi riti – anche se contro la sua volontà! – resta segnata. Quando ho avuto l’età per capire, mi è stato raccontato ciò che mia mamma ha dovuto affrontare, del suo percorso con degli esorcisti. Una delle sue paure era che il demonio, in qualche modo, potesse colpire anche me. Quanto ha pregato perché tutto finisse con lei, perché sua figlia fosse risparmiata! Ma il Signore ha spesso in mente vie diverse dalle nostre, e nella sua sapienza sa che le croci sono dei trampolini per portare vita. Sarebbe veramente lungo raccontarvi tutto, ma ciò che vorrei dirvi oggi non riguarda tanto mia madre, riguarda me. Ricordo benissimo il giorno in cui tutto è iniziato: avevo 20 anni ed ero a Messa con il mio fidanzato. Stavamo insieme da appena un mese, quando, all’inizio della Celebrazione, ho iniziato a strabuzzare gli occhi, che andavano all’insù, la mia pancia si muoveva da sola ogni volta che veniva pronunciato il nome di Gesù o invocato Spirito Santo, le gambe tremavano da sole. Ricordo che mi sono andata a nascondere in una cappellina laterale, perché mi vergognavo di quelle reazioni mai avute prime, e poi, con fatica, mi sono messa in fila per ricevere la Comunione, che però non riuscivo quasi a deglutire senza avere una sensazione di soffocamento. È stato l’inizio delle manifestazioni demoniache, che da allora durano da dieci anni. Poco dopo ho iniziato ad essere seguita da un esorcista anche io. A seguirmi, attualmente, è un uomo di Dio molto stimato: il vescovo della mia diocesi. Ciò che ci tengo a testimoniare qui, però, è il valore esorcistico del sacramento del matrimonio. Perché sì. nonostante la mia vita sia segnata da questa croce, sono riuscita a laurearmi e a sposarmi. Considero questa infestazione una “malattia cronica”, ma nel mio caso – ringrazio Dio per questo – non del tutto invalidante. Da quando io e Gioele ci siamo uniti in matrimonio, però, tutto è cambiato. Anche per la mia “malattia”. Quando ero fidanzata, durante le mie “crisi” Gioele era costretto a portarmi in chiesa. Le “esplosioni” del demonio si verificavano soprattutto quando stavo con lui e soprattutto di sera, quando le chiese sono chiuse, e dovevamo andare nella chiesa dell’adorazione perpetua, aperta h24. Davanti a Gesù eucaristico, il demonio a poco a poco era costretto a lasciarmi in pace. Altre volte il mio fidanzato pregava il rosario tenendomi la mano, e dopo un po’ Maria mi portava consolazione e stavo meglio. Nonostante questo “problema”, abbiamo avuto un bel fidanzamento, segnato dal dialogo e dalla tenerezza. Abbiamo vissuto tante esperienze, abbiamo avuto modo di viaggiare, di divertirci. Il diavolo può inquinare la vita, ma se sei in Cristo non può fartene dimenticare la bellezza. Ci era stato consigliato, tuttavia, di non avere rapporti prima del matrimonio: di aspettare che Dio benedicesse la nostra unione per vivere quel gesto. E noi eravamo pienamente d’accordo. Ci siamo sposati sei anni fa, dopo quattro di fidanzamento, e da quando siamo sposati, ve lo assicuro, basta un segno di croce sulla fronte fatto da mio marito che il demonio riconosce Gesù. Proprio come lo riconosce nell’Eucaristia. Non era così da fidanzati. Gioele pregava per me, certo, intercedeva per me, ma non era Cristo per me. Oggi, mio marito è il volto di Gesù per me, è la persona che Lui stesso ha consacrato per farmi arrivare il Suo amore. La stola del vescovo durante l’esorcismo e la mano di mio marito, su quegli occhi strabuzzati, hanno lo stesso effetto sul demonio. Lo stesso. Davanti alla fede benedetta il demonio trema. Non succedeva con l’anello di fidanzamento. Ma ciò che lo distrugge di più, ciò che cerca di impedire di più – perché è ciò che più odia – è quando facciamo l’amore. Dopo ogni rapporto, io mi sento più leggera, spiritualmente più libera. So di ricevere un sacramento, perché il demonio “reagisce” di fronte a quel gesto, come quando mi confesso e quando mi comunico. Potete non crederci, potete pensare che sia pazza, che sia suggestionata, che non sia vero nulla, che mia madre mi abbia messo in testa delle cavolate. Potete pensarlo, e va bene lo stesso. Io vi racconto semplicemente quello che vivo. Il calvario non è finito, ma mio marito, in virtù del sacramento del matrimonio, è parte del mio cammino verso la guarigione. Gesù stesso, una volta, mi ha confermato questo, donandomi un’intima certezza nel cuore. Circa due mesi fa mi trovavo in adorazione davanti al tabernacolo, era un giorno in cui mi sentivo particolarmente angosciata. Ero da sola in chiesa e ho avuto l’istinto di toccare quella casetta di bronzo, pensando: “Se toccherò il bronzo in cui abita Gesù, starò meglio”. Nel cuore sono riecheggiate le parole che Cristo pronuncia all’Emorroissa, quando gli tocca il mantello: “Sii guarita dal tuo male”. Ma in quel momento, non è cambiato molto. Ebbene, quello stesso giorno, io e mio marito ci siamo uniti nel vincolo coniugale e solo dopo ho provato una pace che non provavo da anni. Perché raccontare questa storia? Ecco, magari voi non avete i miei stessi problemi (ve lo auguro!) ma in ogni caso il sacramento del matrimonio rende presente fisicamente Cristo tra gli sposi. Ringrazio Dio che mi ha permesso di capirlo con tanta chiarezza, visto che dentro di me ho qualcuno che, sia davanti a un sacerdote, sia davanti a mio marito trema e dice: “Che vuoi da me, Gesù Nazareno?”. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag Esorcismo, Eucaristia, matrimonio Cecilia Galatolo Cecilia Galatolo, nata ad Ancona il 17 aprile 1992, è sposata e madre di due bambini. Collabora con l'editore Mimep Docete. È autrice di vari libri, tra cui "Sei nato originale non vivere da fotocopia" (dedicato al Beato Carlo Acutis). In particolare, si occupa di raccontare attraverso dei romanzi le storie dei santi. L'ultimo è "Amando scoprirai la tua strada", in cui emerge la storia della futura beata Sandra Sabattini. Ricercatrice per il gruppo di ricerca internazionale Family and Media, collabora anche con il settimanale della Diocesi di Jesi, col portale Korazym e Radio Giovani Arcobaleno. Attualmente cura per Punto Famiglia una rubrica sulla sessualità innestata nella vocazione cristiana del matrimonio. Visualizza archivio → ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. 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